Brano: [...]re oggi, con forme quasi lineari, solo nelle zone montuose più isolate e ad economia unilateralmente pastorizia della Russia (Ciukci, Tungusi, Samojedi, Tartari, Mongoli, Calmucchi, Ostiachi, Kirghisi), della Turchia, della penisola balcanica (Slavi zadruga, Albanesi) e, parzialmente, della Spagna.
Lo studio della organizzazione particolare che ha la famiglia in Orgosolo (e così, seppure con forme più contaminate, in quasi tutti i paesi della Barbagia), costituisce la chiave di volta per una larga comprensione di quasi tutta la locale società. Questa, infatti, si può dire che, per quella propria organizzazione, sia arrestata, o quasi, soltanto alla famiglia: le forme sociali più sviluppate e superiori, che costituiscono invece la nostra società, lo Stato, sono quasi estranee o, solo adesso, iniziano ad intaccarla.
In tutte le terre in cui il suolo si sfrutta in modo primitivo,30
FRANCO CAGNETTA
solo a pascolo (come è il caso di Orgosolo e dei popoli su citati) la necessità economica di una sempre maggiore concentrazione di greggi[...]
[...]le ogni suo sviluppo ed i rapporti con le forme superiori.
Tra queste due leggi, con continua alternanza, si muove tutta la vita e la civiltà locale.
Analizziamo, pertanto, questo schema in Orgosolo:
La famiglia in Orgosolo, come in tutt’Europa, è costituita oggi dall’unione biologica e sociale dell’uomo e della donna in forma « monogamica ». La poligamia è sconosciuta e condannata.
Sino al secolo scorso in Orgosolo (come in tutta la Barbagia, e particolarmente nei paesi di Oliai e Olzai) era ampiamente praticata ed accettata dalla pubblica opinione la unione « naturale » tra l’uomo e la donna, senza sanzione civile o religiosa se non il consenso delle famiglie. È il « matrimonio di prova » di cui parlano molti autori da Lamarmora a Gramsci.
Dalla guerra 191518, con la maggior penetrazione e pressione dello Stato e, in particolare, della Chiesa, quella unione si può dire quasi scomparsa ovunque, sostituita dal matrimonio con sanzione civile o religiosa, e la stessa opinione pubblica è largamente trasformata, poiché si respinge [...]
[...]dia del gregge, trasporto del latte, ecc.
Uguale vita collettiva, ma con minore distinzione gerarchica, ha anche il lavoro delle donne. Il più importante è, certamente, la fabbricazione dello speciale pane di Orgosolo che si fa per molti chili, per quintali a volte, e che serve in campagna, per uno, due tre mesi, agli uomini.
Merita un cenno particolare questo lavoro, che non è specifico di Orgosolo, e comune, invece, a tutti i paesi della Barbagia.
Una volta ogni 715 giorni, o un mese, 1015 donne si riuniscono in cucina o, a volte, in una piccola stanza costruita apposta fuori della casa, dal pavimento di terriccio e dal tetto bassissimo. Alcune di esse, le più robuste, con le braccia nude impastano farina, acqua, lievito in larghi e quadrati impastatoi di legno poggiati per terra. Ottenuti alcuni comuni panelli li spianano con un matterello in larghe schiacciate rotonde e, raccoltele, le pongono a riscaldare appena qualche istante in un forno rudimentale a cupola, acceso con frasche e legna. Subito ritrattele le chiudono in strette[...]
[...]rchia incominciando dal padre più anziano — ma anche secondo la gerarchia dell’appetito — attingendo con le mani, il coltello o le posate. In antico questo avveniva con un enorme vaso di sughero riempito di « sa frue ». Ora questo uso va scomparendo, si mangia normalmente, e l’alimentazione stessa è migliorata. Il cibo abituale d’oggi del pastore è una minestra di brodo di pecora con pasta arrossata dal pomodoro — ima minestra tipica di tutta la Barbagia — chili di pasta, un po’ di pecora bollita (se c’è) e formaggio pecorino. Uno straordinario modo di cuocere la carne, che non è solo di Orgosolo ma di tutta la Barbagia, consiste, in campagna, nel cuocere una intera pecora in ima buca di terra riempita di brace e ricoperta di frasche e ancora terra, a fior di suolo. È questo un modo che deriva quasi sempre dall’essere stata la pecora rubata e, così messa a cuocere, l’eventuale suo proprietario non si accorge neppure del banchetto che si sta per fare alle sue spalle. In Orgosolo si fa abbastanzaINCHIESTA SU ORGOSOLO
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uso di vino forte, di tipo « canonau » e di un caffè eccellentissimo ed offerto in ogni casa, tostato a perfezione. Si fanno di tanto in tanto, nelle feste, banchetti formidabili con int[...]
[...]lla struttura e tradizione locale.
Parrebbe, a questo punto, che l’esistenza di Orgosolo si sviluppi per intero in un « ciclo culturale » di pastori, chiuso in una organizzazione famigliare, la quale nell’interno è divisa in individui isolati, quasi zoologici, nell’insieme in due grandi e rudimentali42
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gruppi di classe. È questo il mondo patriarcale, straordinariamente antico e sorprendente, di quasi tutti i paesi della Barbagia. Ma il paese di Orgosolo gode fama particolare ed eccezionale di paese che si distingue tra tutti questi : in Sardegna è considerato il paese della « vindicada » o « vindicau » (vendetta) e della « bardana » (razzia), un paese di cupi assassini e di terribili ladri di pecore. Sin dall’inizio dell’800 esiste una letteratura giornalistica che contribuisce a sottolineare solo questo aspetto del paese, a spargerne il terrore, ed è raro che non si aggiunga sempre al nome del paese l’aggettivo «maledetto» o non si consigli, accuratamente, di evitarlo. Quasi in tutta la Sardegna sono pochi i sardi c[...]
[...]minimo di 0 ed un massimo di 12, ma anche 510 in un giorno e di gravità eccezionale (come distruzioni di interi greggi, campi, boschi) ecc., per una percentuale annua di
1 reato su ogni 80 abitanti. E si deve considerare che questa statistica vale solo per i reati denunciati, o pubblicamente conosciuti, mentre non riguarda quelli taciuti per paura, per compromesso ecc.
Il paese di Orgosolo si distingue per questo, oggi, da tutti i paesi di Barbagia. Ieri, quasi tutti i paesi di Barbagia avevano una analoga situazione. Per esempio Fonni nel 1800 o Olzai o Orane in questo secolo hanno eguagliato, a volte, questi indici statistici. La struttura sociale e la cultura di questi paesi sembra però essere ancora uguale, o quasi, a quella di Orgosolo.
Quale è dunque la ragione del sopravvivere in Orgosolo di una situazione sì particolare e, soprattutto, di istituti sociali come la « vendetta » e la « bardana » che in tutti gli altri sono quasi scomparsi? Quale è la ragione strutturale, e culturale, della turbolenza continua di Orgosolo?
Il problema è tra i più difficili e comple[...]
[...] « ciclo culturale » che l’etnologia classica chiama dei « cacciatori e raccoglitori » o delle « orde ».
Molti dati di osservazione storica e sulla mentalità e il carattere posso qui avanzare per convalidare questa tesi, ma, soprattutto, varrà a convincere il lettore uno studio dei due principali e particolari istituti sociali del paese, e cioè la « vendetta » e la razzia.
Si tenga conto, innanzitutto, che Orgosolo, tra tutti i paesi della Barbagia, è ancora oggi il solo che conservi nel proprio territorio foreste quasi vergini, e sterminate, a differenza di tutti i paesi vicini che nel secolo scorso (come in tutta la Sardegna) ne sono stati spogliati da una speculazione privata.
La selvaggina (diminuita fortemente in tutta la Barbagia) è più facile a trovarsi ancor oggi nel territorio di Orgosolo, e specie per razze zoologiche preistoriche, come i mufloni.
Nel corso della mia gita effettuata sul Supramonte ho avuto la fortuna di fare un ritrovamento archeologico di una certa importanza : in località « sas baddes » (le valli), ai limiti di un bosco che confina con un largo prato di terra alluvionale, e cioè un’antica palude, ho rinvenuto i resti di un abitato del neolitico (epoca della pietra levigata), costituito da una officina litica con frammenti di pugnali e punte di frecce; resti calcificati di ossa di animali, tra[...]
[...]e sino ai nostri giorni.
Ma per porre in evidenza questo carattere « guerriero » (che è un aspetto generale della discendenza dai «cacciatori e raccoglitori») bisogna indubbiamente studiare l’altro istituto, a questo fine più interessante: la «bardana».
L’istituto della « bardana » o razzia è un istituto locale antichissimo.
Le sole notizie che si hanno su tutta la regione delle montagne già piene di foreste che circondano Orgosolo, (la Barbagia), dalla epoca delle più antiche popolazioni locali, che si può far risalire al 5000 a C., sino ai nostri giorni, non parlano che di popoli locali che, riuniti in piccoli gruppi, discendevano nei vicini territori a rapinare bestiame e prodotti agricoli, a devastare abitati, ad attaccare e spogliare le truppe colà inviate o più raramente stanziate, disparendo, quasi sempre irraggiungibili, tra le foreste e nelle montagne.
Per il periodo « preistorico » o Nuragico, per il quale non esistono notizie scritte, si può dedurre dai monumenti archeologici, e specialmente dai « bronzetti sardi » ritr[...]
[...] in piccoli gruppi, discendevano nei vicini territori a rapinare bestiame e prodotti agricoli, a devastare abitati, ad attaccare e spogliare le truppe colà inviate o più raramente stanziate, disparendo, quasi sempre irraggiungibili, tra le foreste e nelle montagne.
Per il periodo « preistorico » o Nuragico, per il quale non esistono notizie scritte, si può dedurre dai monumenti archeologici, e specialmente dai « bronzetti sardi » ritrovati in Barbagia, che questi popoli dovevano essere organizzati in società di guerrieri, cacciatori e pastori. Per il periodo cartaginese (VIIV sec. a. C.) Pausania e Diodoro ci parlano di predoni che, continuamente turbolenti, ave62
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vano impedito la occupazione del loro territorio. Per il periodo romano (231 a. C. IV sec. d. C.) Zonara, Diodoro, Livio, Floro. Varrone, Cicerone, Tacito, Procopio, Giustiniano e qualche iscrizione epigrafica ci parlano di popolazioni di instancabili predoni, combattuti continuamente ma irriducibili, contro i quali non si era potuto fare altro che limitar[...]
[...]libri di viaggiatori ecc.
In tutto il mondo sono conosciuti popoli consimili come, per es., nell’antichità i Germani i Celti, i Baleari, i Pannoni, gli Sciti i Parti ecc.; nell’epoca medioevale gli Unni, i Vandali ecc.; nella epoca contemporanea i Berberi, i Beduini, gli Arabi ecc.; ma l’esistenza ancor oggi di popoli predoni nel territorio italiano è una sorpresa per la maggior parte degli italiani.
E, in verità, l’attività dei predoni di Barbagia (limitata oggi soprattutto al paese di Orgosolo) costituisce per le popolazioni confinanti (Fonni, Urzulei Oliena, Villagrande ecc.) e per quelle delle pianure in cui scendono in transumanza (Campidani, Baronia, Ogliastra, Gallura ecc.) uno dei problemi più gravi come è tra i più gravi della economia di Sardegna.
Uno studio attento ed analitico delle forme e dei modi della « bardana » o razzia orgolese può permettere di mettere in evidenza elementi speciali che si devono far risalire non alla struttura economica e sociale del ciclo odierno della « grande famiglia », ma piuttosto a quello d[...]
[...]he, del resto, non sono proprie del lamento funebre sardo ma appartengono al lamento funebre in generale, sono da ricordare la insorgenza del lamento in momenti determinati del rituale funebre (veglia funebre, trasporto del morto, cerimonia in chiesa, inumazione) e la sua ripetizione in date ricorrenze (dopo 7, 9, 30 giorni, date in cui si svolgono anche banchetti). L’uso del banchetto funebre è ancora diffuso in alcune regioni come, appunto, la Barbagia.
In base alle informazioni fornitemi da Franco Cagnetta il lamento funebre di Orgosolo non differisce sostanzialmente dalla descrizione di Padre Bresciani, ma in aggiunta sono state raccolte alcune interessanti osservazioni. In genere le donne si dispongono in circolo intorno alla bara (faghere sa roda = fare la ruota). La lamentatrice è spesso una donna che sa piangere bene e che ha la funzione di essere la guida del lamento: ma anche le parenti che sappiano eseguire il lamento partecipano col canto al cordoglio. La funzione del coro sembra limitata ad alcune brevi interiezioni stereotipe[...]
[...]sta ho avuto modo di effettuare numerose registrazioni di questa forma su apparecchio a nastro magnetico, integrate da piccole riprese cinematografiche. I testi e le notizie da me raccolte sono state qui cortesemente elaborati dall’amico prof. Diego Carpitella del Centro Studi di musica popolare, dell’Accademia di S. Cecilia, e ne dò qui la sua relazione:
« Improvvisando queste poesie gli Orgolesi sogliono (come, d’altronde, in quasi tutta la Barbagia) riunirsi abitualmente in quattro cantori che iniziano un dialogo poeticomusicale. Il primo di essi — detto Sa Boghe — ponendosi al lato degli altri tre in posizione rigida, in piedi o seduto, qualche volta con una mano attorno alla bocca, posta in forma di conchiglia e come cassa armonica, incomincia a cantare un primo verso con una voce acuta che svolge il canto scandendo le sillabe, con un tremolio continuo e singhiozzato
— un declamatosillabico « rubato ». Il modo ritmico di dire questi
. . , . . /3+2 4+2+3
versi e sempre molto vario, irregolare ''Simmetrico I ^—r;
3+2 ,2 \ . [...]
[...] secolo il nome di Orgosolo è conosciuto attraverso cronache di giornali e di qualche rivista solo per truculenti fatti di sangue, per i « briganti ». Esiste, probabilmente, più letteratura per qualche paese africano.
Posso, intanto, qui fornire le notizie da me raccolte in 4 anni in biblioteche pubbliche e private, in archivi di quasi tutt’Italia.
Origini
L’origine delle popolazioni di Orgosolo (come, in generale, di quelle di tutta la Barbagia) si perde nella notte dei tempi. Si può ritenere ipoteticamente, sulla scorta delle notizie storiche generali eINCHIESTA SU ORGOSOLO
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sugli elementi su ricavati dalle ricerche di etnologia, che potrebbe trattarsi di popoli venuti dall’Asia attraverso l’Africa, e per terra, quando '"Cioè la Sardegna, nel paleolitico, con le Baleari ed il Marocco formava un solo continente: la Tirrenide.
Storia antica. (Epoca nuragica e romana)
L’estensione di tutto il territorio di Orgosolo è disseminata da monumenti primitivi, tipici della prima civiltà della Sardegna, e databili, di volta in v[...]
[...]venteranno uno dei popoli più generosi.
Or sono in via di miglioramento e molti già cominciano a studiar sull’agricoltura » (29).
Un documento importante, che ci dà un quadro vivo e pittore
(28) Op. cit., voi. XIII, pp. 23541.
(29) lb., voi. XII, pp. 658.88
FRANCO CAGNETTA
sco della situazione del paese di Orgosolo nel 1847, ci è dato dal padre Bresciani nella già cit. sua opera :
« Ecci nel più montagnoso ed aspro sito della Barbagia, nel popoloso villaggio d’Orgozzolo, ove le genti vivon sequestrate dalle circostanti ville, uomini selvatici e crudi, che campan di ratto, e stanno a guardia di sé medesimi, saldi a non volere guarnigione di soldati, o briglia di leggi. Costoro non ebber forse mai mescolanza straniera; né pellegrino, che non sia sacerdote, trova colà cortese accoglienza.
Ora, in fra gli usi paesani, è quello d’ugnersi i dì delle feste; e più la festa è grande e maggiore è il gaudio della cospersione.
Monsignor Varesini, arcivescovo di Sassari, facendo, ha circa tre anni, la visita Apostolica nella dioc[...]
[...]questa carta è nel cit. Mon. It. Cart., tav. LXI.
Su di questa si attenne Giovanni Antonio Magini per la carta di Sardegna nella sua celebre: L’Italia nuovamente più perfetta che mai per innanzi, posta in luce, scolpita e con le suoi figure uiuamente rappresentata. Amsterdam. Di questa una buona edizione è la:
3) Sardegna, il cui originale si conserva nelPIstituto Geografico Militare in Firenze cm. 111,5x89. Magini colloca Orgosolo nella « Barbagia Iolai » tra Siniscola e Bicyman (Biddamanna), sottoponendovi Lode e Posadal Una buona riproduzione di questa carta c nel cit. Mon. It. Cart., tav. LVII.
Altra edizione, analoga, di Amsterdam (Clement De Ionghe), senza data, è:
4) Nova description d’Italia: Sardegna; con originale in Londra, conservato nel British Museum, cm. 106x124. È riprodotta nel cit. Mon. It. Cart., tav. LIX.
All’opera di Magini si attenne anche la carta di Sardegna de:
5) L}ltalia di Matteo Greuter. Stampa veneta del 1657. Sardegna (foglio 10) cm. 208x114, riprodotta nel cit. Mon. It. Cart.
Pure al Magini[...]