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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 458
Brano: [...]orrente cattolica della C.G.I.L. e nelle A.C.L.I., delle quali fu segretario nazionale dal 1946. Nel 1947 entrò a far parte della segreteria confederale della C.G.I.L.. L’anno successivo fu tra i promotori della scissione sindacale e il 15.10.1948 fu tra i fondatori della Libera C.G.I.L..
Il 30.4.1950, quando con l'assemblea di unificazione tra Libera C.G.I.L.,
F.I.L. e U.F.A.I.L., venne fondata la Confederazione Italiana Sindacati Liberi (C.I.S.L.), Pastore ne fu eletto segretario generale. Successivamente fu confermato a tale incarico per tre congressi, cioè fino al 1958, quando fu nominato ministro senza portafoglio per la Cassa del Mezzogiorno. Conservò questo incarico nei successivi governi Fanfani, Leo
Giulio Pastore parla a un comizio della C.I.S.L.
ne, Moro. Nel 1960, quando il governo Tambroni si fece appoggiare dal M.S.I., Pastore rassegnò le dimissioni da ministro.
Pastore, Ottavio
Carlo Rossi. N. a La Spezia il 15.7. 1887, m. a Roma il 28.6.1965; giornalista.
Iscrittosi al P.S.I. nel 1902 e corrispondente di « Avanguardia Socialista », organo della frazione rivoluzionaria del partito, diretto da Arturo Labriola e Walter Mocchi, l’anno dopo Ottavio Pastore dirigeva Libera Parola, settimanale della sezione socialista di La Spezia. Successivamente eletto consigliere comunale e vicesindaco della città, assunse un impiego pre[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 285
Brano: [...]lina dettata dall'azienda contrapposte a forze “non collaboratrici”, per le quali ultime era chiaramente prevista l’esclusione con ogni mezzo dal posto di lavoro. Obiettivo principale dell’attacco vallettiano fu l’unità sindacale realizzatasi con la Confederazione generale italiana del lavoro (v.) : nel luglio del 1948 il gruppo dirigente delI'Associazione Cattolica dei Lavoratori Italiani di Torino promosse la scissione da cui doveva sorgere la C.I.S.L.; ma, di lì a poco, dal seno stesso della C.I.S.L.Fiat si staccò un'ala che diede vita al Sindacato aziendale (SIDA), di palese Ispirazione padronale. Agli inizi degli anni Cinquanta sorse la U.I.L., di orientamento repubblicanosocialdemocratico, la cui centrale torinese apparve subito godere di sostegni non solo di principio nella Direzione FIAT. Contemporaneamente a questa azione di scardinamento dell’unità sindacale, che mirava a cancellare nei sindacati l’influenza delle sinistre, Vailetta lanciò una vera e propria campagna di messa al bando dei militanti socialisti e comunisti: in tre anni, attraverso sei ondate di licenziamenti colletti[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 329
Brano: [...]sta) per conseguire lo scopo. Ritornato a capo dell’azienda Vittorio Valletta (Giovanni Agnelli si era spento a Torino il 19.12.1945) grazie a « meriti antifascisti » di inesplicabile origine, questi condusse la lotta antioperaia con estrema durezza, colpendo per prima cosa le manifestazioni più dirette di libertà sindacale e politica. Nel 194849, con la scissione della Confederazione generale italiana del lavoro (v.) seguita dalla nascita della C.I.S.L. e della U.I.L., la Direzione del monopolio torinese potè agevolmente strumentalizzare il sindacalismo cattolico e quelfo socialdemocratico.
Tra il 1954 e il 1957 l’offensiva autoritaria aH’interno dell’azienda si dispiegò in tutta la sua ampiezza: 13.005 operai (secondo i calcoli effettuati da Giovanni Carrocci nella sua « Inchiesta alla FIAT ») furono allontanati dagli stabilimenti, per lo più a causa dei loro atteggiamenti sindacali e politici, mentre altri 17.068 ne vennero invece assunti ex novo applicando criteri di rigorosa discriminazione politica. In tal modo, gran parte degli atti[...] [...]del monopolio, tanto che il «posto alla FIAT » divenne una posizione ambita dai molti costretti a vivere con i salari insufficienti degli altri settori produttivi, e una conquista gelosa per chi era riuscito ad ottenerlo. Nella fase più alta di offensiva contro le libertà sindacali, l’azienda giunse a organizzare un sindacato di comodo, il Sindacato italiano dell’automobile (S.I.D.A.), strumentalizzando nuclei di lavoratori già appartenenti alla C.I.S.L. e spinti alla scissione dalla centrale cattolica da un manipolo
Pubblicità aeronautica della FIAT negli anni del regime
di dirigenti asserviti alla Direzione padronale.
Questa articolata strategia, unitamente alla politica economica dei centristi (i quali, lasciando irrisolti i problemi del Mezzogiorno e dell’allargamento dei consumi primari delle masse, scelsero di favorire il vorticoso processo di motorizzazione privata voluto dalla FIAT, realizzandone i programmi infrastrutturali a spese dei contribuenti), conferì alla ripresa del monopolio torinese una velocità ascensionale senza[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 619
Brano: [...]vece riservati l’esame e la soluzione delle vertenze all’interno delle aziende, nonché la tutela dei lavoratori in caso di licenziamenti individuali e collettivi.
Dopo la scissione sindacale del
1948, la Confindustria denunciò il suddetto accordo del 1947 e nel 1950 si giunse a una nuova, parziale intesa che riconobbe alle Commissioni interne la competenza in materia di licenziamenti.
L’accordo vigente
L’8.5.1953, tra la C.G.I.L., la C.I.S.L. e la U.I.L. da una parte e la Confederazione dell’industria dall’altra, fu stipulato un nuovo accordo, in base al quale nelle aziende con più di 40 dipendenti dev’essere eletta una Commissione interna di 3 o più membri, avente i compiti di: contribuire al mantenimento di normali rapporti tra maestranze e direzione aziendale; vigilare sulla retta applicazione e sul rispetto dei con
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 385
Brano: [...]iva nelle file del Partito d’Azione e, nel 1947, aderì al P.S.I., il partito della sua giovinezza. Fu redattore a Torino del “Sempre Avanti” e successivamente, a Milano, dell'“Avantil”, ricevendo da Guido Mazzali l’incarico di caposervizio sindacale.
Il campo sindacale lo impegnerà fino alla fine, combattendo contro la strumentalizzazione politica dell'organizzazione economica dei lavoratori, contro I pericoli di aziendalismo che vedeva nella C.I.S.L. e infine contro la minaccia di infrangere, col pretesto di combattere un preteso “frontismo operaista”, l’indispensabile unità d'azione e di ghettizzare i comunisti. Egli era convinto che la partita della democrazia si giocasse in casa nostra sulle tre carte della programmazione, del sindacato e del settore pubblico dell’industria. Sassano fu sempre unitario, mai anticomunista “viscerale”, e però assertore del ruolo di una forza socialista, democratica e riformatrice.
Fonti e bibliografia: nel 1979, pubblicato dall'editore Marsilio nella collana “Socialismo oggi” e preparato dal figlio Mar[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 178
Brano: [...]eggiamento, affermando che lui e 'i suoi compagni non avevano capitolato, non si erano arresi. Anche se non erano stati intransigenti al cento per cento, avevano « pattuito una convenzione in vista di un interesse comune e transitorio ». A parere di Rigola, il suo gesto aveva mantenuto viva nel paese la voce socialista ».
Anche se le sue giustificazioni non vennero accettate dagli antifascisti, nel 1953 una delegazione della C.G. I.L., della C.I.S.L. e dell’U.I.L. si recò a fargli visita nella sua casa milanese dove giaceva malato. Alla sua morte, gli furono tributati riconoscimenti per l’iniziale opera di costruzione del movimento sindacale italiano, di cui era stato certamente un artefice.
Bibliografia: “Critica Sociale” del 20.1.1954; “Corriere Mercantile” del 16.11.1962; Aldo Garosci, La vita di Carlo Rosselli, voi. Il, pag. 138; R. Rigola, Partiti politici e sinda
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 829
Brano: [...]oni sulle A.C.L.I. affinché si assumessero la direzione sindacale di tutti i lavoratori cattolici. Così il 26 luglio l’onorevole Giulio Pastore (v.), segretario delle A.C.L.I., inviò alla C.G.I.L. una lettera per denunciare formalmente la rottura dell’unità sindacale. Socialdemocratici e repubblicani continuarono per qualche tempo a militare aUmtemo della C.G.I.L., finché il 4.6.1949 anch’essi diedero vita a un nuovo sindacato. Nascevano così la C.I.S.L. e la U.I.L..
Bibliografia: Lelio Basso, Due totalitarismi: fascismo e democrazia cristiana, Milano, 1951; id., La democrazia davanti ai giudici, Roma, 1954; Salvatore Cacciapuoti,
Il 14 luglio a Napoli, Milano, 1977; Massimo Caprara, L'attentato a Togliatti, 14 luglio 1948: il P.C.I. tra insurrezione e programma democratico, Venezia, 1978; Renzo del Carria, Proletari senza rivoluzione, Milano, 1973; Inchiesta sull’anticomunismo, Delitti dell’anticomunismo: la repressione dopo il 14 luglio, in « Rinascita », agostosettembre 1954, nn. 89; F. Levi P. Rugafiori S. Vento, Il triangolo indu[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 566
Brano: [...]ata nel Bolognese, divenne commissario politico della V Brigata Matteotti « Bonvicini ». Dopo la Liberazione fu eletto sindaco di Molinella (Bologna). Nel 1947 fu tra i fautori della scissione socialista e divenne membro della Direzione del P.S.L.I. Eletto deputato alla Camera dal 1953, fece parte come sottosegretario del primo, del secondo e del terzo governo Moro, del terzo governo Rumor e del governo Andreotti.
Divenne poi segretario della C.I.S.L. per la provincia di Bologna.
Martorelli, Renato
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Livorno nel 1895, m. a Niella Tanaro (Cuneo) il 20.8. 1944; avvocato. Militante nel Partito socialista e attivo antifascista, durante gli anni della dittatura fu tra gli organizzatori del movimento « Italia Libera » (v.).
Dopo l’8.9.1943 partecipò attivamente alla Resistenza, entrando a rappresentare il Partito socialista nel Comitato militare del C.L.N. regionale piemontese (v.). Organizzatore di formazioni partigiane in Piemonte e in Liguria, partecipò a numerose azioni, specialmente[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 40
Brano: [...]à in gioventù avevano prestato la loro opera in seno all’A.C.T., rimasero in carica per 10 anni.
L’A.C.T. è attualmente amministrata da un Consiglio composto da un presidente, nominato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e da 12 consiglieri: 6 eletti dal suffragio dei soci, 2 in rappresentanza del comune di Torino, 1 in rappresentanza dell'amministrazione provinciale, 3 delegati dai sindacati dei lavoratori (C.G.I.L., U.I.L., C.I.S.L.). Il collegio sindacale è composto da un presidènte designato dal Ministero, 2 sindaci eletti dai soci e 2 delegati dalle organizzazioni cooperative nazionali (Lega nazionale delle cooperative e Confederazione cooperativa). La suddetta struttura composita degli organi dirigenti deriva dal fatto che l’A.C.T., eretta in ente morale dal governo fascista nel 1923, ha conservato tale forma scarsamente democratica anche con l’ultima legge del 1958 che, pur dotandola di uno statuto, di un regolare consiglio di amministrazione e di un’assemblea di soci, peraltro con poteri assai limitati, la mantiene[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 66
Brano: [...] di fronte al fallimento di questa loro iniziativa e di altre analoghe, gli inglesi proposero all’esecutivo, nel gennaio 1949, di sospendere l’attività della F.S.M., in « attesa di una situazione più favorevole ». Respinta questa proposta dall’esecutivo, le T.U., il C.I.O. e le N.V.V. olandesi abbandonarono la F.S.M.. Nel dicembre 1949 le suddette organizzazioni hanno dato vita, a Londra, a una Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi (C.I.S.L.), cui hanno aderito anche le organizzazioni sindacali scissioniste degli altri paesi.
C.Gh.
Anarchici
Il movimento anarchico, che esercitò una forte influenza sulle prime forme di organizzazione del movimento operaio in Italia, è legato principalmente ai nomi di Michele Bakunin, Carlo Cafiero, Andrea Costa, Errico Mal atesta, F. Saverio Merlino e Pietro Gori (si vedano le rispettive voci). Il movimento appare in Italia verso la fine degli anni sessanta del secolo scorso, trovando nelle plebi rurali più arretrate la naturale base sociale della propria affermazione. La prima organizzaz[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.I.S.L., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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