Brano: essi presero possesso dei vari sindacati fascisti. In alcuni comuni, come a Barberino, gli antifascisti si posero di fatto alla direzione delle amministrazioni comunali. A Borgo San Lorenzo, l’8 settembre i dirigenti comunisti locali organizzarono lo svuotamento dei silos granari occultando nell’interesse della popolazione 25.000 q di grano. Nei giorni successivi all’armistizio la popolazione fu prodiga di aiuti agli sbandati e ai militari reduci dai combattimenti sostenuti contro i tedeschi alla Futa e in specie ai numerosi ex prigionieri alleati e jugoslavi fuggiti dai vari campi di internamento della zona (v. Jugoslavi in Italia). Molti sbandati italiani e alleati furono nascosti per lungo tempo dai contadini della vallata, in particolar modo nel comune di Vicchio. Gruppi di [...]
[...]i e alleati furono nascosti per lungo tempo dai contadini della vallata, in particolar modo nel comune di Vicchio. Gruppi di patrioti si diedero inoltre a ricuperare le armi abbandonate da reparti di antiparacadutisti e di avieri. Per iniziativa dei comunisti, subito dopo l’occupazione tedesca del Mugello cominciò anche in questa zona l’organizzazione della lotta armata: nella prima metà di ottobre del 1943 un gruppo di partigiani provenienti da Borgo San Lorenzo effettuò attacchi contro il traffico militare tedesco sulla via Faentina e occupò temporaneamente il paese di Palazzolo di Romagna, provocando la fuga precipitosa dei repubblichini.
La mancanza di organici collegamenti con le organizzazioni della Resistenza di Firenze portò successivamente allo scioglimento di questo gruppo, ma molti dei suoi componenti continuarono a impegnarsi in un paziente lavoro di tessitura della rete clandestina che avrebbe consentito di installare e far sopravvivere nel successivo inverno gruppi partigiani sul monte Giovi e ai piedi della catena appenninica, nei di[...]
[...]icinarsi del fronte, la popolazione della vallata abbandonò i centri abitati riversandosi nelle campagne per mettersi al riparo dalle angherie della soldataglia nazifascista e dagli attacchi aerei degli Alleati che, per ostacolare la ritirata tedesca, martellavano quotidianamente le vie di comunicazione. Fu in tali circostanze che potè esplicarsi in tutta la sua ampiezza l’attività dei C.L.N. comunali, in particolar modo quelli di Barberino e di Borgo San Lorenzo, dove nessuna iniziativa fu tralasciata pur di alleviare le difficoltà degli sfollati. Le attrezzature e i pazienti dell’ospedale di Luco, l’unico della vallata, furono tempestivamente tra
sferiti in località S. Cresci di Vaicava, dove l’ospedale stesso potè riprendere a funzionare con mezzi di fortuna, sì da assicurare un minimo di assistenza medica alla popolazione. Contemporaneamente, organismi creati dai C.L.N. comunali curavano la raccolta e la distribuzione dei generi alimentari reperiti nella zona, assicurando il trasporto dei quantitativi di grano destinati alla panificazione dai n[...]
[...]ì le premesse della loro posizione egemonica nella vita politica mugellana, posizione che rimarrà nonostante i violenti attacchi delle forze conservatrici mossi nel dopoguerra contro il movimento partigiano, operaio e contadino. Questa egemonia verrà sanzionata dalle prime elezioni amministrative del dopoguerra, nelle quali i socialisti, i comunisti e in qualche caso il P.d’A., presentandosi uniti, otterranno ampie maggioranze (Barberino, 65,4%; Borgo San Lorenzo, 71,8%; San Pietro a Sieve, 77%; Scarperia, 56,7%; Vaglia, 78,5%).
I risultati delle elezioni politiche del 2.6.1946, nelle circoscrizioni del Mugello, furono i seguenti:
P.C.l.
P.S.I. D.C.
Barberino 3.338 1.199 1.442
Borgo San Lorenzo 4.179 2.081 2.577
San Pietro a Sieve 688 817 309
Scarperia 912 1.418 1.485
Vaglia 868 621 402
Vicchio 1.971 2.536 1.262
Totale Mugello 11.956 8.672 7.447
(42,4%) (30,9%) (26,7%)
Bibliografia: M.A. Martini, Le agitazioni dei mezzadri in provincia di Firenze, Unione del
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