Brano: [...]ese fingeva di ignorare che i lumi erano stati accesi, recitava la parte del barbaro incontaminato dalla ragione. Magari, per dimostrarci la sua buona fede, nella valle di Giosafat si difenderà citando i sacrifici sofferti per bene interpretare la parte. Dovremo prestargli ascolto? Nella stessa misura in cui prestiamo ascolto alle isteriche sterili, quando simulano i dolori del parto, capaci di sudare, lacrimare, torcersi e svenire.
Una volta capito il suo principio fondamentale, che egli, tranne quando calcoli, recita senza posa, ecco che il borghese ci appare limpido, da torbidamente enigmatico che sembrava: ecco perché non credendo alla virtù stroncava i fiori del male, non credendo all’amore lo dichiarava con enfasi senza precedenti, non sapendo nutrire sentimenti rigurgitava e ingurgitava sentimentalismi, stava al calcolo più efferato ed al cinismo più smascheratore in bottega e poi piangeva lacrime (uretrali, avverte Freud) al suono d’una canzoncina languorosa o d’una marcia militare, non si abbandonava mai completamente ed il calc[...]
[...]entare teatri, se li preferisce agli stadi, può comprar libri, se li preferisce ai rotocalchi, può frequentare concerti invece di azionare macchinettegiradischi, ma di fatto la sua scelta obbedisce alla legge di Gresham, opta per la moneta falsa. Ciò significa che sa distinguere al suono la falsa dalla buona. Per un’intuizione di natura animalesca, o non piuttosto perché la sua intelligenza ne fa un Prospero lucido e saggio? Valga un esempio.
Capitò a chi scrive di soffermarsi in una locanda e di avvicinare alcuni uomini massa i quali, dopo aver spostato sul quadrante della radio il bottone di comando, si fermarono udendo una certa musica consistente di sette note non accompagnate da veruna armonia, a distanze e rapporti pressoché invariati per cinANTROPOLOGIA NEGATIVA
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que minuti primi, con un ritmo uguale, inflessibile come il battito di un orologio. Questa preferivano ad altra, costruita bellamente eppur semplice. Vinto dalla curiosità domandai, pur rendendomi conto del non lieve pericolo, perché mai preferissero la prima al[...]