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Il segmento testuale C.N.T. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 19Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 111

Brano: Arangio Ruiz, Vincenzo

cosiddetto « Comitato per la nuova strutturazione sociale dell’Aragona, di Rioja e di Navarra », il quale proclamò in Aragona il « comuniSmo libertario ».

La Comune libertaria

I Comitati della Confederación Nacional de Trabajo (C.N.T.) diventarono organi della Comune libertaria, con poteri legislativi ed esecutivi, compreso quello di battere moneta e metterla in circolazione col solo timbro della C.N.T. su buoni acquisto (vales) di vario taglio. Proibendo la circolazione della moneta legale e imponendo alla popolazione di cambiarla con i vales, gli anarchici si appropriarono di tutto il denaro in circolazione, dando in cambio i loro buoni. Nella conferenza regionale del 12.8.1936, la C.N.T. approvò incondizionatamente l’operato dei Comitati nel corso del primo mese di « rivoluzione », ossia tutte le misure prese dal primo « governo » anarchico e riguardanti la collettivizzazione totale, lo scioglimento dei comitati del Fronte popolare, la proibizione dei partiti politici e la persecuzione dei loro militanti. Dopo breve tempo, visti i fallimentari risultati di questo primo « Stato » anarchico, la Federación Anarquista Iberica (F.A.I.) e la C.N.T. decisero di perfezionare le forme di governo e gli organi di potere, creando il Consejo de Aragón, sotto la presidenza di Joaquin Ascas[...]

[...] incondizionatamente l’operato dei Comitati nel corso del primo mese di « rivoluzione », ossia tutte le misure prese dal primo « governo » anarchico e riguardanti la collettivizzazione totale, lo scioglimento dei comitati del Fronte popolare, la proibizione dei partiti politici e la persecuzione dei loro militanti. Dopo breve tempo, visti i fallimentari risultati di questo primo « Stato » anarchico, la Federación Anarquista Iberica (F.A.I.) e la C.N.T. decisero di perfezionare le forme di governo e gli organi di potere, creando il Consejo de Aragón, sotto la presidenza di Joaquin Ascaso. Questo « governo », che venne riconosciuto legittimo da Largo Caballero (v.), allora presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica spagnola, era formato da 12 ministeri (Consejeriaq): Guerra, Interni. Approvvigionamenti, Finanze, Lavori pubblici, Trasporti, Collettivizzazione, Agricoltura, Sanità, Assistenza sociale, Cultura, Giustizia. Ma anche questo riordinamento dette pessimi risultati. Quando l’XI Divisione dell’esercito repubblicano, al coman[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 294

Brano: [...]eri, resa spesso interessante da numerosi episodi polemici, ma teoricamente incoerente.

In Spagna

Dopo la vittoria del fascismo in Italia scelse la via dell’esilio, continuando la propria attività pubblicistica militante dapprima in Francia, poi nella Spagna repubblicana. Nonostante le cattive condizioni fisiche partecipò alla battaglia di Monte Pelato. A Barcellona (v.) redigeva il periodico Guerra di classe e collaboràva alia radio della C.N.T. F.A.I. affermando (in polemica con la strategia staliniana che in Spagna faceva la sua maggiore prova) « la tesi dello sviluppo integrale della situazione creata dalla guerra » e sostenendo il « rapporto di subordinazione della vittoria di questa ai risultati di quello ». Su questo piano, gli anarchici della C.N.T. F.A.I. e i marxisti dissidenti del P.O.U.M. si trovarono alla « sinistra » dei comunisti e della politica detta di « fronte popolare », e sotto la minaccia di essere liquidati come « trotskisti » alla stessa stregua degli oppositori interni sovietici.

Tra gii ultimi mesi del 1936 e i primi del '37 Berneri contribuì a sostenere l’urto, moltiplicando la propria attività giornalistica e politica e polemizzando aspramente con i comunisti italiani e con lo stesso Togliatti. Nonostante ia tensione degli animi e l’accanita lotta interna in corso, il 3.5.1937 tenne una pommemorazione radiofonica [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 605

Brano: [...] diffusa che fossero i gesuiti i proprietari delle miniere e che, per colpa loro, si dovesse andare a combattere in Marocco). Altre esecuzioni seguirono, fra cui quella di Francisco Ferrer (v.), indicato quale ispiratore morale della rivolta. Ma l’insurrezione era stata completamente spontanea, e rivelava fino in fondo lo stato di esasperazione popolare.

Movimento sindacale anarchico

Nel 1910 nasceva la Confederazione nazionale del lavoro (C.N.T.), di orientamento anarcosindacalista, che sarebbe stata egemone nel movimento operaio spagnolo fino alla guerra civile degli anni Trenta; intanto la socialista U.G.T. si espandeva, prevalentemente a Madrid, a Vizcaya e nelle Asturie. Nel 1909 un primo deputato socialista, Pablo

Iglesias, era stato eletto alle Cortes. La politicizzazione e la sindacalizzazione investivano tuttavia ancora esclusivamente il proletariato urbano.

Lo scoppio della Prima guerra mondiale rinviò l’esplosione della crisi sociale e al tempo stesso ne accentuò le ragioni: la neutralità spagnola non venne utilizzata[...]

[...] promuovere vaste riforme, superare il vecchio centralismo di tipo castigliano. Su questi punti fu di volta in volta possibile stabilire momenti di convergenza (quando non prevalse la paura che induceva a rifugiarsi nelle vecchie alleanze) con le organizzazioni del movimento operaio legate al Partito socialista (negli anni Trenta anche con il Partito comunista). Irriducibilmente contro il vecchio e il nuovo potere erano invece gli anarchici e la C.N.T..

Carestia, notizie della rivoluzione russa e arricchimenti illeciti scandalosi furono nuovi motivi che si aggiunsero ai tanti altri e che determinarono nuove agitazioni sociali e politiche. Dal 1917, ai moti regionalistici catalani si aggiunsero gli scioperi di Valencia, Santiago e Bilbao. Il 15 agosto le mitragliatrici spararono e uccisero dimostranti a Quatro Caminos (Madrid).

In una crescente confusione (un ve

ro e proprio “valzer dei ministeri”), fra il 1917 e il 1923 si ebbero ben tredici crisi ministeriali totali e trenta crisi parziali. Le condizioni di vita sempre più diffici[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 616

Brano: [...]calizzò sempre più, avendo tra

José Antonio Primo de Rivera

i suoi gruppi più influenti i monarchici (Renovación espanola, Carlisti) e alcuni raggruppamenti non definiti quanto a scelta istituzionale, ma molto influenzati dalla Chiesa cattolica [Confederación Espanola de Derechas Autónomas, C.E.D. A.). Tutte queste forze si confrontarono, facendo ricorso anche alla lotta armata, con i gruppi repubblicani [Izquierda Republicana), anarchici [C.N.T., F.A.I.), socialisti [P.

S.O.E., U.G.T.) e, a partire dal 1920, con i comunisti (P.C.).

Per questi aspetti si vedano: M. Martinez Cuadrado, “La burguesia conservadora/18141931” (Madrid, 1974) e R. Tamames, “La republ ica. La era de Franeo/19301970” (Madrid, 1984), contenenti un’ottima bibliografia ragionata, nonché J. Busquets, “El militar de carrera en Espana” (Barcellona, 1984).

In questo quadro generale si iscrisse il fascismo spagnolo, la cui ascesa alla vita pubblica attraverso gruppi diversi e indipendenti ebbe luogo, molto significativamente, nel

1931.

Alcuni anni prima,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 611

Brano: [...]rimo momento a bloccare l’avanzata dei facciosos, essa costituì anche un limite, quando venne a essere un impedimento alla creazione di un nuovo esercito: le colonne catalane guidate dalla F.A.I. e dal P.O.U.M. (v.) rifiutarono per molti mesi di essere “militarizzate”, di essere cioè inquadrate e di accettare una disciplina, certamente democratica, ma comunque di tipo militare.

D’altra parte, proprio In Catalogna (e anche in Aragona) F.A.I. e C.N.T. dall’ottobre 1936 avevano dato vita a esperienze di gestione collettiva in agricoltura e neH’industria, sostenendo che soltanto se si fosse portata fino in fondo la rivoluzione, ottenendo in tal modo l’adesione delle masse proletarie, sarebbe stato possibile vincere la guerra. Nettamente contrari a ciò, socialisti e comunisti erano invece convinti della necessità di rinviare il processo rivoluzionario (di cui non negavano comunque l’urgenza) a quando fossero stati sconfitti i fascisti: la guerra contro l’avanzata franchista doveva, in quel momento, avere la precedenza su tutto. Nel maggio 193[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 608

Brano: [...] le 45 di Mieres; venne proclamata la Repubblica socialista ed ebbero inizio il reclutamento e l’istruzione degli uomini per il fronte. Il 6 anche Oviedo era in mano alle forze popolari che si erano aperte il passo a colpi di dinamite.

A Barcellona, Companys, « in nome del popolo e del Parlamento », proclamò lo « Stato catalano della Repubblica federale spagnola » e invitò a lottare contro « le forze filomonarchiche e fasciste ».

Mentre la C.N.T. si manteneva « in una neutralità ironica» (Vilar), le forze governative attaccarono i difensori della Generalidad e spararono cannonate contro socialisti, comunisti e “catalanisti”. Companys, il sindaco Pi y Suner e numerosi consiglieri furono arrestati. Venne incarcerato anche Manuel Azana, del tutto estraneo alla rivolta, per il solo fatto di essere presente a Barcellona. Ciò lo trasformò, poi, in un vero e proprio “eroe” popolare, ma anche in un convinto assertore dell’unità con i partiti della sinistra. Cominciava la caccia a socialisti, comunisti e anarchici in tutta la Spagna.

Isolat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 607

Brano: [...]antemente contro le manifestazioni sociali e sindacali: nel luglio 1931 caddero a Siviglia le prime vittime; nel gennaio 1932, in alcuni pueblos delle zone montuose della Catalogna fu proclamato il comuniSmo libertario: l'esercito “ristabilì lordine” e i drrigenti furono deportati. La Federación anarquista ibèrica (F.A.I.), sotto la direzione di Buenaventura Durruti (v.) e Francisco Ascaso (v.), molto critici nei confronti del possibilismo della C.N.T. e sempre più convinti che la crescente inquietudine operaia e contadina potesse dar luogo a un movimento rivoluzionario generale, a ciò alacremente lavorava.

I drammatici avvenimenti di Casasviejas (Cadice) del gennaio 1933 costituirono un chiaro indice del livello di conflittualità ed estremismo raggiunto dall'una e dall’altra parte. In quella occasione un reparto di Guardias de asalto massacrò a colpi di mitraglia un vecchio contadino (chiamato Seisdedos) nonché i suoi familiari e vicini che avevano aderito a una sollevazione di carattere anarchico. Dopo l’eccidio il reparto effettuò una[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 606

Brano: Spagna

Nella notte fra il 12 e il 13.9.1923 Primo de Rivera lanciò quindi da Barcellona un appello « al paese e all’esercito », dopo aver occupato le centrali telefoniche e telegrafiche, e il re lo chiamò a Madrid per affidargli la guida dello Stato.

In una paralisi politica generale, solo il Partito comunista e la C.N.T. di Madrid lanciarono un appello alla classe operaia, « in quest’ora di codardia generale, quando il potere civile cede, senza lotta, il suo posto al potere militare », ma nessuno si levò per difendere un parlamentarismo completamente screditato. Ciò avrebbe favorito, qualche anno dopo, l’errata convinzione che il popolo spagnolo sarebbe sempre rimasto passivo di fronte ai pronunciamientos.

La felice congiuntura economica mondiale favorì il successo iniziale della dittatura; la conclusione vittoriosa della guerra marocchina portò al massimo il consenso ottenuto da Primo de Rivera; un ambizi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 265

Brano: [...]tante per i repubblicani prima che giungessero gli aerei e gli aviatori dall’U.R.S.S. (il milanese Primo Gibelli (v. Luigi Gorelli) e il triestino Giuliano Viezzoli cadranno a Toledo, appunto in combattimento aereo).

La Colonna italiana non poteva tuttavia restare militarmente autonoma, quindi fu chiamata a far parte della Colonna Ascaso (v.), come sezione italiana di questa unità composta da milizie della Confederazione nazionale del lavoro (C.N.T.), l’organizzazione sindacale anarchica operante in Spagna.

Il 31.7.1936, sul giornale “Giustizia e Libertà”, Carlo Rosselli diede l’annuncio della imminente costituzione della Colonna italiana, scrivendo tra l’altro: « ...noi diciamo, non nell’esaltazione febbrile di un’ora, ma nella calma delle decisioni maturate: che la rivoluzione spagnola è la nostra rivoluzione, che la guerra civile del proletariato di Spagna è guerra di tutto l’antifascismo, che il posto dei rivoluzionari capaci di apportare ai compagni spagnoli un contributo effettivo tecnico — ché di tecnici soprattutto si abbisogn[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 240

Brano: [...]te fedeli alla Repubblica, mossero all’attacco in diversi punti della città. I soldati, sorpresi dall’imprevista irruenza, cominciarono a gettare le armi, mentre gli ufficiali con gruppi di falangisti si trincerarono negli edifici della centrale telefonica, dell'Hotel Colombo e del Casino Militare, spazzando la piazza col fuoco incrociato delle mitragliatrici. Alle 18 la rivolta di Barcellona era domata e l’indomani (20 luglio) i militanti della C.N.T., guidati da Durruti e da Francisco Ascaso, occuparono l’ultima caserma rimasta ancora nelle mani dei rivoltosi: nell’assalto caddero Ascaso e Jaime Graells, giovane dirigente della J.S.U.C..

A due giorni di distanza dallo scoppio della rivolta, giunsero a Barcellona i primi antifascisti italiani, che sarebbero stati già un centinaio all'inizio di agosto.

F.Sc.

Barcelonnette

Cittadina della Provenza (Francia) a 1.133 m s. I.m., capoluogo della valle deH’Ubaye, nota località turistica e importante centro di comunicazione sulla strada che viene dall’Italia (Colle della Maddalena); ag[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.N.T., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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