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SAGGI E STUDI
PER UNA TEORIA DEL ROMANZO RUSSO
Nel saggio intitolato Il punto di vista russo Virginia Woolf ha esposto alcune riflessioni sul romanzo russo che, a, loro volta, aprono alcuni problemi. Come altri critici e scrittori dell'Europa occidentale, la Woolf esprime il suo senso di stupore e di incanto di fronte a una letteratura cosí diversa come quella di Dostoevskij, Tolstoj e Cechov. Il metro di paragone è, per la Woolf, la letteratura inglese, ma, pur riconoscendo la specificità che questa ha rispetto a ognuna delle letterature europee continentali e rispetto alla letteratura nordamericana, il senso di novità provato da lei di fronte al romanzo russo è piú illuminante, in senso generale, di quanto non sia il celebre resoconto pionieristico del visconte de Vogüé.
Il protagonista principale della letteratura russa, dice la Woolf, è P« anima ». È l'« anima », con la sua passione, il suo tumulto, il suo « miscuglio stupefacente di bellezza e di viltà » che imprime al roman[...]
[...]Russia colta, la Russia intellettuale, che attraverso la visione europea cerca di vedere se stessa. In quanto « europea », questa Russia ha, come l'Europa, un suo proprio « altro » che nel romanzo russo ha tutta una linea di sviluppo non trascurabile. Questo « altro » dell'intellettuale e dello scrittore russo è costituito da una figura che assume vari sembianti: gli zigani di Puskin, i cosacchi di Gogol' e di Tolstoj, il mugico di tutti (fino a Cechov, che respinge questa possibilità dell'« altro », e sospende anche il confronto con l'Europa, illustrando il trionfo del byt, di una Russia quotidiana e feriale che trova il suo « altro » soltanto in un indefinito futuro ironicolirico). Il mondo del romanzo russo è lo spazio libero tra queste due forze universali antitetiche: le forme conchiuse della civiltà europea
e l'amorfa sconfinatezza di una vita « primigenia » o di un futuro rinnovatore.
Ma lo spazio romanzesco russo non si estende su un piano orizzontale soltanto: esso (o una sua parte decisiva, almeno) ha anche una dimensione vertic[...]
[...]costorico del romanzo russo ha varie conseguenze sostanziali e formali. Sul piano dei contenuti si ha una radicale problematizzazione di tutti i valori e di tutte le istituzioni storicosociali: non solo la società tradizionale (feudale) e la società moderna (borghese) nei loro meccanismi culturali e psicologici, ma lo stesso cristianesimo storico e la stessa alternativa rivoluzionaria vengono sottoposti ad analisi spesso distruttiva. E infine in Cechov la corrosione critica intacca il flusso stesso della vita quotidiana e la consistenza del suo abitatore, l'uomo qualunque. E in Rozanov il « nichilismo » narrativo arriva al dissolvimento delle strutture narrative stesse, del loro centro eticopsicologico (l'« Io ») e dello stesso concetto di letteratura. Sul piano formale il romanzo russo, mettendo radicalmente in questione la storia, colloca i personaggi in un tempo narrativo che è piú di quello della traiettoria di un destino individuale e richiama come proprio sfondo un ritmo temporale in cui il momento dominante è costituito dal futuro. U[...]