Brano: [...]tteniione al settore dal quale hanno preso le mosse, l'industria edilizia.
(1) Vedi Nuovi Argomenti, marzoaprile 1954.
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La tappa del 1949
Abbiamo rilevato il cambiamento che si verifica nel 1949 nella Germania Orientale: la ripresa economica consente il ridestarsi delle lotte operaie nel momento stesso in cui l'apparizione degli stacanovisti e dei cronometristi nelle fabbriche addita agli operai un avversario immediato.
L'iniziativa della lotta viene quasi sempre presa dagli operai di eta matura, spesso dai quadri di base del sindacato e del partito (2). Si tratta di prepararsi o di accordarsi per attaccare in sede di assemblea sindacale un certo provvedimento o un certo metodo di lavoro del cronometrista? La grande esperienza organizzativa degli operai tedeschi riprende tutto il suo vigore e serve allo scopo.
Come sempre, la lotta di massa mette in evidenza, accanto ai vecchi, dei nuovi quadri: la fusione necessaria si compie in seno alle stesse assemblee ufficiali, all'uscita delle riunioni, negli stessi laboratori fra gruppi affini che si formano e fra i qual[...]
[...]lare » (Neues Deutschland 29.5.49). A Riesa, la più grande acciaieria del paese: « Questi (vecchi) compagni sono inclini a lasciarsi influenzare da elementi ritardatari e scontenti. Essi rappresentano le rivendicazioni « giustificate » degli operai in vista di impossibili aumenti dei salari » (Neues Deutschland 2.10.49).
(3) Refa: sistema di razionalizzazione simile al taylorismo.
(4) Dichiarazione di un responsabile sindacale riportate dalla Tägliche Rundschau del 3.6.49.
M
166 COMUNISMO E OCCIDENTE
Tuttavia, le condizioni del regime sono diverse da quelle del capitalismo classico, ed è dentro un quadro nuovo che si svolge la lotta di questa vecchia classe operaia. Tutto é diritto politico in un paese staliniano; non occorre soltanto innalzare le norme, ma occorre anche accettare l'idea che questo innalzamento serve alla società poiché, scomparso il capitalismo, le fabbriche sono del popolo. Per forza di cose, la discussione sulle norme si amplia : la fabbrica é veramente del popolo ? Che cosa é il regime? E l'Unione Sovietica? Che [...]
[...]i sinistra » dall'altro (7).
(5) Sotto questa parola gli operai riuniscono i tecnici, i dirigenti, le alte gerarchie del sindacato e del partito. Generalmente gli operai sono ostili alla intelligentzia. Si Iegge: «Esiste ancora nella grande maggioranza dei casi una diffidenza istintiva (fra operai e tecnici) una antipatia che si manifesta da un lato con atteggiamenti altezzosi, e dall'altro con la ostilità irriflessiva e con la diffamazione » (Tägliche Rundschau del 24.3.49). In seno al partito: « quante volte non ci si astiene dal parlare al gruppo di impresa di cose che vengono invece dette apertamente durante il lavoro. Ma là, vi é forse il compagno caposquadra o il compagno direttore, e allora non si può... » (Neues Deutschland del 7.10.49). Un corrispondente operaio della Acciaieria di Hennigsdorf si rivolge alle « Autorità » in generale: « Non raccogliete le vostre informazioni nelle segreterie e nelle direzioni delle imprese! Là, vi si dirà soprattutto il bene e vi si nasconderà il male. Mentre, fra di loro, i compagni non nascond[...]
[...]e o quattro volte.
Così come la norma, l'accordo collettivo é allo stesso tempo una categoria economica e politica: le discussioni politiche rinascono. Certo, esse non vengono condotte fino in fondo più di quanto lo fossero nel 1949 ma, come l'azione e l'organizzazione operaia, anche la vita ideologica si innalza e si svolge in un quadro ed in una atmosfera che diventa quella dell'offensiva.
partito decide di estendere il fronte nazionale fino agli « antichi funzionari, soldati, ufficiali e generali della « Wehrmacht », cosí come agli ex nazisti. Anche a questo proposito il pericolo é additato a sinistra: « Il primo pericolo ed il maggiore é attualmente la ristrettezza settaria... che si esprime attraverso al fronte nazionale... con il rifiuto di collaborare con elementi patriottici non appartenenti al popolo lavoratore... » (Dokument der SED, T. II, Berlino 1950, pag. 344 e 354).
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La rivolta del 1953
Nel luglio 1952 il Congresso del partito adotta la politica che é conseguenza del riarmo ufficialmente annunciato: una politica dura, spartana, nella quale la produzione non produttiva verrà immens[...]
[...]lla gioventù a Berlino. Nel momento stesso dell'innalzamento delle norme, nell'estate 1951, l'industria edilizia berlinese era in una situazione tesa. Era impossibile correre il rischio di torbidi in quel momento.
Il 1952 é l'anno della Stalinallee (11). Diecine di migliaia di operai edili vi affluiscono; si ha bisogno di loro; essi sono al centro dell'inte
(9) Protokoll des 3 F.D.G.B. Kongresses, Berlino, F.D.G.B., 1950, pp. 297 e 300.
(10) Tägliche Rundschau del 27.6.1951.
(11) La Stalinallee, il viale Stalin, l'antica Frankfurterallee, era prima della guerra una opulenta arteria commerciale: nel 1945 era completamente distrutta. Nel 1949 ne viene iniziata la ricostruzione. Ma la vera Stalinallee nasce all'inizio del 1952: i cantieri sono l'uno accanto all'altro per una lunghezza di 4 Km.; in tutte le strade adiacenti, squadre di operai di fabbriche, in via di principio volontari, sgomberano le rovine, durante l'inverno vi si lavora alla luce delle lampade elettriche. La Stalinallee é l'organo del regime; se ne é fatta il centro del[...]
[...]to il paese: stampa e radio, scrittori e compositori l'hanno adottata come il loro tema preferito. Squadre di agitatori del partito vi si recano, ed intorno a loro si formano dei gruppi di discussione, con i passanti, con gli operai dei cantieri, con quelli che sgomberano le rovine.
resse. Tuttavia l'industria edilizia lavora in perdita, e l'amministrazione ripropone il problema delle norme. Come sempre in questi casi, l'iniziativa viene presa dagli attivisti (stakanovisti) e dai capisquadra, per principio fedelissimi al regime. All'isolato n. 16, dal quale il movimento ha inizio, sono i capisquadra Semm e Faust. La Neues Deutschland del 26.1.52 descrive così l'atmosfera del loro cantiere: (i capisquadra) «...furono insultati dai loro colleghi: guastasalari! gli gridano gli operai. minacciandoli, vedrete se vi faremo passare queste ubbie ». In occasione di una festa del cantiere si venne alle mani. « Qualche operaio rimasto a concezioni arretrate » riferisce la Neues Deutschland, molestò i capisquadra.
Durante tutto il 1952, nell'ediliz[...]
[...]te in evidenza i casi di cantieri edili che corrispondono salari molto elevati, li presenta come elementi nocivi all'interesse generale, e tenta di infondere loro una cattiva coscienza e di isolarli dalla massa operaia. Così : « ...la squadra dei carpentieri della Weberwiese (piazza della Stalinallee) si é arrangiata per riscuotere dei salari che essa non é in grado di giustificare né di fronte a se stessa, né di fronte all'impresa, né di fronte agli operai berlinesi ».
Una espressione spesso ripetuta, tanto nelle discussioni in cantiere quanto nella stampa (per es. Neues Deutschland del 23 febbraio, 18 marzo, 23 marzo 1952 ecc.) é quella di « Normenschaukelei », qualcosa come ciurlare nel manico per ciò che concerne le norme, e « mercanteggiare le norme » allo stesso tempo. L'operaio si accorda col delegato sindacale, col rappresentante del Comitato sindacale di cantiere, talora con i sorveglianti, per fare pressione sul cronometrista e per « stordirlo » con ogni genere di argomenti: come nell'impresa capitalistica, la norma è piú il ri[...]
[...]o compagni di fiducia: l'atmosfera diviene fraterna, ed il brigadiere in segreto — perché é proibito — spartisce con i compagni i propri supplementi.
(12) Neues Deutschland del 9.6.51.
(13) Neues Deutschland del 10.2.52.
(14) Neues Deutschland 26.1.1952.
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Lo stesso avviene con gli attivisti. Il sindacato, d'accordo col partito e la direzione, fa delle proposte; secondo lo spirito del regime, tende a farle approvare dagli operai : questi riescono spesso a far nominare coloro che vogliono. In tal modo la volontà del regime di essere legato agli operai, che sarebbe una forza se il legame fosse reale e libero, diventa una debolezza poiché lo spirito degli operai penetra nella sfera dirigente e provoca i deviazionismi, cancro del regime.
Anche un altro tentativo del regime si infrange, il più delle volte, di fronte alla rinascente solidarietà operaia. Nell'edilizia, era tradizionale il lavoro a cottimo di squadra : si tenta di sostituirlo col « contratto di squadra » (15) il quale tende a ricompensare quanto più possibile il rendimento singolo di ciascun membro della brigata facendo leva cosí sull'individualismo dell'operaio.
Il 1953[...]
[...]a dell'applicazione delle decisioni della conferenza di febbraio. Il 6 giugno infine, viene organizzata a Lipsia una nuova conferenza dell'edilizia avente lo scopo di « ...discutere il modo di condurre la campagna di dure economie nell'industria edilizia » (19). A quanto sembra, dopo il febbraio non si erano realizzati grandi progressi...
(15) Neues Deutschland 4 apr. 1952.
(16) Neues Deutschland 6.6.53.
(17) Neues Deutschland 10.4.53.
(18) Tägliche Rundschau 16.5.1953.
(19) Neues Deutschland 7.6.1953.
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Intanto, a seguito della campagna iniziata dal brigadiere Ehrig, l'aumento delle norme ha inizio alla Stalinallee: a metà aprile, 70 squadre lo hanno realizzato; 106 squadre al momento della conferenza del 6 giugno; il 60% degli operai della Stalinallee, prima del 18 maggio. Nessuna delle fonti di informazione (20) precisa d'altronde in quale modo preciso si sia effettuato l'aumento delle norme, come gli operai abbiano aderito ad un provvedimento che ribassa i loro salari o f[...]
[...]vita delle famiglie resta dura.
Un nugolo di sottoscrizioni e di ore straordinarie « volontarie» si abbatte sulle imprese. Anzitutto le sottoscrizioni permanenti, per la Corea e per il fondo mondiale della pace. Ma le occasioni non mancano: il novembre è il mese dell'amicizia germanosovietica; il dicembre é il mese dell'anniversario di Stalin; il gennaio é il mese dell'anniversario di Wilhelm Pieck; a cominciare dal gennaio vengono fatti fimare agli operai dei « contratti di risparmio », una specie di prestito forzoso per la ricostruzione. Il 16 maggio ha luogo il Congresso dell'associazione per l'amicizia germanosovietica; migliaia di impegni di sottoscrizione vengono, fatti firmare nelle aziende: lo scopo é di innalzare un monumento a Stalin. Infine alla conferenza dell'edilizia di Lipsia ïl segretario del sindacato federale domanda di fare del mese di giugno « il mese della maggior realizzazione del piano, in onore al sessantesimo compleanno di Walter Ulbricht ».
Un altro fatto ancora sembra fatto apposta per esasperare operai e tecn[...]
[...]. Un caso analogo si verifica con la squadra dei carpentieri Bornemann.
Occorre notare la posizione del dipartimento delle norme o del cronometrista, nella maggior parte dei casi menzionati dalla Neues Deutschland del 14 giugno. L'autore dell'articolo vi si riferisce frequentemente: « I cronometristi... hanno perso ogni contatto con ' i loro colleghi del cantiere. Si comportano con arroganza... I cronometristi pensano di mettersi in buona vista agli occhi delle direzioni, con stratta
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gemmi, ma si ingannano perché l'impresa non potrà mai funzionare senza gli operai... I cronometristi non devono pensare di poter continuare ad agire contro gli interessi degli operai... devono sforzarsi di eliminare la tensione attuale che essi stessi hanno provocato... ». Si direbbe che, alla vigilia della sommossa del 16 giugno, si sia stabilito alla Stalinallee una specie di fronte popolare che va dagli operai agli attivisti ed ai quadri medi del partito e del sindacato.
Dopo la riunione di ca[...]
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gemmi, ma si ingannano perché l'impresa non potrà mai funzionare senza gli operai... I cronometristi non devono pensare di poter continuare ad agire contro gli interessi degli operai... devono sforzarsi di eliminare la tensione attuale che essi stessi hanno provocato... ». Si direbbe che, alla vigilia della sommossa del 16 giugno, si sia stabilito alla Stalinallee una specie di fronte popolare che va dagli operai agli attivisti ed ai quadri medi del partito e del sindacato.
Dopo la riunione di capisquadra e di attivisti del 28 maggio, gli ambienti dirigenti tentano di reagire. Per il 30 maggio viene convocata un'altra riunione di capisquadra e di attivisti. E indicativo il fatto che non siano stati né il partito né il sindacato ad organizzarla — i loro quadri non sono sicuri — ma la redazione della Neues Deutschland, che sembra avere dei buoni informatori nei cantieri della Stalinallee. Si hanno pochi dettagli su questa riunione. Vi viene costituito un « Aktiv » (gruppo di elementi sicuri collegati fra lo[...]
[...]ndacato.
Dopo la riunione di capisquadra e di attivisti del 28 maggio, gli ambienti dirigenti tentano di reagire. Per il 30 maggio viene convocata un'altra riunione di capisquadra e di attivisti. E indicativo il fatto che non siano stati né il partito né il sindacato ad organizzarla — i loro quadri non sono sicuri — ma la redazione della Neues Deutschland, che sembra avere dei buoni informatori nei cantieri della Stalinallee. Si hanno pochi dettagli su questa riunione. Vi viene costituito un « Aktiv » (gruppo di elementi sicuri collegati fra loro) « col compito di deliberare sulle difficoltà di ogni genere e di controllare i provvedimenti presi per eliminarle » (23). Dalle poche notizie che si hanno sulla discussione, emerge che anche in quella occasione venne ventilata l'idea che sarebbe stato meglio incominciare col migliorare i sistemi di lavoro ed in un secondo tempo aumentare le norme, in modo da non diminuire le paghe operaie. Sembra in ogni modo che l'« Aktiv» del 30 maggio non abbia avuto nessuna influenza sugli avvenimenti succe[...]
[...] gran rilievo questo sciopero, e non vi é dubbio che gli operai edili della Stalinallee lo seguono attentamente. Il 10 aprile la Neues Deutschland pubblica un servizio sull'industria edile di BerlinoOvest. Descrive lo stato d'animo combattivo degli operai, la preparazione dei picchetti di sciopero, e, molto malaccortamente, elenca numerosi casi di crumiri e di Lohndrücker (guastasalari) protetti dalla direzione che vengono scacciati o attaccati dagli operai. Il 12 giugno la Neues Deutschland torna alla carica : « Da quattro settimane dura lo sciopero... gli operai continuano valorosamente la grande tradizione dell'edilizia berlinese nella lotta contro l'arbitrio degli imprenditori e contro la reazione ». Ed il giornale cita le lotte degli edili berlinesi del periodo guglielmino. Il 14 giugno, nella stessa pagina nella quale la Neues Deutschland descrive gli arbitri della direzione dei cantieri della Stalinallee, si può leggere
(24) Junge Welt del 6 maggio 1953, giornale dell'organizzazione ufficiale della gioventù.
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[...]sto di migliaia di operai. Ed ecco che il carattere del corteo, rimasto fino ad allora calmo, cambia ancora una volta : le rivendicazioni economiche si sono trasformate in rivendicazioni politiche. Davanti alla sede del Ministero, davanti al Ministro Selbmann che tenta di parlar loro, questi operai non organizzati danno prova di una grande maturità, quella maturità, quell'impeto fiducioso nella propria forza, che le giornate rivoluzionarie danno agli operai. « Sono un operaio comunista », dice il Ministro. « Te ne sei dimenticato — gli gridano — i veri comunisti siamo noi, non tu ». E presentano le loro rivendicazioni.
Lo svolgimento dei fatti di Berlino del 17 giugno é noto : nuove manifestazioni degli operai edili; sciopero nelle principali aziende; intervento di gruppi semifascisti dalla BerlinoOvest (soprattutto l'Unio ne della gioventù tedesca); entrata in scena dei carri armati sovietici venuti in soccorso della polizia popolare.
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È bene sottolineare il diverso carattere della giornata del 17 giugno, a s[...]
[...]olta non è stata esclusivamente proletaria. Scesi in strada, gli operai si sono visti unire a loro tutti gli strati della popolazione. Accanto al « Brüder zur Sonne zur Freiheit » socialista, ha echeggiato il .« Deutschland über alles » nazionalista, e forse talvolta anche il « Horst Wessel Lied » nazista. Ma tuttociò conta poco. L'essenziale, in questi paesi di fabbriche nei quali la rivolta é scoppiata, é appunto che le fabbriche erano in mano agli operai.
La storia esatta della rivolta del 17 giugno é certamente ancora da scrivere. Si può però affermare fin da ora che essa rappresenta lo sbocco delle lotte che la classe operaia ha condotto dal 1949 in poi. Quella giornata di rivolta sintetizza, e perciò risolve, i problemi organizzativi ed ideologici che gli operai avevano posto a se stessi da anni. E ciò — questo é uno dei rari privilegi delle giornate rivoluzionarie — in una sola formula di azione: le fabbriche ai comitati operai!
La giornata del. 17 giugno ha però anche un significato più vasto. Quella classe operaia che si é form[...]
[...]e impadronendosi delle fabbriche ha posto una barriera di sangue fra se stessa ed il regime staliniano, ha testimoniato davanti al mondo che una terza via, quella del socialismo libero, esiste.
Dopo la rivolta
La fase immediatamente successiva alla rivolta é aperta dalla sessione del Comitato Centrale del partito, il 21 giugno. Il comunicato uscito da questa riunione é caratterizzato da un lato da una serie di miglioramenti economici accordati agli operai, dall'altro da una affermazione che, quattro settimane dopo, non sarà più di attualità: «quando le masse operaie non comprendono il partito, la colpa é di quest'ultimo e non degli operai! ». Questa prima fase vede prevalere l'ala
(25) Citato da Der Monat, ottobre 1953.
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del Comitato Centrale favorevole alla distensione: Herrnstadt, Zaiser, Fechner, appoggiate indubbiamente, anche se prudentemente, da Grotewohl. Migliaia di operai arrestati durante la rivolta vengono liberati. Fechner, ministro dell'industria, in una intervista che gli costerà la libertà, dic[...]
[...]n Hilde Benjamin, l'implacabile presidente del Tribunale Supremo, al Ministero della Giustizia. Si apre con ciò un periodo di repressioni. Contemporaneamente, con politica tipica di un regime che si fonda sulla minoranza, il comitato centrale dà soddisfazione ad una delle rivendicazioni operaie più contrarie alla politica seguita fino allora: l'aumento delle categorie di salario più basse, e cioè la inversione della tendenza all'apertura del ventaglio dei salari.
Qualche giorno dopo il Comitato centrale espelle dal proprio seno Herrnstadt, e contemporaneamente Zeiser dichiara che il partito ha avuto ragione nelle cose essenziali e che i suoi errori sono stati di natura secondaria. Si tratta ora di ristabilirne l'autorità, ma i primi passi in questa direzione sono destinati ad aumentare ancor più il disorientamento tra i militanti: quella che fino allora era una verità, il riconoscimento degli errori, diviene adesso una nuova deviazione, la « Busstimmung n (lo spirito di penitenza).
L'atmosfera cambia rapidamente nelle fabbriche: secondo[...]
[...]e preferite dal nemico della classe operaia consiste nel far sorgere ogni genere di liste di rivendicazioni, piene di richieste provocatorie... n (28).
Le riunioni di fabbrica di quel periodo prendono un'aria sinistra. L'ufficio di presidenza delle riunioni viene rinforzato con un membro
(28) Tribune, organo dei sindacati, del 28.8.53.
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del Comitato centrale o regionale. Spesso le riunioni si aprono con una minaccia. Agli stabilimenti ferroviari di Halle, un certo Mattern, inviato del Comitato centrale, dice: «Vi è qualcuno fra di voi che si immagina che noi abbiamo i ginocchi tremanti per la paura ». A costoro, come a tutti i sabotatori, egli promette «...dei colpi tali sulla testa da far perdere loro la parola ed il senno » (29). La porta della sala di riunione è sorvegliata da elementi della polizia di fabbrica. I resoconti delle assemblee si chiudono quasi sempre con queste parole: «I provocatori (seguono i nomi) sono stati consegnati alle autorità ». In mold casi gli operai non si lasciano intimidire e ri[...]
[...]elle imposte sui salari; aumento del numero dei giorni di ferie; miglioramento della qualità delle merci ecc. ecc. Questi provvedimenti vengono accompagnati da una propaganda di tono paternalistico che può riassumersi cosí: « Il regime vi dà questi vantaggi; é il vostro regime; quanto più lo sosterrete tanto più rapidamente la vostra situazione migliorerà ».
Il 10 ,dicembre il governo pubblica un'ordinanza che porta altri notevoli miglioramenti agli operai: il miglioramento della sicurezza del lavoro e delle cure mediche in fabbrica, la limitazione del numero delle ore straordinarie, il miglioramento dei trasporti per gli operai, l'aumento delle paghe, i crediti per la costruzione di alloggi. Bisogna tuttavia tener conto che si trattta di miglioramenti che partono da un livello molto basso: che, per esempio, per mancanza di autocarri, molti operai debbono fare ogni giorno ore di bicicletta per recarsi al lavoro, e che un miglioramento del genere di questo che adesso diremo era stato oggetto di numerose decisioni mai rispettate durante i [...]
[...]o diremo era stato oggetto di numerose decisioni mai rispettate durante i passati inverni: le sale d'aspetto per gli autocarri saranno riscaldate.
L'ordinanza del 10 dicembre vede ricomparire la vecchia politica della differenziazione operaia: questa volta gli aumenti vanno a favore delle categorie superiori « tenuto conto che gli aumenti apportati nel corso dell'anno... hanno livellato i giusti rapporti... ». Anche gli stanziamenti per i premi agli operai vengono destinati a coloro che oltre
(29) Neues Deutschland 2.10.53.
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passano le norme. Si adotta infine una innovazione, che sembra volersi riallacciare ad un certo paternalismo di vecchio stile: nei «fondi della direzione » di ogni fabbrica, si introduce un capitale per i regali, «per casi di matrimonio, nascite, giubilei di lavoro ».
Anche una importante evoluzione in un altro settore rafforza questa impressione di paternalismo implicito nell'ultima politica operaia del governo : un paragrafo dell'ordinanza parla di « es[...]
[...]otti industriali; in cambio nessun contadino sarà costretto a farne parte. « Gli operai », dichiara Ulbricht, « si appoggeranno tanto sui contadini lavoratori individuali quanto sui cooperativisti ». Si tratta adesso per il partito di isolare i contadini ricchi senza tuttavia minacciarli di espropriazione. Walter Ulbricht invita a venire nella Repubblica Democratica tedesca delle delegazioni di contadini della Germania Occidentale.
Rivolgendosi agli imprenditori privati delle città Walter Ulbricht constata che i piccoli imprenditori e gli artigiani rappresentano all'incirca il 20% della produzione industriale del paese. Il loro peso sociale
pera sproporzionato a questa cifra : il solo artigianato impiega 700.000 uomini. Anche per costoro, così come per i contadini privati, Ulbricht non fa piú questioni di espropriazione, e neanche di vantaggi particolari, come era il caso nel giugno 1953. Ulbricht promette agli imprenditori privati una certa libertà di iniziativa e degli sbocchi sicuri per la loro produzione, dichiarando allo stesso tem[...]
[...]ati delle città Walter Ulbricht constata che i piccoli imprenditori e gli artigiani rappresentano all'incirca il 20% della produzione industriale del paese. Il loro peso sociale
pera sproporzionato a questa cifra : il solo artigianato impiega 700.000 uomini. Anche per costoro, così come per i contadini privati, Ulbricht non fa piú questioni di espropriazione, e neanche di vantaggi particolari, come era il caso nel giugno 1953. Ulbricht promette agli imprenditori privati una certa libertà di iniziativa e degli sbocchi sicuri per la loro produzione, dichiarando allo stesso tempo che « il potere statale della repubblica democratica tedesca si appoggia sul blocco dei partiti democratici antifascisti », ossia il S.E.D. ed i partiti borghesi liberaldemocratici e cristianodemocratici. Il discorso è indubbiamente rivolto
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alla piccola borghesia della Germania Occidentale, alla quale pure Ulbricht rivolge l'invito di recarsi a visitare la Repubblica Democratica tedesca.
Ulbricht propon[...]
[...] repubblica democratica tedesca si appoggia sul blocco dei partiti democratici antifascisti », ossia il S.E.D. ed i partiti borghesi liberaldemocratici e cristianodemocratici. Il discorso è indubbiamente rivolto
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alla piccola borghesia della Germania Occidentale, alla quale pure Ulbricht rivolge l'invito di recarsi a visitare la Repubblica Democratica tedesca.
Ulbricht propone insomma agli imprenditori privati una specie di mercato che potrebbe tosi definirsi: « Voi non sarete molestati nella vostra attività, ma non tentate di riprendere la vostre antiche posizioni; lavorate e quando è il caso siate testimoni della pace che regna nel paese ». Rivolgendosi poi agli operai, Walter Ulbricht cambia tono e tiene un linguaggio diverso. I cinque o sei quarti d'ora del suo discorso dedicati agli operai possono così riassumersi: « Lavorate con accanimento, il paese vi appartiene, tutte le strade vi sono aperte. Entrate nell'apparato dello Stato, nelle commissioni economiche, salite nella scala sociale: 10 ministri su 20 sono degli ex operai, così come lo sono 2.300 consiglieri generali, circa i due terzi del totale... ». Con questo Ulbricht intende risolvere il dilemma più grave del regime, che consiste nel non poter distaccarsi dagli operai né fidarsi di loro. Ecco l'eufemismo che Ulbricht adotta per citare la dura lotta svoltasi durante la scorsa estate intorno all'aumento delle norme: « E noto che lo scorso anno si è discusso su questioni attinenti alle norme di lavoro ». Questa di Ulbricht non é affatto la politica dello struzzo, ma un atteggiamento coerente davanti al mondo delle fabbriche che potrebbe così riassumersi: invitare i più dotati fra gli operai a salire nella scala sociale ed a integrarsi nell'apparato statale; appoggiarsi su questo apparato di origine operaia per dimostrare a tutti i lavoratori che lo sta[...]
[...]economico: il nuovo corso, quale era stato formulato nello scorso giugno, non era attuabile se non in una prospettiva di distensione internazionale, o quanto meno di ripresa degli scambi economici, ripresa che non si era verificata. Ora, la democrazia popolare tedesca di oggi non corrisponde che alla Germania centrale di ieri: zona di industrie manifatturiere altamente qualificate, chiusa fra due zone di industria pesante: la. Ruhr e la Slesia. Tagliata fuori la Ruhr, perduta ed integrata nell'economia polacca la Slesia, nella impossibilità di importare acciaio e materiale semilavorato dai paesi dell'Est, i quali ne scarseggiano, la Germania Orientale tende all'autarchia, e con immensi sacrifici si procura una industria pesante. Ulbricht é semplicemente il rappresentante di questa necessità, la stessa necessità che si era imposta all' URSS e della quale Stalin aveva fatto una virtù. Perciò Ulbricht annuncia come una vittoria al Congresso che il numero degli altiforni del Kombinat di Calbe é di 10 e sarà portato a 20. È da notare che quest[...]
[...]iò che il nuovo corso é definitivamente condannato ? No. Ulbricht annuncia che nel 1954 verrà stanziato un miliardo di marchi di crediti fuori piano per l'agricoltura e per l'industria leggera. L'economia della Germania Orientale sembra disporre di un certo margine, costituito dall'annullamento delle riparazioni dovute all' URSS e forse anche dal rallentamento degli investimenti nell'industria pesante annunciati, senza che ne vengono forniti dettagli, dallo stesso Ulbricht.
La soluzione dei problemi della Germania Orientale risiederebbe
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nella ripresa degli scambi internazionali. Da notare a questo proposito che una esposizione dei prodotti industriali della R.D.A. si é aperta in marzo al Cairo. Vi sono però due elementi che si oppongono alla larga ripresa degli scambi commerciali del paese : anzitutto la situazione internazionale; in secondo luogo la qualità tuttora incerta dei suoi prodotti industriali (Ulbricht stesso lo metteva in evidenza) conseguenza a sua volta di una ri[...]