Brano: Ducceschi, Enrico

produzione bellica; nel marzo le maestranze della « Ducati » scesero in sciopero insieme ai lavoratori delle grandi fabbriche del Nord.

Lotta di liberazione

Alla caduta del fascismo i dipendenti dello stabilimento di Borgo Panigaie parteciparono compatti alle manifestazioni di piazza svoltesi a Bologna (2728 luglio) e manifestarono la loro esultanza astenendosi dal lavoro fino alla fine del mese. Alla ripresa dell'attività lavorativa (2 agosto), un'azione di lotta condotta attraverso due scioperi consecutivi per ottenere il riconoscimento della Commissione interna di fabbrica e alcuni miglioramenti salariali ottenne un pieno successo. Verso la fine di agosto, tornando dalle carceri e dal confino, vennero a rafforzare il già considerevole nucleo antifascista interno dello stabilimento alcuni militanti comunisti: oltre a [...]

[...]atto il saccheggio dei nazisti, consentendo supinamente lo smontaggio delle attrezzature tecniche della fabbrica e il loro trasferimento in altre località, lontane da Bologna. I lavoratori si opposero alla smobilitazione dell’industria e riuscirono a occultare strumenti e preziose apparecchiature, materie prime e utensileria che sarebbero serviti all'indomani della Liberazione, nella prima fase di ricostruzione degli stabilimenti. La fabbrica di Borgo Panigaie, ormai inerte, venne infine distrutta da un hombardamento di aerei americani che vi sganciarono' ben 54 bombe di grosso calibro,

L.Ar.

Ducceschi, Enrico

Pippo. N. a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) 1*11.9.1920, m. a Lucca il 24.8.1948.

L’8.9.1943 Io colse a Tarquinia (Viterbo), inquadrato nel Battaglione

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Brano: [...]5, in concomitanza con l’aggressione fascista all’Etiopia, la « Ducati » iniziò la produzione di apparecchiature di impiego bellico. Favorita dal protezionismo e da una favorevole situazione interna di mercato, dovuta al regime di autarchia (v.), la produzione potè espandersi e specializzarsi sempre più, aprendosi a molti paesi esteri (Spagna, Francia, Paesi Bassi, Scandinavia, America Latina). Nel 1936 la « Ducati » installò i nuovi impianti di Borgo Panigaie (Bologna) e qui i dipendenti salirono a 1.100, per la maggioranza donne.

Allo sfruttamento sempre più accentuato si accompagnava un regime interno rigidissimo: in un solo mese, in un solo reparto, ai lavoratori e alle lavoratrici furono elevate ben 557 multe. AH’interno di quella notevole concentrazione ope

raia cominciarono a prendere consistenza l’azione sindacale e la lotta antifascista, sotto la guida di Agostino Ottani e Linceo Graziosi, entrambi comunisti, già condannati da Tribunale speciale nel 1931 e assunti come operai dopo la metà del 1934.

Particolarmente intensa divenne [...]

Brano: [...]n seguito ad amnistia, svolse attività antifascista “legale” nei sindacati fascisti e nei G.U.F., organizzando nello stesso tempo sottoscrizioni per la Spagna repubblicana. Arrestato di nuovo e deferito al Tribunale speciale nel novembre 1937, con sentenza del 22.11.1938 fu condannato a 18 anni di reclusione. Riacquistò la libertà con la caduta del fascismo. Ritornato a Bologna il 16.8.1943, fu assunto come operaio nello stabilimento “Ducati” di Borgo Panigaie ed eletto segretario della Commissione interna immediatamente costituita. Dopo l’8

settembre partecipò all’organizzazione di alcuni gruppi di partigiani che, in seguito, costituirono la 7a

G.A.P. (v.). Fu tra gli organizzatori dello sciopero dell’1.3.1944, ma nell’aprile venne arrestato dalle SS tedesche e internato nel campo di Fossoli, poi deportato a Mauthausen e, infine, nel campo di lavoro di Wels. Da qui, allacciati contatti con civili locali antinazisti, riuscì a fuggire e a raggiungere Milano il

23.4.1945, in tempo per partecipare all’insurrezione insieme agli operai della “B[...]