Brano: [...] Gourget e D. Lèv ine.
A parte alcuni aderenti al Partito comunista francese, il contingente più importante della « Ligue communiste » fu costituito dall'immigrazione, che diede anche i migliori quadri, soprattutto grazie all’adesione di alcuni militanti di origine italiana, tedesca, polacca, austriaca, cecoslovacca.
Parallelamente all’organizzazione della « Ligue communiste », all’interno della Confederazione generale del lavoro unitaria (C.G.T.U.), si costituì in Francia un'opposizione sindacale ispirata da Rosmer e Dommanget, ma tale formazione fu poi contestata dall’« ortodossia trotskista », che sconfessò Rosmer. Questi, vecchio sindacalista rivoluzionario, rifiutò di sottomettersi ai suoi critici e, nel novembre 1930, dette le dimissioni dalla « Ligue communiste », portandosi dietro alcuni compagni che, nell’aprile 1931, fondarono con lui un gruppo detto della « Sinistra comunista », di effimera durata.
Rosmer riassumeva il suo pensiero nella formula: « Né trotskismo, né trotskista ».
Nonostante le divisioni e le scissioni c[...]
[...]feroce dittatura esercitata in Germania da Hitler, la guerra civile scatenata dal generale Franco in Spagna (1936) e, da quello stesso anno, l’inizio dei « processi staliniani » in Unione Sovietica, segnarono drammaticamente la storia europea. Ma fin dal 1934, dopo il tentato putsch fascista di Parigi, la reazione dei lavoratori francesi era stata immediata, portando alla costituzione di un Fronte unitario tra la vecchia C.G.T., riformista, e la C.G.T.U., guidata dai comunisti. A ciò sarebbe seguito il patto di unità dazione tra socialisti e comunisti. La tattica terzinternazionalista della « classe contro classe » venne così gradualmente abbandonata (v. Fronte popolare).
In tale situazione, bisognava cercare di uscire dall’isolamento in cui i « trotskisti » erano stati gettati e