Brano: [...]tout ce qu'on a écrit à leur égard, mais depuis que j'ai raisonné avec ces Peuples [ ... ] » 2. Dichiara di conoscere non solo la loro lingua, ma anche i loro costumi e quello che chiama le génie des Sauvages. Avverte però di aver dovuto prendere, nei confronti della sua materia, qualche precauzione di
1 Cfr. in particolare G. GLrozzr, Adamo e il Nuovo Mondo, Firenze, 1977, Introduzione e passim.
2 Rimando a LAHONTAN, Dialogues curieux entre l'auteur et un sauvage de bon sens qui a voyagé et Mémoires de l'Amérique Septentrionale, ed. G. Chinard, Baltimore etc., 1931, p. 92. Questa edizione sarà citata con la semplice indicazione della pagina, preceduta dalle abbreviazioni DL (= Dialogues) o MM (= Mémoires).
126 ARNALDO PIZZORUSSO
tipo espositivo: « Le Lecteur est prié de ne pas trouver mauvais que les pensées des Sauvages soient habillées à l'Européane » (MM, 81).
Non entrerò in merito alle determinazioni soggettive di Lahontan, che in parte si possono desumere dal testo. Egli dà il suo nome a uno dei due interlocutori dei Dialogues, c[...]
[...]par Mr. GUEUDEvILLE, Amsterdam, 1730 [17151. Per le citazioni che seguono si veda la Préface du traducteur, pp. vii ss.
LAHONTAN E GLI ARGOMENTI DEL SELVAGGIO 133
pensa che ne fosse egualmente convinto anche quel « grande e raro amico dell'uomo » che fu Tommaso Moro: « Il n'ignoroit pas que, de[s] Millions de Têtes trouvant leur compte dans l'ancien train, le Monde ne s'Utopiera jamais. Cette impossibilité morale ne rebuta pourtant point notre Auteur [ ...1 ».
Anche i Dialogues pongono la domanda: un tale quadro della miseria popolare implica la prospettiva di un cambiamento? Il Lahontan di Gueudeville risponde: Tu bâtis sur l'impossible. Perché l'impossibile divenga reale, perché si giunga a una reale eguaglianza dei beni materiali, occorrerebbe un nuovo diluvio o un « massacro universale ». Ma nemmeno questa risposta mette a tacere l'Adario di Gueudeville: la popolazione « senza capitale e senza fortuna » non è forse la maggioranza? Non costituisce forse, in Francia, la massa dell'esercito? E quali vantaggi produce il loro sacrificio p[...]
[...]essati da Adario, il lettore debba essere indotto a pensare che le concezioni religiose degli Uroni non si discostino di molto dalle concezioni cristiane. Sono, come scriverà uno studioso ottocentesco, Peter D. Clarke, the laws of nature and of nature's God 22? O non piuttosto concezioni molto (forse troppo) vicine a quelle dei Philosophes, come già insinuava Antoinejoseph Pernety?
Le Baron de Lahontan prête aux Indiens du Canada, et beaucoup d'Auteurs rapportent des autres Peuples du nouveau Monde, des raisonnemens si justes et si abstraits sur l'Etre souverain, sous le nom du grand Esprit, qu'on les diroit puisés dans les écrits des Philosophes.
Lo stesso Pernety aggiungeva però:
Mais enfin quoiqu'ils n'ayent ni culte, ni religion, ils disent que ce grand esprit contient tout, qu'il agit en tout, que tout ce qu'on voit, tout ce qu'on connoît est lui, qu'il subsiste sans bornes, sans limites, sans figures; ce qui fait qu'ils le trouvent en tout, et lui rendent hommage en tout 23.
Certo il giudizio di Lahontan non trova riscontro nella [...]