Brano: [...]e economica della guerra, e il fatto che potenti organizzazioni monopolistiche possano sfruttare una situazione di questo tipo per propri interessi più ristretti, non muta sostanzialmente il quadro complessivo, anche perché tutte le misure discriminatrici dal punto di vista economico sono strumenti della guerra fredda, e questa, una volta eliminata stabilmente la guerra vera e propria, dovrà scomparire prima o poi, più facilmente poi che prima.
E' chiaro che soltanto la competizione economica tra i sistemi, che da ciò scaturisce, la forma reale della coesistenza economica, forniscono il motivo — in ultima analisi — decisivo per cui gli uomini di un sistema sceglieranno in favore del proprio o di quello avversario, ciò che costituisce appunto il contenuto decisivo della lotta di classe che sta alla base della coesistenza. Ho già illustrato in altre occasioni come lo stesso sviluppo economico fornisca la propaganda più efficace in questa competizione. Ma, ovviamente, ciò vale per lo sviluppo reale, non per uno sviluppo proclamato propaga[...]
[...]ialismo — e le concezioni del mondo, religiose o irreligiose, ad esso legate — abbia occupato questo spazio in nome di un irrazionalismo conforme al nostro tempo. E la polare complementarità di queste posizioni immediatamente antitetiche definisce sostanzialmente l'ambito delle concezioni del mondo dominanti in Occidente. Va a onore di Sartre di non potersi accontentare filosoficamente di questa polarità e di sforzarsi di continuo di superarla.
E' possibile contrapporre con successo il marxismo a questa problematicità di principio di tutte le concezioni del mondo, é poSsibile, cioè, tra di essi un dialogo fecondo? Certamente, non con gli eredi del periodo staliniano. Costoro alla raffinata manipolazione della conoscenza contrappongono soltanto una grossolana rigidezza, alla irrazionalità della prassi umana, delle questioni importanti dell'esistenza umana, soltanto una rigidezza dogmatica. E quando, nel periodo successivo al XXII Congresso, alcuni marxisti cercano di correggere la manipolazione dogmaticamente grossolana accettando qualc[...]
[...]rso la coesistenza culturale, che si avrà inevitabilmente. A tal fine, la premessa evidente é la resa dei conti con l'eredità
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staliniana quanto alla concezione socialista del mondo. Ciò, naturalmente, vale soltanto per coloro che sono in grado di comprendere il carattere di concezione generale del mondo proprio del marxismo. Da Max Weber a Wrigth Mills, non sono pochi coloro che — in misura maggiore o minore — l'hanno compreso. E' difficile, invece, stabilire un dialogo su questo argomento con coloro che, come Madariaga, ritengono che la concezione del mondo di Lenin fosse: «O mi dài ragione o ti sparo». Per questo, Madariaga é rimasto sorpresa e urtato perché in un mio precedente l'ho nominato insieme a Enver Hodsha; per questo non ha compreso come il tertium corn parationis sia stato semplicemente l'adesione (presa di posizione affermativa) di entrambi alla guerra fredda e addirittura alla guerra calda. L'Occidente — nel suo stesso interesse — dovrà comprendere che l'alternativa attuale della visione del mondo e del [...]
[...]essenza di ciascuna trasformazione sociale. Già nel 1916, Lenin si faceva beffe dei seguaci di una teoria così monolitica. «Le cose starebbero così » scriveva: « da una parte si raduna un esercito e dichiara: ' Noi siamo per il socialismo', e da un'altra parte si raduna un altro esercito e dichiara: ' Noi siamo per l'imperialismo', e questa è poi la rivoluzione sociale! » Giustamente egli definiva questo « un punto di vista ridicolo e pedante ». E' evidente che quanto più un fenomeno ideologico é lantano dalla lotta di classe immediata, tanto maggiormente conferma con i suoi effetti l'esattezza di queste parole di Lenin.
Ma ciò ha conseguenze di grande importanza per la lotta ideologica all'interno della coesistenza culturale. Per poterle anche soltanto scorgere, é necessario che in entrambi i sistemi vengano superati vecchi e stantii pregiudizi la cui essenza consiste nel
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fatto che le manifestazioni culturali dell'altro campo vengono monoliticamente considerate come ostili. Ciò è senz'altro[...]
[...]ica della «résistance ». Ciò parve a Fadeev una manifestazione di « oggettivismo » , giacché equivaleva 'a trovare delle scusanti per pensatori idealisti, per agenti della borghesia. Naturalmente, vi fu anche un'eccezione a questa regola critica: alcuni ideà'logi che avevano firmato _ determinati manifesti po litici furono dichiarati tabù per qualsiasi critica. Anche qui, mi permetto di rifarmi alla mia esperienza personale. Prima del viaggio di André Gide nell'Unione Sovietica, scrisSi un saggio teoricoletterario, nel quale criticavo in modo rispettoso ma nella sostanza aspro alcune sue concezioni. La redazione della rivista pretese che questa parte del mio saggio fosse eliminata. Il lavoro usci soltanto dopo il ritorno di Gide a Parigi e dopo la pubblicazione del suo libro contra l'Unione Sovietica. Il direttore mi chiese, disperato: «Perché mai abbiamo soppresso dal suo articolo quel passo su Gide ? ».
Ma sarebbe una pericolosa illusione credere che una simile prassi sia estranea al «mondo libero ». Il fatto che — spesso essa s'i presenti i[...]
[...] conoscenza della realtà concreta attuale e della prospettiva del suo sviluppo in questo caso non è per l'individuo fine a se stesso ma uno strumento per una vita vissuta pienamente. La verità dell'immagine del mondo, la giustezza della prospettiva, la forza liberatrice di contenuto dell'orientamento etico decidono della capacità di reSistenza o della fragilità di una concezione del mondo. Perciò le crisi nella vita personale o nel sistema sociale' sono i criteri
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ultimi di ciò che una concezione del mondo é in grado di fare. La coesistenza culturale preme in direzione di queste prove, in particolare quando entrambi i sistemi sono in procinto di superare le loro odierne ,inadeguatezze interne sul piano economico, sociale e ideologico, quando l'aumento universale del tempo libero rivela il vuoto della sua realtà attuale sempre piú chiaramente e ad un numero sempre maggiore di uomini e li spinge a cer care da sé un senso da dare alla propria vita.
Nessuno può oggi prevedere quali forme concrete as[...]