Brano: [...]da Alonso de Ojeda, che l'accompagnava nel suo secondo viaggio verso il Nuovo Mondo.
Dalla fondazione di Cartagena, nel 1522, ad opera di Rodrigo di Bastida all'esplorazione del territorio dell'interno passarono vari anni.
Solo nel 1538, Gonzalo de Quesada, soldato e uomo di lettere, si avventurò alla testa di 800 uomini lungo il rio Magdalena fino ad arrivare otto mesi dopo sulle colline di Condinamarca. Quesada fu il fondatore di Santa Fè de Bogotà, capitale del vicereame della Nuova Granada che comprendeva, oltre alla Colombia, il Venezuela e l'Ecuador. La Corona di Spagna divise quelle terre fra i commercianti, i nobili, i militari e gli ordini religiosi, creando così a spese degli indios, immensi latifondi.
Lo sviluppo economico della Colombia era notevole e, in Colombia come nel resto dell'America questo provocò sempre maggiori contrasti d'interessi fra i residenti creoli e la corona. La scintilla che originò la sommossa fu l'arrivo del Visitador Gutierrez de Pineres, giunto dalla Spagna, allora (1779) impelagata nella guerra con l[...]
[...]pose una pesante tassa sul cotone di cui la Colombia era forte produttrice. Queste tassazioni provocarono la rivolta che scoppiò nella città di Socorrò, dove aveva molta influenza il movimento populista detto dei « comuneros », e si estese quindi fino a infliggere una dura sconfitta all'esercito spagnolo e a costringere alla fuga il visitatore reale. I « comuneros », dopo aver ottenuto una serie di concessioni, per mediazione dell'arcivescovo di Bogotà, tornarono ai loro campi. Ma il vicerè, Manuel Antonio Flores, non tenne fede ai patti e rafforzò l'esercito. La ribellione dei « criollos » questa volta fu domata e il loro capo, Juan Antonio Galàn, fu squartato sulla piazza di Bogotà (1781).
Nel 1813, si rifugiò nella Nuova Granada Simone Bolivar che a Cartagena, dopo aver preso contatto con i patrioti colombiani, lanciò il famoso proclama, conosciuto come il « Manifesto di Cartagena », nel quale per la prima volta la lotta per l'indipendenza dagli spagnoli veniva vista come una guerra d'indipendenza continentale. Quello stesso anno i patrioti colombiani, dopo aver lanciato un appello all'indipendenza (20 luglio 1810) avevano liberato la regio
217 ne di Cundinamarca dove si trova la capitale. Tuttavia il vicerè si mantenne al potere, grazie alla feroce repressione dell[...]
[...]e, alte e basse temperature. Amministrativamente la Colombia è divisa in 21 distretti, alla testa dei quali vi è un governatore di nomina presidenziale. Il potere legislativo è esercitato da una Camera di 184 membri e da un Senato di 184 membri. Il presidente è eletto ogni quattro anni e nomina i componenti del Gabinetto.
tano di Vargas. Il grosso dell'esercito coloniale venne battuto a Boyaca e tre giorni dopo il 10 agosto 1819 Bolivar entrò a Bogotà, da dove l'ultimo vicerè Sàmano era precipitosamente fuggito.
Ma, nonostante le belle tradizioni rivoluzionarie, la Colombia visse assai tormentati i primi anni della Repubblica. Il congresso di Cucuta (1821), prendendo a modello le tesi di Montesquieu, divise il potere in: esecutivo, legislativo e giudiziario; fissò la capitale della. Repubblica a Bogotà; confermò Bolivar Presidente della Gran Colombia, ossia della Confederazione dei territori liberati, e come Vicepresidente elesse Santander.
La politica
di Santander
Santander tentò di stabilire ordine, ma anziché creare nuove strutture economiche emanò una serie di leggi severissime e ne pretese, nel fervore della recente rivoluzione, la ferrea applicazione. Ciò provocò malcontento e più di una volta Bolivar dovette intervenire con il suo prestigio per scongiurare la guerra civile. Ma non sempre gli interventi del Libertador erano graditi a Santander e ai colombiani, tanto che un gruppo d[...]
[...]tazioni e importano per il 52,4%. Seguono la Germania Federale e l'Inghilterra'.
L'Italia è al nono posto: importa bovini, caffè e frutta tropicale; esporta soprattutto macchine da scrivere, macchine utensili, motocicli e tràttori. Capitali italiani sono investiti nella industria leggera (Olivetti colombiana S.A., S.A.F.E., Ave L.T. D.A., CEAT, Necchi), nella siderurgia (Siderurgica del Pacifico S.A., dalla quale dipende la « Aceros Tuberias de Bogota S.A.), nella industria enologica (Cinzano e Martini & Rossi), nella farmaceutica («Carlo Erba de Colombia »). Forti capitali sono pure investiti nelle banche e nelle assicurazioni.
La Colombia ha ristabilito nel 1968 relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica.
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II prete colombiano Camilo Torres (a destra) caduto nella guerriglia
gli Stati Uniti la « soluzione del problema di Panama ». Herrera, che era stato per lungo tempo ambasciatore a Washington, ricevette per questa « soluzione » una somma che, secondo l'accordo, doveva « sviluppare l'economia del paese ». E questa la vera fine[...]
[...] Panama ». Herrera, che era stato per lungo tempo ambasciatore a Washington, ricevette per questa « soluzione » una somma che, secondo l'accordo, doveva « sviluppare l'economia del paese ». E questa la vera fine della Gran Colombia, sognata da Bolivar per opporsi a quella che stava per diventare la più grande potenza imperialista del mondo. In questo stesso anno venne fondato in Colombia il Partito Comunista; nato attorno alle prime fabbriche di Bogotà, il P.C.C. si è sempre caratterizzato, da allora, come un partito essenzialmente operaio.
Sotto la presidenza di Eduardo Santos (19381942) la Colombia si alleò agli U.S.A. durante la seconda guerra mondiale. Terminata la guerra, cominciò in Colombia un periodo di indicibile violenza che provocò le dimissioni del presidente liberale Alfonso López e l'ascesa al potere del conservatore Mariano Ospina Pérez. Era l'anno 1946: al presidente e alla sua fazione si opposero non solo i liberali, ma tutti i settori popolari fino ai comunisti. Nel 1948, la violenza raggiunse il suo culmine con l'assassi[...]