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Il segmento testuale Castelli romani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 664

Brano: [...]el Meridione e delle Isole, dove l’isolamento e la dispersione geografica dei centri rurali, la mancanza di controllo da parte della grande stampa e dell'opinione pubblica facilitavano ogni delitto, assicurando l’impunità agli assassini.

Anche dopo le leggi eccezionali del novembre 1926, forti organizzazioni clandestine di antifascisti, per lo più comuniste, operarono con continuità nelle campagne dell’Emilia, della Toscana, delle Puglie, nei Castelli romani, organizzando manifestazioni di contadini e di disoccupati, scioperi, assalti alle podesterie, e diffondendo la stampa clandestina. Tra le lotte di quel periodo che ebbero particolare risonanza, si ricordano: quelle delle mondine e delle risaiole del Vercellese e del Novarese (scoppiate nel 1927, ma che si ripeterono nel 1928 e anche successivamente) ; gli assalti alle podesterie nelle province di Padova e di Udine (autunno del 1927); la manifestazione di Martina Franca (Taranto) contro la tassa sul vino (3.4.1930), alla quale parteciparono in massa i militi fascisti delia località e culminat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 433

Brano: [...]tituì il C.L.N., presieduto dall’avvocato Agostino Pizzi no che, insieme al vescovo monsignor Budeliacci e agli impiegati comunali Flocchi e Maderchi, cercò di assicurare un minimo di servizi vitali alla popolazione.

Sino al giorno della Liberazione, oltre ai bombardamenti, gli abitanti di Frascati subirono razzie, soprusi e rappresaglie da parte dei tedeschi che provocarono altre dolorose perdite. Nella zona operavano le bande partigiane dei Castelli romani (si veda la voce Lazio).

M.B.M.

Frassa, Giovanni

N. a Balocco (Vercelli) il 10.5.1903; impiegato. Comunista, nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale, per aver svolto attività antifascista, a 4 anni e 3 mesi di reclusione che scontò a Civitavecchia.

Dopo T8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza biellese, come intendente di una brigata partigiana.

Frassati, Alfredo

N. a Pollone (Vercelli) il 28.9.1868, m. a Torino il 21.5.1961; uomo politico liberale, giornalista.

Proprietario del quotidiano La Stampa di Torino, ne fu direttore [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 291

Brano: ca nazionale grazie all’azione di denuncia e di solidarietà condotta da un gruppo di intellettuali democratici e socialisti (tra cui Giovanni Cena, Alessandro Marcucci, Ange

lo Celli, Sibilla Aleramo), azione che sfociò anche in concrete iniziatile sociali umanitarie, come la creazione di asili per i figli dei contadini, scuole rurali, e nei primi tentativi di cooperazione agricola. | moti di Milano del 1898 si ripercossero nei Castelli Romani e nel Lazio, dando luogo a dimostrazioni di strada, proteste contro il carovita, assalto ai negozi. A Genzano, T8.5.1898 uno sciopero generale culminò in un conflitto con la forza pubblica, la quale sparò sui dimostranti uccidendo i contadini Pace e Tempesta.

Dopo il 1900, parallelamente all’incremento urbano e industriale, anche il movimento socialista si allargò rapidamente. Permanevano tuttavia nella regione influenze anarchiche, e soprattutto dei repubblicani che crearono nuovi circoli ad Albano, Ariccia, Genzano, Marino e Frascati.

L’occupazione delle terre

L’organizzazione cont[...]

[...]e lotte il presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti fu costretto a emanare il Decreto legge n. 1633 del 2.9.1919 che concedeva ai contadini l’uso delle terre incolte, provvedimento accolto con favore, ma che, lungi dal placare le agitazioni, diede loro maggiore slancio. Nel 1920 le invasioni di terre furono ancora più numerose, si rafforzò l’organizzazione contadina e aumentarono le sezioni socialiste. Nel 1921, nei principali comuni dei Castelli romani, sorse e si affermò il Partito comunista.

La reazione fascista

I grossi agrari romani si servirono delle squadracce fasciste per reprimere il moto contadino, e nella lotta antifascista i contadini videro così i motivi economici fondersi immediatamente a quelli politici. Dalla Capitale partivano le spedizioni punitive contro le « roccheforti rosse » dei Castelli e del Viterbese. Leghe contadine, sedi di circoli, cooperative, sezioni socialiste e comuniste furono messe a ferro e a fuoco, dirigenti e militan

ti proletari aggrediti, perseguitati e denunciati.

Salito al potere, il fasc[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Castelli romani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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