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Il segmento testuale Balbo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Fortini, Che cosa è stato il Politecnico in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]ell'opera del Manzoni, pubblicata anonima, (e dovuta, si disse, a E. Sereni). Si discuteva molto, in redazione; Vittorini, poco amante delle dispute e temperamento insofferente di critiche, ne evitava le sedute. Si dovette ottenere che le discussioni fossero stenografate per costringerlo a intendere, almeno per iscritto, le nostre critiche.
Al terzo numero si iniziava la conversazione con i cattolici; ma, almeno apparentemente, la correzione di Balbo alla formula dell'editoriale di apertura, non veniva ripresa o rilevata, né dal settimanale né da Bo (« Cristo non è cultura») che, poco dopo, si apprestava a replicare a Vittorini. Si può cogliere intanto la nascita di quella polemica sulle arti figurative che si tra scina tuttora: Guttuso parla d'una nuova epoca «eroica» che si apre per la pittura, ma già una didascalia posta sotto un manifesto di guerra giapponese afferma in modo perentorio quella che sarà uno dei punti centrali (mai però affrontato e risolto criticamente) del periodico: l'identità fra «arte
CHE COSA É STATO ((IL POLITECN[...]

[...]no chiaramente sentita da quanti son persuasi che il posto proprio dell'uomo d'oggi e di domani sia in una sempre più risoluta coscienza di come siano irriducibili tanto la necessità quanto la libertà
o, nel n. 23, una critica piuttosto dura ad una iniziativa culturale dei comunisti francese (« Per una enciclopedia»). La stessa polemica iniziale — che è il motivo centrale della rivista continua a trascinarsi di numero in numero, con scritti di Balbo, Giolitti, Fortini, Ferrata, .finché comincia a farsi chiaro che essa non è altro che il problema della posizione del marxismo nel mondo moderno. Contro le interpretazioni socialdemocratiche di Karl Renner e contro la tentazione idealistica (e di Vittorini) dei «furori
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culturali » c'è (n. 26) una messa a punto di Balbo, (love è contenuto un accenno importante, che è già una critica al linguaggio del settimanale:
Questo successivo e strenuo «riemergere» della purezza, della tensione umana dalla formula che non serve più, che è insufficiente per costruire le nuove formule, la più larga e più comprensiva cultura tecnicamente sempre più articolata, . non si può certo definire con la parola "amministrazione", ma non si può nemmeno definire con la parola « furore culturale ». Tale parola non comprende abbastanza il senso del dato, della condizione obbiettiva e quindi la necessità dell'inserzione funzionale, del [...]

[...]della Resistenza ad un compito, che, per esser menato a buon fine, voleva una pazienza ed una preparazione grandi, egli non ebbe né l'una né l'altra, né seppe rinunciare ad esser sempre il primo, la vedetta... È evidente che, malgrado i lunghi scritti storici e filosofici, il secondo Politecnico é una .rivista per immagini liriche, una rivista letteraria nel senso migliore (o peggiore) di questa parola. Questo avvertivano bene i collaboratori: i Balbo, i Cantoni, i Preti e molti altri (Giulio Preti vi era certo l'uomo dalle idee più chiare e più ricche, dal polso capace di condurre avanti l'impresa) non parteciparono mai o quasi mai alla vita della redazione, Vittorini non sapeva celare la sua insofferenza nei confronti di uomini avvezzi al rigore logico e metodico; né, d'altra parte, le critiche filistee dei professori arrivavano a capire come, sotto apparenze discutibili e personaggi e forme improprie, imposte dalle circostanze, si andassero dibattendo questioni che andavano ben oltre l'episodio e l'importanza della rivista. Non solo: ma[...]



da Gian Pietro Testa, [p. 1] La strategia per saldare «rossi» e «neri» [sottotitolo: Mutti, dal legame con Freda e Giannettini alla «milizia» radicale - L'ipotesi di Rauti] [p. 24] La strategia in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1979 - - maggio - 19

Brano: [...] di «Ordine Nero» in Emilia, rinviato a giudizio per complicità con Freda — come si è già scritto ieri — dai primi anni '70 aveva intrapresa la lunga marcia di infiltrato (tessere del PSI, della Camera del lavoro, di Potere Operaio, quest'ultima una tessera interessante ai fini dell'inchiesta Calogero su Autonomia organizzata di Negri a Padova), per giungere fino agli ambienti radicali, di cui il fraterno amico e camerata Claudio Orsi, nipote di Balbo (promotore dei comitati proFreda) appare addirittura finanziatore, così come si può evincere dai «tabulati» degli iscritti al PR.
Che ci siano dei fascisti «attivi» tra i radicali non deve stupire. L'ex leader radicale bolognese [«ra (segue in ultima pagina) dicale»] professor Giuseppe Caputo, uscendo clamorosamente dalle file del suo partito all'inizio del '78, pubblicò un libro bianco («La Rosa rubata»), in cui, raccontando, tra l'altro, di una furibonda rissa al vertice radicale sul problemafascisti, scriveva: «Quando alla fine il segretario emiliano, anche per protestare contro le collus[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Balbo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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