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Il segmento testuale André Gide è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Fortini, Che cosa è stato il Politecnico in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: CHE COSA E' STATO «IL POLITECNICO»
(194519471
Erano i primi d'agosto del '45, stava per sparire Hiroshima, e, da noi, il governo Parri resisteva ancora. Lavoravo ad un nuovo « indipendente di sinistra », che Vittorini diresse per due o tre giorni. I linotipisti del Corriere guardavano con simpatia e commiserazione quei giornalisti improvvisati, che eravamo noi, prendersi confidenza con piombi e banconi. Allora Vinorini era ardente e alato, parlava per ellissi; leggevamo « Uomini e No », stam
pato su una grigia carta di guerra; e quella Nota scomparsa dalle più
recenti edizioni ch'era tanto chiara, pe[...]

[...]averso la Riforma Gentile »; studi di analisi criticostorica del pensiero scientificofilosofico (« Tono divulgativo », annotava il programma): « A che punto è il pensiero di Dewey? E possibile una evoluzione dell'esistenzialismo in senso progressivo?»; articoli «ideologici »: «Che cosa significa dittatura del proletariato? »; narrazioni; problemi letterari: « Che cosa è utile, che cosa è dannoso per la coscienza civile degli uomini nell'opera di André Gide »; «Non tutti i cosidetti ermetici sono ermetici »; «Giornalismo e realizzazione artistica nella letteratura sovietica »; « biografie di giornali e periodici, inchiesta su quel che si legge, su quel che si potrebbe e vorrebbe leggere, condotte per provincie e categorie sociali»; problemi relativi alla musica, allo sport, alle feste popolari, alle biblioteche. Seguivano alcune altre proposte di argomenti, fra le più aguzze: « Ritratti di categorie morali. Gli obiettivi. Quelli che dicono di essere comunisti e non si sono iscritti perché non vogliono la dittatura del proletariato, ecc. E dove s[...]

[...]fra le più aguzze: « Ritratti di categorie morali. Gli obiettivi. Quelli che dicono di essere comunisti e non si sono iscritti perché non vogliono la dittatura del proletariato, ecc. E dove sono finiti? Non nel (e qui una lacuna dattilografica; propongo: «P.d.A. ») nei socialisti nemmeno, ma nei democratici cristiani o nei liberali... Inchieste sui cattivi pittori... Radiografie e biografie sulle case editrici». « Pericolo di `operazione culturale' ovvero menscevismo della situazione d'oggi» «Responsabilità dell'antifascismo militan
te... Incapacità di riconoscere i suoi uomini di cultura ».
Appena cominciò il lavoro redazionale (e poi, durante tutto il primo periodo di vita del Politecnico, che va dalla fine di settembre del 1945 al
CHE COSA É STATO (( IL POLITECNICO )) 183
6 aprile 47, vigilia delle elezioni municipali di Milano) si fecero sentire le voci contraddittorie dei diversi redattori. Era un lavoro appassionante e lo
ricordo con piacere. « Per fare il Politecnico — diceva Vittorini ci vogliono
le fiamme al didietro, co[...]

[...]e sulla questione di Trieste) nella quale si invitano i comunisti francesi ad un contatto diretto col movimento democratico e operaio italiano prima di giudicare sulla questione di Trieste. E si aggiunge: «Queste parole significano che esiste una situazione nuova per i comunisti nel mondo e che i comunisti italiani sono maturi per comprenderla e darle sviluppo di vita. E finito il tempo nel quale era sufficiente, da parte dei comunisti, `risolvere' ogni questione sul piano dottri
CHE COSA É STATO «IL POLITECNICO )) 193
tro e di discussione per quegli intellettuali che opportunismo o sincera evoluzione politica avrebbero portato, negli anni, seguenti, fuori del Partito Comunista. Una parte di costoro, evidentemente non vorrà che «tornare all'ovile », ma un'altra parte avrebbe potuto costituire una linea ideologica e politica su posizioni non comuniste senza avventurarsi sul piano inclinato della collaborazione _ con la restaurazione idealistica e cattolica. Taluno, per questa supposizione, mi chiamerà ingenuo; non nego che, per uno spr[...]



da Appunti-Libri. s.i.[appunti di] Felix Feneon, Oeuvres, N.R.F., 1948 in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Occorrenza parzialmente corrispondente



da Georg Lukacs, Problemi della coesistenza culturale in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...]e economica della guerra, e il fatto che potenti organizzazioni monopolistiche possano sfruttare una situazione di questo tipo per propri interessi più ristretti, non muta sostanzialmente il quadro complessivo, anche perché tutte le misure discriminatrici dal punto di vista economico sono strumenti della guerra fredda, e questa, una volta eliminata stabilmente la guerra vera e propria, dovrà scomparire prima o poi, più facilmente poi che prima.
E' chiaro che soltanto la competizione economica tra i sistemi, che da ciò scaturisce, la forma reale della coesistenza economica, forniscono il motivo — in ultima analisi — decisivo per cui gli uomini di un sistema sceglieranno in favore del proprio o di quello avversario, ciò che costituisce appunto il contenuto decisivo della lotta di classe che sta alla base della coesistenza. Ho già illustrato in altre occasioni come lo stesso sviluppo economico fornisca la propaganda più efficace in questa competizione. Ma, ovviamente, ciò vale per lo sviluppo reale, non per uno sviluppo proclamato propaga[...]

[...]ialismo — e le concezioni del mondo, religiose o irreligiose, ad esso legate — abbia occupato questo spazio in nome di un irrazionalismo conforme al nostro tempo. E la polare complementarità di queste posizioni immediatamente antitetiche definisce sostanzialmente l'ambito delle concezioni del mondo dominanti in Occidente. Va a onore di Sartre di non potersi accontentare filosoficamente di questa polarità e di sforzarsi di continuo di superarla.
E' possibile contrapporre con successo il marxismo a questa problematicità di principio di tutte le concezioni del mondo, é poSsibile, cioè, tra di essi un dialogo fecondo? Certamente, non con gli eredi del periodo staliniano. Costoro alla raffinata manipolazione della conoscenza contrappongono soltanto una grossolana rigidezza, alla irrazionalità della prassi umana, delle questioni importanti dell'esistenza umana, soltanto una rigidezza dogmatica. E quando, nel periodo successivo al XXII Congresso, alcuni marxisti cercano di correggere la manipolazione dogmaticamente grossolana accettando qualc[...]

[...]rso la coesistenza culturale, che si avrà inevitabilmente. A tal fine, la premessa evidente é la resa dei conti con l'eredità
10 GEORG LUKACS
staliniana quanto alla concezione socialista del mondo. Ciò, naturalmente, vale soltanto per coloro che sono in grado di comprendere il carattere di concezione generale del mondo proprio del marxismo. Da Max Weber a Wrigth Mills, non sono pochi coloro che — in misura maggiore o minore — l'hanno compreso. E' difficile, invece, stabilire un dialogo su questo argomento con coloro che, come Madariaga, ritengono che la concezione del mondo di Lenin fosse: «O mi dài ragione o ti sparo». Per questo, Madariaga é rimasto sorpresa e urtato perché in un mio precedente l'ho nominato insieme a Enver Hodsha; per questo non ha compreso come il tertium corn parationis sia stato semplicemente l'adesione (presa di posizione affermativa) di entrambi alla guerra fredda e addirittura alla guerra calda. L'Occidente — nel suo stesso interesse — dovrà comprendere che l'alternativa attuale della visione del mondo e del [...]

[...]essenza di ciascuna trasformazione sociale. Già nel 1916, Lenin si faceva beffe dei seguaci di una teoria così monolitica. «Le cose starebbero così » scriveva: « da una parte si raduna un esercito e dichiara: ' Noi siamo per il socialismo', e da un'altra parte si raduna un altro esercito e dichiara: ' Noi siamo per l'imperialismo', e questa è poi la rivoluzione sociale! » Giustamente egli definiva questo « un punto di vista ridicolo e pedante ». E' evidente che quanto più un fenomeno ideologico é lantano dalla lotta di classe immediata, tanto maggiormente conferma con i suoi effetti l'esattezza di queste parole di Lenin.
Ma ciò ha conseguenze di grande importanza per la lotta ideologica all'interno della coesistenza culturale. Per poterle anche soltanto scorgere, é necessario che in entrambi i sistemi vengano superati vecchi e stantii pregiudizi la cui essenza consiste nel
'
PROBLEMI DELLA COESISTENZA CULTURALE 17
fatto che le manifestazioni culturali dell'altro campo vengono monoliticamente considerate come ostili. Ciò è senz'altro[...]

[...]ica della «résistance ». Ciò parve a Fadeev una manifestazione di « oggettivismo » , giacché equivaleva 'a trovare delle scusanti per pensatori idealisti, per agenti della borghesia. Naturalmente, vi fu anche un'eccezione a questa regola critica: alcuni ideà'logi che avevano firmato _ determinati manifesti po litici furono dichiarati tabù per qualsiasi critica. Anche qui, mi permetto di rifarmi alla mia esperienza personale. Prima del viaggio di André Gide nell'Unione Sovietica, scrisSi un saggio teoricoletterario, nel quale criticavo in modo rispettoso ma nella sostanza aspro alcune sue concezioni. La redazione della rivista pretese che questa parte del mio saggio fosse eliminata. Il lavoro usci soltanto dopo il ritorno di Gide a Parigi e dopo la pubblicazione del suo libro contra l'Unione Sovietica. Il direttore mi chiese, disperato: «Perché mai abbiamo soppresso dal suo articolo quel passo su Gide ? ».
Ma sarebbe una pericolosa illusione credere che una simile prassi sia estranea al «mondo libero ». Il fatto che — spesso essa s'i presenti i[...]

[...] conoscenza della realtà concreta attuale e della prospettiva del suo sviluppo in questo caso non è per l'individuo fine a se stesso ma uno strumento per una vita vissuta pienamente. La verità dell'immagine del mondo, la giustezza della prospettiva, la forza liberatrice di contenuto dell'orientamento etico decidono della capacità di reSistenza o della fragilità di una concezione del mondo. Perciò le crisi nella vita personale o nel sistema sociale' sono i criteri
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ultimi di ciò che una concezione del mondo é in grado di fare. La coesistenza culturale preme in direzione di queste prove, in particolare quando entrambi i sistemi sono in procinto di superare le loro odierne ,inadeguatezze interne sul piano economico, sociale e ideologico, quando l'aumento universale del tempo libero rivela il vuoto della sua realtà attuale sempre piú chiaramente e ad un numero sempre maggiore di uomini e li spinge a cer care da sé un senso da dare alla propria vita.
Nessuno può oggi prevedere quali forme concrete as[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine André Gide, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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