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Il segmento testuale A.R.S.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 89

Brano: [...] il 25 luglio, al, suo ritorno dal confino di Ponza). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostituzione, venne appunto a chiamarsi Partito Socialista di Unità Proletaria (P.S. U.P.).

La tendenza del movimento a stabilire collegamenti unitari con gruppi di diversa formazione, nel 1943 portò alla costituzione, a Roma, della Associazione rivoluzionaria studenti italiani (A.R.S.I.) (v.) tra i rappresentanti del M.U.P. [G. Larchaud), i comunisti (tra cui F. Agnini, che sarà poi fucilato alle Fosse Ardeatine) e i giellisti Vincenzo Apicella e Pierluigi Sagona. Questi due ultimi avevano anche fatto parte di un gruppo formatosi attorno al foglio Roma Fascista, del G.U.F. locale, nel periodo in cui esso era stato

diretto da Ugo Indrio e aveva avuto tra i suoi collaboratori Eugenio Scalfari, Enzo Forcella ed Ezio Pittaluga. L’A.R.S.I., dopo aver maturato la propria dissidenza con il regime alla scuola di docenti quali Gaetano Stammati, Vincenzo Mazzei e Vittorio Maramma, [...]

[...](v.) tra i rappresentanti del M.U.P. [G. Larchaud), i comunisti (tra cui F. Agnini, che sarà poi fucilato alle Fosse Ardeatine) e i giellisti Vincenzo Apicella e Pierluigi Sagona. Questi due ultimi avevano anche fatto parte di un gruppo formatosi attorno al foglio Roma Fascista, del G.U.F. locale, nel periodo in cui esso era stato

diretto da Ugo Indrio e aveva avuto tra i suoi collaboratori Eugenio Scalfari, Enzo Forcella ed Ezio Pittaluga. L’A.R.S.I., dopo aver maturato la propria dissidenza con il regime alla scuola di docenti quali Gaetano Stammati, Vincenzo Mazzei e Vittorio Maramma, si organizzò in cellule; una delle sue azioni dimostrative fu di intervenire agli esami della sessione di febbraio del 1943 in « camicia bianca ». Qualche mese più tardi, Scalfari conobbe Italo Calvino e, con lui, promosse la formazione di un Movimento Universitario Liberale (M.U.L.). Si trattava di un liberalismo espresso in termini assai vaghi: « come il mio anarchismo », ricorderà Calvino che in seguito, nel corso della lotta partigiana, aderì al Partit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 14

Brano: Agnelli, Giovanni

nella FIAT il giovane e intraprendente professore di tecnica bancaria Vittorio Vailetta (v.).

Mentre, con la guerra di Libia, affluivano alla FIAT le prime grosse commesse dello Stato, G.A. compì il suo primo viaggio in U.S.A. (1912), riportandone grande ammirazione per il fordismo e per tutto il sistema industriale americano, visto come un modello ideale al quale adeguarsi. L'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale portò alla FIAT un gigantesco aumento del volume d’affari e, con i rilevanti profitti che ne seguirono, Agnelli potè tra l’altro iniziare la costruzione della « FIAT Lingotto », e assumere con Riccardo Guaiino la direzione della Società di Navigazione Italo Americana (SNIA), che si trasformerà poi in industria chimica.

Agnelli e il fascismo

Diventato presidente della FIAT, dal 1920 G. A. fu tra i più autorevoli protagonisti degli aspri conflitti sociali del primo dopoguerra. Tentando la carta del paternalismo, nell’ottobre 1920, a co[...]

[...]della FIAT, dal 1920 G. A. fu tra i più autorevoli protagonisti degli aspri conflitti sociali del primo dopoguerra. Tentando la carta del paternalismo, nell’ottobre 1920, a conclusione del movimento di occupazione delle fabbriche (v.), giunse a proporre alle organizzazioni sindacali torinesi la trasformazione della FIAT in cooperativa gestita dagli stessi operai. Ma nel 1921, definitivamente staccatosi da ogni posizione «liberale», preferì accostarsi alle organizzazioni fasciste e finanziare gli organi di stampa che le sostenevano. L’1.3.1923, date le sue benemerenze, fu nominato senatore e il 19.12.1923 fu tra gli stipulatori del patto di palazzo Chigi che segnò il riconoscimento ufficiale dei sindacati fascisti da parte della organizzazione padronale italiana.

Negli anni del regime G.A. fu un tipico esempio di « padrone del va

pore » e potè accumulare cariche e funzioni (presidente della Vetrococke, consigliere della SIP, della STIPEL, dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, del Credito Italiano, ecc.). La politica protezionistica e [...]

[...]ella politica della FIAT, mentre acquistava maggior peso quello di Vittorio Valletta.

Morto pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, il fondatore della FIAT e senatore del regime venne sepolto in vai Pellice, in un pietoso silenzio.

E. So.

Agnini, Ferdinando

N. a Catania il 24.8.1924, fucilato dai tedeschi il 24.3.1944; studente in medicina. Ardimentoso organizzatore dei giovani studenti nella resistenza romana, fondò l’A.R.S.I. (v.) e diresse il foglio clandestino studentesco La Nostra Lotta. Catturato in seguito a delazione il 24.2.1944, fu lungamente torturato in via Tasso e infine fucilato alle Fosse Ardeatine (v.).

Sulla facciata dell’istituto « Quinto Orazio Fiacco », nel quartiere di Monte Sacro a Roma, dopo la Liberazione è stata posta

una lapide con l’epigrafe: « In queste Aule

— Pur in oscuri tempi di vivere servile — A torti e liberi sensi — Educò mente e cuore — Ferdinando Agnini — Che alle Fosse Ardeatine il 24.3.1944 — Immolava — Vittima consapevole — La sua giovinezza all’umanità libera .— Pro[...]

[...]r in oscuri tempi di vivere servile — A torti e liberi sensi — Educò mente e cuore — Ferdinando Agnini — Che alle Fosse Ardeatine il 24.3.1944 — Immolava — Vittima consapevole — La sua giovinezza all’umanità libera .— Professori e studenti

lo vollero ricordare ».

Agnini, Gregorio

Pioniere del socialismo italiano. N. a Finale Emilia (Modena) il 27.9. 1856, m. a Roma il 5.10.1945. Industriale, rinunciò ai benefici della posizione per dedicarsi completamente alla causa dei lavoratori. Organizzatore delle leghe contadine e delle cooperative socialiste in provincia di Modena, si occupò particolarmente dei problemi del bracciantato povero della bassa. Nel 1886 fondò a Finale l’associazione dei braccianti, dirigendo i primi scioperi della zona. A cominciare dal 1887 subì una lunga serie di arresti e condanne per motivi politici. Nel 1892, al congresso di Genova, fu tra i fondatori del Partito socialista. Chiamato a presiedere vari congressi nazionali del partito, dal 1912 al 1914 fece anche parte della Direzione.

Eletto deputato nel [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 145

Brano: Arte e Resistenza

Arrighi, Arrigo

N. a Bologna il 2.2.1911; impiegato. Membro dell’organizzazione comunista clandestina, nel 1938, per la sua attività antifascista, venne condannato dal Tribunale speciale a 8 anni di reclusione. Dopo I'8.9.1943 fu partigiano combattente nella 7a Brigata G.A.P. « Gianni », operante a Bologna.

A.R.S.I.

Associazione Rivoluzionaria Studentesca Italiana. Organizzazione di lotta clandestina sorta a Roma nell’ottobra 1943. Diretta dallo studente Ferdinando Agnini (v.), che venne poi ucciso alle Fosse Ardeatine, raggruppava soprattutto studenti universitari e liceali del quartiere Monte Sacro; raccolse armi e informazioni utili alla lotta contro i tedeschi; provvide alla stampa di un foglio dal titolo La Nostra Lotta e, in collaborazione con gruppi di patrioti comunisti della V Zona, organizzò azioni contro i nazifascir sti. Alla fine del febbraio 1944 confluì nell’unione Studenti Italiani (v.[...]

[...] da arte, come vorrebbe Maìraux; cultura che discende o si oppone a cultura), ma come espressione di un problema umano, di rapporto permanente e insopprimibile tra tale coscienza e il fluire della realtà. E sempreché, beninteso, non ci si dimentichi che la coscienza della realtà fa parte della realtà stessa.

Si deve aggiungere che tale coscienza non è necessariamente, sempre, in rapporto diretto con le opinioni dell’artista; e che può manifestarsi anche in modo indipendente, e oltrepassare, e persino contraddire, in qualche caso, \e opinioni e le scelte civili deM’uomoartista. II punto di vista dell’artista non è infatti interamente soggettivo. La forza delle cose si impone sempre al vero artista, il quale con la sua opera si identifica con il processo di trasformazione dell’oggettività.

È nel mondo moderno che tale coscienza della realtà emerge nell’opera d'arte in modo diretto, non traslato. Da Goya a David, a Daumier, a Courbet, a Segantini, a Pellizza da Volpedo a Franz Marc, Grosz, Beckmann, Kokoschka, a Deineka, a Rodcenko, a [...]

[...]l arte: l’artista è immerso nella vita in modo nuovo, e la sua rottura sul terreno dei contenuti non può avere il suo significato pieno se non come rottura con il linguaggio tradizionale, con ogni descrittività naturalistica, con il melodramma dipinto. Una nuova strada è così aperta all’arte e non c’è dubbio che tale rottura sia stata qualcosa di diverso che un espediente estetico, un « tornante del gusto », ma una necessità imposta dal l'articolarsi delle forze della realtà, dall'acuirsi delle contraddizioni di classe.

L'arte contemporanea riflette anch’essa le « due vie », ma è da notare che in particolari situazioni di necessità la zona protestatària, di « resistenza » si è assai estesa. Fascismo e nazismo infatti, imponendo una linea culturale di proprio comodo, tentando di strumentalizzare la cultura e l'arte ai propri fini, provocavano nuove forme di opposizione. Ciò che partecipava alla ricerca dei significati delia realtà rientrava automaticamente in una sfera di opposizione, di resistenza, di non collaborazione. Anche in Union[...]

[...]rca artistica, sincronica al momento iniziale della costruzione del socialismo, subentrò una fase di azioni tendenti a impedire la « ricerca », l’analisi della realtà nelle sue contraddizioni, indirizzando il lavoro artistico ad accompagnare l’azione collettiva, senza partecipare a costituirla; e perciò a celebrare e a contemplare.

In Italia, durante il periodo fascista, anche alcune posizioni che oggi si direbbero di nonimpegno vennero a trovarsi « in zona di resistenza », e si può dire che tutto ciò che di valido gli artisti italiani produssero in periodo fascista fosse, almeno in parte, « resistenza ».

Le opere di Carlo Levi, non solo i suoi celebri ritratti di militanti antifascisti (un vero e proprio « schedario » poetico da consegnare alla venerazione dei posteri), da Rosselli a Turati, a Ginzburg, ma i paesaggi e i volti della Lucania, l’amara presenza di un’umanità povera e negletta, sono prove altissime di una arte di testimonianza. Le opere di Mafai (e non solo le « Fantasie », di esplicito significato antifascista), come [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 237

Brano: [...]i caddero interi gruppi cospirativi, a partire, come s'è detto, da quello che faceva capo a Montezemolo. L'1 febbraio fu scoperta la Santa Barbara in via Giulia 23, laboratorio di esplosivi dei G.A.P., dove vennero arrestati Giorgio Labò (v.) e Gianfranco Mattei (v.). Il giorno successivo fu la volta del gappista Antonello Trombadori. Alcune settimane dopo saranno catturati Ferdinando Agnini (v.) e alcuni giovani della organizzazione studentesca A.R.S.I. (v.), insieme a quanti gravitavano intorno alla falegnameria Gallarello, che nascondeva un deposito di armi. Alla fase discendente del P. d’A., che potè riprendersi solo a fatica, corrispose in febbraio una ripresa di attività dei socialisti, incentrata soprattutto nei sabotaggi. Si tornò all’“azione di disturbo”: i comunisti attaccarono un’autocolonna in via dell'impero, assaltarono camion in piazza Re di Roma, in via Carlo Alberto (7 febbraio), a Centocelle, a San Giovanni (15 febbraio). Il 18 febbraio fu vanamente ripetuto il

tentativo di eliminare il vicesegretario del Partito fascista[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.R.S.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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