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Il segmento testuale Carta del Carnaro è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 468

Brano: [...]terrestri, navali od aerei continuano ad essere impiegati da nazioni che minacciano o possono minacciare aggressioni fuori dei loro confini, essi ritengono che, in attesa di un più vasto e permanente sistema di sicurezza generale, il disarmo di tali nazioni sia essenziale. Analogamente essi aiuteranno e incoraggeranno tutte le altre misure attuabili che possano alleggerire il peso schiacciante degli armamenti per i popoli amanti della pace ».

Carta del Carnaro

Sorta di Costituzione della cosiddetta Reggenza italiana del Carnaro proclamata T8.9.1920 da Gabriele D'Annunzio (v.) che fece di Fiume e dei territori circostanti uno Stato indipendente retto a repubblica. La Reggenza durò fino ai primi del gennaio 1921.

La Carta, elaborata dal poetasoldato con la collaborazione del sindacalista Alceste De Ambris e letta al Teatro Fenice di Fiume la sera del 30.8.1920, fonde nella tipica retorica dannunziana un miscuglio di reminiscenze storiche e di rivendicazioni vagamente sindacaliste e socialistoidi, offrendo nel contempo alcune anticipazioni su qu[...]

[...]921.

La Carta, elaborata dal poetasoldato con la collaborazione del sindacalista Alceste De Ambris e letta al Teatro Fenice di Fiume la sera del 30.8.1920, fonde nella tipica retorica dannunziana un miscuglio di reminiscenze storiche e di rivendicazioni vagamente sindacaliste e socialistoidi, offrendo nel contempo alcune anticipazioni su quella che sarà la legislazione corporativa fascista (v. Carta del lavoro).

I principali articoli della Carta del Carnaro dicevano: « ...Art. 3. La Reggenza italiana del Carnaro è un governo schietto di popolo, res populi, che ha per fondamento la potenza del lavoro produttivo e per ordinamento le più larghe e le più varie forme deH’autonomia, quale fu intesa ed esercitata nei quattro secoli gloriosi del nostro periodo comunale. Art. 4. La Reggenza riconosce e conferma la sovranità di tutti i cittadini senza divario di sesso, di stirpe, di lingua, di classe, di religione. Ma amplia e sostiene sopra ogni altro diritto i diritti dei produttori; abolisce o riduce la centralità soverchiente dei poteri costituiti; sc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 33

Brano: [...]ntiste italiane e i sindacati dei lavoratori americani.

Nominato nel marzo 1919 segretario generale óe\VUnione Italiana del Lavoro, collaborò con Benito Mussolini al Popolo d’Italia, staccandosene quando si avvide che i fascisti rivolgevano le loro violenze contro ì lavoratori. Accorso tra j legionari fiumani credendo di vedere nell’impresa di Gabriele D’Annunzio (v.) un movimento rivoluzionario e rinnovatore, contribuì all’elaborazione della Carta del Carnaro (v.). Con

clusa l'avventura dannunziana, con Mecheri e Foscanelli cercò di dare all’attività postfiumana un carattere antifascista e nelle giornate dell’1 6 agosto 1922 si ritrovò a combattere a Parma con gli Arditi del popolo (v.), a fianco dei comunisti e dei socialisti contro le squadracce fasciste.

Sempre influenzato dal D’Annunzio, dopo la marcia su Roma partecipò a un equivoco Comitato per la costituente sindacale italiana: ne facevano parte sindacalisti come A.O. Olivetti e riformisti come Rinaldo Rigola. Il programma del movimento chiedeva l’indipendenza assoluta dei sindacati d[...]

[...] a Parma con gli Arditi del popolo (v.), a fianco dei comunisti e dei socialisti contro le squadracce fasciste.

Sempre influenzato dal D’Annunzio, dopo la marcia su Roma partecipò a un equivoco Comitato per la costituente sindacale italiana: ne facevano parte sindacalisti come A.O. Olivetti e riformisti come Rinaldo Rigola. Il programma del movimento chiedeva l’indipendenza assoluta dei sindacati da ogni partito politico, l'accettazione della Carta del Carnaro e la realizzazione delle sue istanze. La vita effimera di questo Comitato deluse De Ambris che, abbandonata ogni speranza nella possibilità di una frattura a sinistra del movimento fascista, o di una ripresa rivoluzionaria, emigrò in Francia.

Esule antifascista

Dopo aver fondato a Parigi La voce del profugo, si trasferì a Tolone e aprì una piccola casa editrice (Exor/a) che tra il 1924 e il 1927 pubblicò una serie di opuscoli antifascisti. Per tale attività, il 3.9.1926 venne privato della cittadinanza italiana con altri esuli antifascisti. Il decreto che gli comunicava tale provvedimen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 73

Brano: [...]iume una “repubblica indipendente”, con il proposito di potervi annettere via via l'intera Dalmazia. Per non inimicarsi la casta militare monarchica che tacitamente lo sosteneva, denominò la sua invenzione “Reggenza italiana del Carnaro”, autoproclamandosene “comandante”. Al tempo stesso, servendosi di uno schema elaborato dall'anarcosindacalista Alceste De Ambris (v.), nominato “capo di gabinetto”, D’Annunzio stese una sorta di costituzione (v. Carta del Carnaro), singolare documento politicoletterario, nel quale istituzioni di corporativismo medievale e reminiscenze storiche dell’antica Roma si intrecciavano a ispirazioni democraticolibertarie e a un misticismo estetizzante (nella sua sostanza, però, autoritario) .

Nitti giudicò la Carta del Carnaro « un documento d’ignoranza e di fatuità ridicolissima e stupidissima costituzione di Fiume [...] degna solo di una riunione di mattoidi ». Ma, pochi anni dopo, il fascismo mussoliniano avrebbe tratto da questo stesso documento più di uno spunto per la propria ideologia corporativa e “imperiale”.

Il movimento autonomista

Poiché, al di là delle ripetute esibizioni spettacolari, D’Annunzio e i suoi seguaci non erano in grado di risolvere i problemi creati dallo stato d’assedio, riprese quota il Movimento autonomista fondato all’inizio del secolo da Riccardo Zanella (deputato di Fiume al Pa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 660

Brano: Congresso fascista di Roma

no inteso costituirsi in milizia armata antisocialista, operante all’ombra dei poteri pubblici e da essi protetta, calpestando ogni legge morale e civile. Al congresso di Roma si scontrarono perciò due tendenze: quella dottrinaria e intransigente che affermava di voler creare, in base ai principi della Carta del Carnaro (v.), la « democrazia nazionale » e considerava la trasformazione dei Fasci in partito come una specie di integrazione nel deprecato sistema; e l’altra, più realistica, che invece mirava alla conquista del potere operando all’interno del sistema. Gli appoggi concessi ai fascisti dai governi liberaldemocratici, le simpatie della burocrazia, della polizia, della casta militare e il sostegno da parte di tutte le forze della conservazione rendevano tale obiettivo realizzabile.

La corrente dottrinaria era rappresentata soprattutto da Dino Grandi e da Pietro M arsi eh (con il settimanale « L’Ass[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 680

Brano: [...]ali, gli uni e gli altri erano ispirati al principio gerarchico della verità che discende dall’alto; gli uni e gli altri avevano scarsa o nessuna fiducia nella libertà umana » [Lelio Basso).

Le corporazioni sindacali fasciste

Già nel programma uscito dal Congresso fascista di Roma (v.) nel novembre 1921 si precisarono alcuni degli intendimenti in fatto di politica sindacale e si fece riferimento, riprendendo un concetto già adombrato nella Carta del Carnaro (v.), alle corporazioni. Tali organizzazioni avrebbero dovuto unire sotto uno stesso tetto diversi sindacati e associazioni già allora esistenti in varie località e sorti per iniziativa dei Fasci o con il loro appoggio, o comunque desiderosi di mettersi sotto ^’ala fascista. La finalità principale era di costituire un solido contraltare al grande movimento sindacale diretto dai socialisti, lanciando un’organizzazione unitaria di « produttori » e non di classe. Il 2425.1.1922 nacque così a Bologna la Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali, comprendente 5 corporazioni (lavoro ind[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 26

Brano: [...]vicende del plebiscito indetto a Fiume sul modus vivendi proposto dal governo Nitti alla metà del dicembre 1919 avevano dimostrato la veridicità del giudizio di Badoglio: i più scalmanati tra i legionari, appoggiati dal comandante, erano intervenuti per interrompere lo scrutinio dei voti e annullare quindi i risultati del plebiscito, nettamente contrari alla linea dannunziana.

Da allora, nonostante tutti gli orpelli demagogici culminati nella Carta del Carnaro (v.) elaborata da Alceste De Ambris, annunciata il 30.8. 1920 ed entrata in vigore l'8.9.1920, la politica del governo dannunziano dovette ricorrere alla maniera forte, specialmente nel reprimere l'agitazione operaia che nell'aprile 1920 si concretò in due scioperi. Il secondo di questi provocò il duro intervento del Comando legionario che fece bloccare con truppa e mitragliatrici i locali delle « Sedi Riunite » (i Sindacati) ove si trovavano circa 200 socialisti, procedendo alla loro identificazione, all’arresto di 500 persone ed alla loro esclusione dalla città.

Nel ritiro di Cargnacco
[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Carta del Carnaro, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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