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Il segmento testuale Bloch è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Recensione di Federico La Sala su Alvio Facchinelli, La Freccia Ferma. Tre tentativi di annullare il tempo, Milano, L'Erba Voglio, 1979, pp. 176 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...] implicitamente, — dato il carattere ancora in fieri degli sviluppi possibili dai risultati della ricerca — tra gli spunti e le conclusioni (pp. 123153) è l'esigenza o il compito di individuare possi
RECENSIONI 365
bilmente cronotipi non solo sul piano diacronico (come è stato fatto tra nevrosi ossessiva, società arcaiche e fascismo), ma anche sincronico, nel presente. In questo, Fachinelli sembra puntare verso approdi simili a quelli di Ernst Bloch, almeno per certi
livelli. Questi, infatti, proprio cogliendo la sfasatura tra tempi storici non congruenti che esistono nello stesso presente cronologico ed elaborando il concetto di Ungleichzeitigkeit (= non contemporaneità), giunge a prospettare « un multiversum temporale, un tempo a piú dimensioni compresenti, un intersecarsi di piani diversi del tempo, un contrappunto di squilibri temporali fra diversi popoli, classi e individui che pur vivono nel medesimo tempo cronologico » (cfr. R. Bodei, Filosofia, in La cultura del '900, Milano, Gulliver, 1979; cfr. anche, e soprattutto, R. Bodei, [...]

[...]ngleichzeitigkeit (= non contemporaneità), giunge a prospettare « un multiversum temporale, un tempo a piú dimensioni compresenti, un intersecarsi di piani diversi del tempo, un contrappunto di squilibri temporali fra diversi popoli, classi e individui che pur vivono nel medesimo tempo cronologico » (cfr. R. Bodei, Filosofia, in La cultura del '900, Milano, Gulliver, 1979; cfr. anche, e soprattutto, R. Bodei, Multiversum. Tempo e storia in Ernst Bloch, Napoli, Bibliopolis, 1979). Da notare poi che allo stesso Bloch la nozione di noncontemporaneità (centrale nel suo lavoro) permette di elaborare un'analisi del nazismo (tra l'altro, Bloch non è neppure citato in R. De Felice, Le interpretazioni del fascismo, Bari 1971) molto piú profonda e originale che non i vari sociologi o marxisti ortodossi, e molto vicina a quella di Fachinelli. Anzi, ci sembra, le ipotesi di Fachinelli confermano piú a fondo quelle di Bloch, e, spiegano, insieme, il tempo e i modi del manifestarsi del nazifascismo, e, in particolare, perché il fascismo come il nazismo — detto « giacobinismo del mito » da Bloch — riuscirono a « utilizzare i ceti ungleichzeitig » (R. Bodei, Multiversum, p. 35), cioè i ceti contadini e piccoloborghesi.
Il contributo di Bloch, su questo punto, ci sembra prezioso, e utile a portare avanti il discorso a cui con cautela accenna Fachinelli: costruire intorno all'elaborazione temporale (o cronotipia) una nuova organizzazione del sapere, puntando cosí — anche per l'essere questa « una prospettiva di lavoro su piú piani » (p. 154) — a una riformulazione e unificazione dei vari saperi parziali esistenti (p. 155) sull'agire dell'uomo.
FEDERICO LA SALA
CESARE MUSATTI, Il pronipote di Giulio Cesare, Milano, Mondadori, 1979, pp. 264.
La vera età dell'oro, per un uomo, comincia a ottant'anni: è uno scienziato famoso che lo [...]



da Recensione di Maria Luisa Vecchi su Cesare Musatti, Il pronipote di Giulio Cesare, Mondadori, 1979, pp. 264 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: RECENSIONI 365
bilmente cronotipi non solo sul piano diacronico (come è stato fatto tra nevrosi ossessiva, società arcaiche e fascismo), ma anche sincronico, nel presente. In questo, Fachinelli sembra puntare verso approdi simili a quelli di Ernst Bloch, almeno per certi
livelli. Questi, infatti, proprio cogliendo la sfasatura tra tempi storici non congruenti che esistono nello stesso presente cronologico ed elaborando il concetto di Ungleichzeitigkeit (= non contemporaneità), giunge a prospettare « un multiversum temporale, un tempo a piú dimensioni compresenti, un intersecarsi di piani diversi del tempo, un contrappunto di squilibri temporali fra diversi popoli, classi e individui che pur vivono nel medesimo tempo cronologico » (cfr. R. Bodei, Filosofia, in La cultura del '900, Milano, Gulliver, 1979; cfr. anche, e soprattutto, R. Bodei, [...]

[...]ngleichzeitigkeit (= non contemporaneità), giunge a prospettare « un multiversum temporale, un tempo a piú dimensioni compresenti, un intersecarsi di piani diversi del tempo, un contrappunto di squilibri temporali fra diversi popoli, classi e individui che pur vivono nel medesimo tempo cronologico » (cfr. R. Bodei, Filosofia, in La cultura del '900, Milano, Gulliver, 1979; cfr. anche, e soprattutto, R. Bodei, Multiversum. Tempo e storia in Ernst Bloch, Napoli, Bibliopolis, 1979). Da notare poi che allo stesso Bloch la nozione di noncontemporaneità (centrale nel suo lavoro) permette di elaborare un'analisi del nazismo (tra l'altro, Bloch non è neppure citato in R. De Felice, Le interpretazioni del fascismo, Bari 1971) molto piú profonda e originale che non i vari sociologi o marxisti ortodossi, e molto vicina a quella di Fachinelli. Anzi, ci sembra, le ipotesi di Fachinelli confermano piú a fondo quelle di Bloch, e, spiegano, insieme, il tempo e i modi del manifestarsi del nazifascismo, e, in particolare, perché il fascismo come il nazismo — detto « giacobinismo del mito » da Bloch — riuscirono a « utilizzare i ceti ungleichzeitig » (R. Bodei, Multiversum, p. 35), cioè i ceti contadini e piccoloborghesi.
Il contributo di Bloch, su questo punto, ci sembra prezioso, e utile a portare avanti il discorso a cui con cautela accenna Fachinelli: costruire intorno all'elaborazione temporale (o cronotipia) una nuova organizzazione del sapere, puntando cosí — anche per l'essere questa « una prospettiva di lavoro su piú piani » (p. 154) — a una riformulazione e unificazione dei vari saperi parziali esistenti (p. 155) sull'agire dell'uomo.
FEDERICO LA SALA
CESARE MUSATTI, Il pronipote di Giulio Cesare, Milano, Mondadori, 1979, pp. 264.
La vera età dell'oro, per un uomo, comincia a ottant'anni: è uno scienziato famoso che lo [...]



da Maria Teresa Mandalari, Confini tempo esistenza in Ingeborg Bachmann in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]potrebbe o dovrebbe — trovar sbocco nella terza faccia della storia, il futuro. Ma cosi non è, o lo è assai debolmente, il che trova conferma nella produzione successiva, radiodrammi e narrativa, che « ricordano le poesie » (Bender) e dove con crescente incidenza prende forma il problema dell’io liricamente inteso. E qui s’inserisce il discorso sulla dimensione utopica nella produzione poetica bachmanniana.

Richiamandosi ad Adorno e ad Ernst Bloch (Das Prinzip Hoffnung, soprattutto), Theo Mechtenberg (in Utopie als aesthetische Kategorie. Eine Untersuchung der Lyrik I. Bachmanris, Stuttgart 1978) individua in taluni ricorrenti motivi e atteggiamenti poetici della Bachmann la tendenza, l’indirizzo verso l’utopia. È l’utopia del sogno, del « Tagtraum » di cui parla Bloch, cioè del sogno a occhi aperti. Scrive Mechtenberg, citando Bloch: « Das mit dem Tagtraum Gemeinte hat seinen Erfullungsort nie anders als in der Zukunft gesucht » (Ciò che s’intende per sogno a occhi aperti non ha cercato mai altro luogoCONFINI TEMPO ESISTENZA IN INGEBORG BACHMANN

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di compimento se non nel futuro): nel futuro o in paesi lontani, di preferenza nel soleggiato sud, com’è appunto della Bachmann si può aggiungere — i cui soggiorni frequentissimi (fino alla definitiva residenza a Roma) nei paesi mediterranei sono argomento di molte liriche; di volta in volta, soggiornirifugio o soggiorni in cerca del sogno...

I principali motivi ba[...]

[...]bito deve considerarsi la poesia di I. Bachmann» (p. 119).

Qui c’è da osservare che l’affermazione dell’appartenenza al 4 nichilismo europeo ’ sarebbe comunque da approfondire e verificare ulteriormente, sebbene esso risulti ampiamente rappresentato nell’area asburgicomitteleuropea cui la Bachmann appartiene e cui, specie nella narrativa, dimostrerà di essere molto legata. Inoltre, Mechtenberg trascura il fatto che il carattere dell’utopia in Bloch racchiude una forte carica storica positiva, che non può certo accordarsi né col pessimismo esistenziale della Bachmann né con la sua come si è visto

riluttanza sostanziale ad una visione storica positiva. Piuttosto, le indagini di Mechtenberg aiutano non solo a illuminare meglio l’esistenza (anche debole) di una spinta utopica nella concezione del tempo da parte della Bachmann, ma sottolineano altresì l’indubbia tendenza ad una 4 fuga nel futuro ’, che a me sembra direttamente proporzionale alla sua tendenza di ‘ fuga dal passato ’ (in quanto storia e quindi memoria) con l’insistente me[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bloch, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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