Brano: [...]oni nella circostante Siria. E quanto alla politica estera, si profilò subito per il paese, che tendeva a qualificarsi come un centro commerciale e bancario sempre più importante («Svizzera del Medio Oriente»), il rischio di veder sostituirsi all’interferenza francese quella statunitense ormai in fase d'espansione neH'intera zona.

Il momento culminante di tali contrapposizioni si ebbe nel 1958, allorché il presidente della Repubblica libanese Camille Chamoun, un acceso antinasseriano e accanito anticomunista, sostenitore di un collegamento sempre più stretto con gli americani, si espresse per un torbido progetto di emendamento della Costituzione che gli avrebbe permesso di ripresentare la sua candidatura a capo dello Stato e di sviluppare i propri progetti politici. Tra l'altro, il piano di Chamoun minacciava di far saltare l'intero assetto del paese perché contava sull’ipotesi che tutti i gruppi cristiani si sarebbero raccolti a favore della linea filooccidentale e contro i musulmani, accusati di atteggiamenti neutralistici e di disimpegno dalla[...]

Brano: [...]per insediare questo ultimo alla presidenza della Repubblica quando il 24 settembre fosse ufficialmente scaduto il mandato di Chamoun.

Il presidente Chamoun, di contro, fece di tutto per evitare la sua cacciata. Egli si appellò anche alle Nazioni Unite, ma l’accusa da lui rivolta contro l’Egitto di interferire nelle vicende libanesi fu respinta.

Lo sbarco americano

Il 14.7.1958, in occasione dello scoppio della rivoluzione in Iraq (v.), Camille Chamoun offrì agli americani un pretesto per far sbarcare a Tripoli, a Beirut e a Sidone 10.000 marines protetti da una cinquantina di navi, tra cui 2 portaerei munite di armi atomiche.

Fortunatamente, nel giro di poco tempo e grazie soprattutto al senso di responsabilità dei governanti libanesi succeduti a Chamoun, gli Stati Uniti fecero marcia indietro. Il Libano, che non era mai stato in procinto di divenire comunista come taluni farneticavano, convalidò il proprio orientamento moderato ma, allo stesso tempo, il trauma dell’invasione statunitense consolidò sempre più nella maggioranza dei suoi [...]