Brano: Decourdemanche, Daniel
desca delle Francia, curò la pubblicazione di giornali clandestini (Les Lettres Frangaises, La pensée libre, Università libre). Con George Politzer, Louis Aragon (v.) e Jean Paulhan costituì un Comitato nazionale degli scrittori antifascisti. Arrestato dalla polizia francese il 19.2.1942, torturato, venne fucilato senza processo con Politzer e con il fisico Jacques Solomon a MontValérien (Parigi).
Nell’ultima lettera ai genitori, il giorno stesso della fucilazione, scrisse: « Non penso che la mia morte sia una catastrofe; considerate che in questo momento migliaia di soldati di tutti i paesi muoiono ogni giorno, trascinati nel gran vento che porta via anche me. Voi sapete che da due mesi mi aspettavo quanto questa mattina mi sta succedendo, così ho avuto il tempo di prepararmi, ma siccome sono senza religione non mi sono sprofondato nella meditazione della Morte: mi considero un poco come una foglia che cade dall’albero per fare terriccio. La qualità del terriccio dipenderà da quella delle foglie. Voglio alludere alla gioventù francese nella quale ripongo og[...]
[...] rieletto alla prima legislatura repubblicana, è stato sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni nel secondo governo De Gasperi (13.7. 194628.1.1947).
De Finetti, Giuseppe
N. a Milano nel 1892, ivi m. nel 1946; architetto. Tra i protagonisti del movimento milanese dei « neoclassici » o del « novecento », ma di formazione mitteleuropea (alla scuola viennese di Loos), per la sua intransigente moralità divenne, con un ristretto gruppo di critici e studiosi quali Raffaello Giolli ed Edoardo Persico, uno dei più validi oppositori all’architettura declamatoria del fascismo (tendenzialmente autarchica e culturalmente autosufficiente), sulla base delle istanze europee della borghesia illumi
nata (v. Architettura e fascismo). In particolare, la sua adesione al linguaggio classico in architettura (negli anni Venti, cioè nel periodo del « neoclassicismo », della crisi economica e politica) e l’attenzione ai problemi del comfort, proponevano alla borghesia milanese modelli residenziali tradizionali, in contrasto col classicismo « imperiale » dell’architettura del regime (v. Piacentini) e con i primi ingenui tentativi di far coincidere poetiche e problemi del razionalismo europeo con la « rivoluzione fascista » (v. Pagano e Terragni).
Significative, da questo punto di vista, alcune sue opere milanesi: la casa della Meridiana (1925), l’hotel Touring (1927) e la casa in via S. Calimero (1927).
Assai interessante anche la sua sistematica attenzione alle[...]
[...]stumi: Milano, la costruzione di una città, EtasKompass, Milano, 1969.
Nel 194546, nel clima della ricostruzione sulla sua rivista La Città, propose una serie di temi all'operare urbanistico ed edilizio. V.Ve.
Deganutti, Cecilia
Giovanna. Decorata di medaglia d’oro al valor militare e di medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana. N. a Udine il 26.10.1914, uccisa a Trieste il 4.4.1945; insegnante elementare.
Infermiera diplomata della C.R.I., dopo T8.9.1943 si dedicò all’opera di assistenza dei militari italiani internati in Germania e prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, nelle Brigate « 0soppoFriuli ».
Di animo fiero e nobilissimo, assunse coraggiosamente rischiosi compiti informativi con la missione del tenente triestino Vinicio Lago, operando in collegamento con le « Osoppo » a Udine e nella Bassa Friulana. Catturata a Udine e tradotta a Trieste, seppe resistere alle più atroci torture delle S.S.. Nel carcere, malgrado le sofferenze, rincuorava i compagni di lotta con stoica fermezza.
Rinc[...]
[...]mezza.
Rinchiusa successivamente nella famigerata Risiera di San Saba, venne uccisa e bruciata nel forno crematorio.
De Gasperi, Alcide
(Grafia originale Degasperi). N. a Pieve Tesino (Trento) il 2.4.1881, m. a Sella di Valsugana (Trento) il 14. 8.1954.
Uomo politico e di governo, giornalista, parlamentare, dirigente di primo piano del Partito Popolare Italiano (v.) nel primo dopoguerra (19181926) e capo riconosciuto della Democrazia Cristiana (v.) a partire dalla caduta di Mussolini; tre volte ministro (dal 18.6.1944 all’8. 12.1945) e otto volte presidente del Consiglio dei ministri, ininterrottamente (dal 10.12.1945 al 2.8.1953), è senza dubbio la personalità di maggior rilievo che abbia avuto il movimento politico dei cattolici italiani nelTultimo periodo della dittatura fascista, nella Resistenza e nel primo decennio succeduto alla fine della Guerra di liberazione.
Sotto l'Austria
Ancora giovane liceale, sotto il dominio austriaco, entrò nell’organizzazione degli studenti cattolici trentini e nelle varie associazion[...]
[...] italiani nelTultimo periodo della dittatura fascista, nella Resistenza e nel primo decennio succeduto alla fine della Guerra di liberazione.
Sotto l'Austria
Ancora giovane liceale, sotto il dominio austriaco, entrò nell’organizzazione degli studenti cattolici trentini e nelle varie associazioni socialireligiose nelle quali si articolavano le forze cattoliche della sua regione e che si sono mantenute fino ad oggi. A 19 anni, nel 1900, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Vienna, dove si laureò nel 1905. Nell’estate del 1904, nel corso di una dimostrazione di studenti trentini, promossa da Cesare Battisti per reclamare l’istituzione di una facoltà giuridica italiana all’Università di Innsbruck, venne tratto in arresto dalla polizia asburgica insieme ad altri 137 colleghi di nazionalità italiana e rilasciato dopo 22 giorni.
Nel 1905 aderì alla « Unione politica popolare », il partito dei cattolici trentini, collegato con il partito cristiano sociale austriaco, e assunse la direzione del quotidiano La [...]
[...]ò nel 1905. Nell’estate del 1904, nel corso di una dimostrazione di studenti trentini, promossa da Cesare Battisti per reclamare l’istituzione di una facoltà giuridica italiana all’Università di Innsbruck, venne tratto in arresto dalla polizia asburgica insieme ad altri 137 colleghi di nazionalità italiana e rilasciato dopo 22 giorni.
Nel 1905 aderì alla « Unione politica popolare », il partito dei cattolici trentini, collegato con il partito cristiano sociale austriaco, e assunse la direzione del quotidiano La voce cattolica di Trento, che si chiamerà più tardi II Trentino; nel 1909 venne eletto al Consiglio di Trento e nel 1911 al Parlamento di Vienna [Reichsrat), come deputato del collegio di Fiemme; nel 1914 divenne anche consigliere provinciale alla Dieta di Innsbruck.
Nel Parlamento austriaco
Prima dello scoppio della guerra italoaustriaca, tre erano i partiti politici nel Trentino; il partito socialista, abbastanza avanzato sul terreno delle rivendicazioni economiche e irredentista, con il quotidiano
Il popolo, diretto[...]