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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale A.C.C. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 57

Brano: [...]vernment: Governo Militare Alleato).

La decisione di istallare il governo militare in Italia fu presa dagli Alleati il 24.1.1943, durante la conferenza di Casablanca (v.)T contemporaneamente alla decisione di effettuare lo sbarco in Sicilia. Il generale Eisenhower, nella sua qualità di capo delle forze alleate nel Mediterraneo, nello stabilire la linea di condotta e le finalità dell’A.M.G. O.T. in Italia, primo paese dell’Asse direttamente attaccato, in data 1.5. 1943 emise le disposizioni che dovevano permettere di far fronte, nell’ordine, alle seguenti esigenze:

1) garantire la sicurezza delle forze di occupazione e delle loro vie di comunicazione; 2) tener conto del benessere della popolazione e delle eventuali riforme politiche da farsi, ma in ogni caso subordinare entrambi questi elementi alle esigenze militari alleate; 3) utilizzare le risorse economiche del territorio occupato e assecondare gli sforzi politici e militari delle forze alleate, in vista delle future operazioni. Governatore militare alleato fu nominato il genera[...]

[...]alle norme armistiziali. L'A.M.G.O.T., mutatasi in A.M.G., mantenne invece l’amministrazione dei territori via via liberati, prima del loro passaggio sotto la giurisdizione del governo italiano, cosa che doveva avvenire il più rapidamente possibile.

Inoltre, in ottemperanza all’articolo 37 dell’armistizio lungo, un'altra Commissione di controllo (Advisory Council for Italy: A.C.I.) dal 15.12.

1943 rappresentò le Nazioni Unite a fianco dell’A.C.C.. L’A.C.I. venne costituito alla conferenza di Mosca (30.10.1943) e ne fecero parte, oltre all’Inghilterra e agli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, la Francia, la Grecia e la Jugoslavia.

L’A.C.C. e l’A.M.G. lavorarono in reciproca indipendenza sino al 10. 1.1944; da questa data si fusero e la seconda divenne una sezione della prima.

Amiata, Monte

Massiccio che si eleva isolato al limite meridionale della Toscana, in una posizione che dà origine alle tre vallate principali: la valle dell’Orcia, la valle del Paglia e quella del Fiora. Altitudine massima 1.700 m; domina la strada e il passo di Radicofani. Attorno all’Amiata, a un’altitudine tra i 600 e gli 850 metri, si stendono i paesi di Abbadia San Salvatore (8.500 ab.) e Piancastagnaio (5.500 ab.), in provincia di Siena; Santa [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 597

Brano: [...]il Corpo italiano di liberazione (v.), si cominciò a parlare della Divisione « Cremona » (v.) dal 3.6.1944, in una riunione a Napoli alla quale intervennero i generali Alexander e MacFarlane, e da parte italiana — con altri — il maresciallo Messe, capo di stato maggiore generale.

In un successivo incontro (23.7.1944) al quale parteciparono il capo di stato maggiore del l’esercito generale Berardi e il capo della missione alleata di controllo (A.C.C.), generale Browning, quest’ultimo annunciò che si sarebbero potuti costituire subito 2 « Gruppi di combattimento » (portati a 6 pochi giorni dopo). Quando fu chiesto quali delle unità sopravvissute dell'ex esercito italiano sarebbero state più idonee a essere base di ciascun Gruppo, Berardi indicò nell’ordine le divisioni «Cremona», « Friuli », « Piceno », « Mantova », « Bari », « Granatieri ».

Nel corso della stessa riunione Browning insistette affinché, nella scelta degli ufficiali, venisse evitato ogni « favoritismo ». « Premesso che l’impressione degli Alleati è che ia massa dei soldat[...]

[...]tà. La resistenza fisica deve essere tale da reggere a marce di centinaia di chilometri per molti giorni conservando l’attitudine a combattere. Molta insistenza sulla resistenza fisica e sulla necessità di evitare favoritismi... ».

Browning precisò l’intendimento degli Alleati che « il personale delle attuali divisioni » fosse selezionato e rinforzato « col personale trovato a Roma é coi partigiani », riferendosi a precise intese corse tra la A.C.C. (v. A.M.G.O.T.) e il governo Bonomi (nel quale Togliatti era allora ministro senza portafoglio).

La denominazione « Gruppi di combattimento », per unità che di fatto dovevano corrispondere a divisioni, era stata decisa dagli Alleati e aveva un significato politico. Per quanto interessati a una partecipazione italiana alla guerra, gli Alleati intendevano precisarne i limiti di diritto, nel quadro dello stato di cobelligeranza (v.). Il nome sottintendeva il carattere provvisorio di quelle unità militari, destinate allo scioglimento al termine del conflitto. Per gli stessi motivi, gli Alleati[...]

[...]la storia italiana (v. Cremona, Gruppo di combattimento).

E.Ni.

Bibliografia: / Gruppi di combattimento, Ministero della Difesa, Roma, 1945.

Cominform

Kominform. Abbreviazione del nome russo (Informationnoie biuro

Kommunisticeskij raboci parti) delVUfficio di informazione tra i partiti comunisti e operai costituito a Varsavia nei settembre 1947, in una riunione alla quale presero parte i rappresentanti dei partiti bulgaro, cecoslovacco, francese, italiano, jugoslavo, polacco, romeno, sovietico e ungherese.

Il Cominform costituì un ufficio permanente, composto dai rappresentanti dei Comitati centrali dei partiti aderenti e con sede a Bucarest. Alcuni mesi dopo, esso decise di pubblicare la rivista internazionale « Per una pace stabile, per una democrazia popolare/ », stampata nelle principali lingue del mondo.

La costituzione del Cominform rappresentò obiettivamente il tentativo di dare vita a una direzione almeno parzialmente accentrata dei partiti aderenti al movimento comunista e operaio internazionale; lo scopo dichiarato era quello di realizzare uno sc[...]

[...]co e ungherese.

Il Cominform costituì un ufficio permanente, composto dai rappresentanti dei Comitati centrali dei partiti aderenti e con sede a Bucarest. Alcuni mesi dopo, esso decise di pubblicare la rivista internazionale « Per una pace stabile, per una democrazia popolare/ », stampata nelle principali lingue del mondo.

La costituzione del Cominform rappresentò obiettivamente il tentativo di dare vita a una direzione almeno parzialmente accentrata dei partiti aderenti al movimento comunista e operaio internazionale; lo scopo dichiarato era quello di realizzare uno scambio di esperienze e, in caso di necessità, un coordinamento dell’azione del partiti stessi, sulla base del mutuo consenso. Nella conferenza costitutiva i delegati diedero un’informazione sulla situazipne dei rispettivi paesi e sui compiti dei partiti comunisti e operai, in particolare nella lotta contro l’imperialismo, il pericolo di guerra e del fascismo. Vi furono, tra l'altro, un’informazione di Wladislav Gomulka, un rapporto di Malenkov sull’attività del Comita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 111

Brano: [...] morale a tutti quei gruppi e partiti che costituiscono una potenziale fonte di ordine e di legalità e rifiutarlo a tutti i movimenti estremisti sia politici che militari ».

In campo alleato, le preoccupazioni per uno sbocco insurrezionale e perfino rivoluzionario alla lotta di liberazione continuarono a crescere per tutto l’inverno. Negli archivi si conservano tuttora svariati rapporti sul pericolo costituito dalle forze comuniste e sulla minaccia proveniente dalla Jugoslavia. AII’A.F.H.Q. vennero contemplate varie contromisure, compresi l’annullamento degli “accordi di dicembre” e il rifiuto di fornire ulteriori aiuti alle forze garibaldine.

Esistono numerose testimonianze sulle discriminazioni degli aiuti a favore delle forze monarchiche, badogliane e neoconservatrici per tutta la durata della lotta di liberazione (cfr. C. Craveri, nella bibliografia), contromisure che vennero però scartate perché considerate troppo rischiose o provocatorie. Il nervosismo che si diffuse raggiunse perfino i capi di Stato Maggiore congiunti a Washington, i quali, il 28.2.1945, emanarono un ammonimento contro « qualsiasi tentativo (da parte del C.L.N.A.I.) di presen[...]

[...] sentenziò: « Il disarmo è quello che conta più di ogni altra cosa; le questioni politiche sono una scusa per conservare un potere armato ».

La Liberazione

La liberazione finale colse molti di sorpresa, compreso il controllo alleato. L’“intervallo rivoluzionario” di breve durata tra l’uscita dei tedeschi e l’arrivo degli Alleati registrò caos, violenza e disordini in molti luoghi, ma non causò nessuno di quei disastri temuti dall’A.F.H.Q./ A.C.C./S.F.. Infatti, 1*1.5.1945. il capo dell’A.C.C. lodò gli « straordinari successi» dei partigiani nel promuovere la liberazione finale e nell’organizzare il periodo successivo e ordinò la massima flessibilità nel trattamento dei C.L.N.. Questi ultimi, nonostante le speranze nella continuità del loro operato e della loro centralità locale, seguirono gli accordi previsti e, sperando almeno in un riconoscimento della loro autorità morale da parte degli Alleati, rinunciarono a ogni potere.

Un ufficiale superiore della 5a Armata americana si congratula con un comandante partigiano a Lizzano in Belvedere (Bologna) nel febbraio 1945

Le forze della Resistenza si presentarono alle cerimonie di smobilitazione e deposero le armi, anche se nel Comando alleato nessuno dubitava che vi fossero molte armi nascoste. Sul piano politico gli Alleati, a questo punto, rinunciarono a ogni responsabilità e lasciarono ai partiti le trattative che dettero luogo al[...]

[...]e e nei Municipi. Il singolo governatore, infatti, godeva di molti poteri e di una grande libertà di azione. Da qui derivò la grande varietà di esperienze che caratterizzarono il processo di liberazione e l’arrivo degli Alleati a livello locale. In tal modo, la forza politica della Resistenza armata, intesa dagli Alleati come sfida potenziale alle strutture e ai metodi dello Stato tradizionale, fu neutralizzata. Le popolazioni del Nord dovettero accettare la restaurazione delle leggi di Roma e delle procedure politiche di Roma portate in nome della « noningerenza negli affari locali » da parte delle forze angloamericane. Mentre sul piano militare, dopo un faticoso rodaggio, si era ottenuta una certa efficienza nel lavoro congiunto, resosi indispensabile dati i successi ottenuti sul campo della Resistenza armata, sul piano della politica nazionale e internazionale le restrizioni e la diffidenza furono le caratteristiche più evidenti, dovute all’ottica degli Alleati. Né durante

ii conflitto né dopo, il movimento di liberazione nazionale[...]

[...]n II Movimento di Liberazione in Italia n. 1, 1949; Perona,

G., Torino tra Atene e Varsavia, in Mezzosecolo 1, 1976; La Resistenza europea e gli Alleati, Milano 1962; Salvadori, Max, Resistenza e azione (ricordi di un liberale), Bari 1951; Secchia, P., & Frassati, F., La Resistenza e gli Alleati, Milano 1962; Sogno, E., Guerra senza bandiera, Milano 1550; Stafford, D.A.T., Britain and European Resistance 19401945, London 1980; Stevens, J.M., Vaccarino, G., Venturi, F., “L’Inghilterra e la Resistenza italiana”, in II Movimento di Liberazione in Italia, n. 80, 1965; Ti Iman,

H.W., When Men and Mountains Meet, London 1946; Valiani, Leo, Il CLNAI e I suoi rapporti col CVL e con gli Alleati, in ‘La Resistenza in Lombardia', Milano 1965.

Resistenza e Seconda guerra mondiale

L’analisi della funzione che i diversi movimenti di resistenza sono stati chiamati a svolgere e hanno poi effettivamente svolto come forze complementari agli Alleati nel corso della Seconda guerra mondiale dovrebbe muovere dalla costatazione della non omogeneità[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 109

Brano: [...]eati

di archivio, molto materiale è chiuso ai ricercatori ed è comunque improbabile che esistano archivi completi su queste organizzazioni.

Per quanto riguarda in particolare lo Special Force, è possibile reperire i rapporti, delle sue missioni e i suoi ordini negli archivi A.F.H.Q. conservati a Londra (Public Record Office, serie WO 204). Il materiale di interesse politico è reperibile nell’archivio della Commissione di Controllo Alleata (A.C.C.) conservato al National Archives di Washington (in particolare, nelle sezioni del Chief Commissioner del Politicai Section e del Patriots Branch).

Il lavoro svolto dall’O.S.S. ha lasciato tracce un po’ dovunque negli archivi diplomatici americani (Record Group, RG 59), in quelli dei Comandi militari dell’A.F.H.Q. e soprattutto nell’attività dell’O.S.S. Research and Analyses Branch (RG 226). Per quanto riguarda il materiale sulla Resistenza e gli Alleati conservato a Washington, è stata compilata una guida a cura di D.W. Ellwood e J.E. Miller (vedi bibliografia).

Nella evoluzione dei rapporti tra gli Alleati e la Resistenza, la fase iniziale, dell'inverno 19431944, è la più carente di informazioni.

Comunque non ci possono essere dubbi sulla frammentarietà dei rapporti fra le or[...]

[...]Riguardo alle ambizioni del C.L.N.A.I., la diffidenza era palese e, nonostante la promessa di grandi cose, implicitamente fatta durante la riunione del 3.11.1943, solo il 23 dicembre vi fu un primo lancio (di materiale bastante appena per trenta uomini) alle forze che si riconoscevano nel Comitato di liberazione.

Secondo Secchia e Frassati, si potè constatare un aumento di lanci dopo il fallimento dello sbarco di Anzio (gennaio 1944) e deH’attacco su

Montecassino. Ma fu soltanto a primavera avanzata, dopo gli scioperi di marzo nelle città del Nord e dopo la creazione del Comando militare unificato del Corpo volontari della libertà (v.), che l’appoggio degli Alleati alla Resistenza subì una evoluzione positiva e che gli Alleati rivolsero una particolare attenzione alle strutture del C.L.N.A.I. (v. Lanci).

Il 23.5.1944 il Times di Londra pubblicò una intervista con il Comandante supremo Alexander (v.), il quale dichiarò che la Resistenza impegnava ben 6 delle 25 divisioni tedesche presenti in Italia e che, in quello stesso periodo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.C.C., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---italiana <---italiano <---A.M.G.O.T. <---Bibliografia <---A.F.H.Q. <---Alleati in Toscana <---C.L.N.A.I. <---D.W. <---J.E. <---Resistenza in Toscana <---Storia <---antifascista <---socialisti <---A.C.G. <---A.C.I. <---A.M.G. <---Abbadia S <---Abbadia S S <---Abbadia San Salvatore <---Agent in Italy <---American Documentation <---Amiata Mineraria <---An SOE <---Analyses Branch <---Archives di Washington <---C.T.L.N. <---C.V.L. <---CLNAI <---CVL <---Charles Poletti <---Chief Commissioner del Politicai Section <---Comando di Gruppo <---Comitato centrale <---Commissione Alleata di Controllo <---Commissione di Controllo Alleata <---Commissioner del Politicai <---Commissioni A C <---Control Commissioni <---Controllo Alleata <---D.A.T. <---D.W.E. <---Diritto <---European Resistance Movement in World <---Fisica <---Foreign Office di Londra <---From Cloack <---Governo Militare Alleato di Territorio <---H.G. <---H.W. <---Il CLNAI <---Il lavoro <---Il nome <---Italia TA <---Italian Resistance <---J.G. <---J.M. <---La Pietra <---La Riscossa <---La prima <---La storia <---Liberazione in Italia <---Militare Alleato di Territorio Occupato <---Mountains Meet <---National Archives <---Nazioni Unite <---O.R.I. <---O.S.S. <---O.T. <---Ovidio Sabatini <---Paimiro Togliatti <---Partito comunista <---Patriots Branch <---R.L. <---Resistance Movement in World War <---S.A. <---S.S. <---SOE <---Santa Fiora <---Sir N <---Sir N Charles <---Special Force <---Special Service <---Storiografia <---Sulla situazione del Partilo comunista jugoslavo <---Ti Iman <---Times di Londra <---U.R.S.S. <---War II <---Winged Dagger <---antinazista <---badogliane <---badogliani <---comunista <---comuniste <---comunisti <---d'Italia <---dell'Esercito <---estremisti <---fascismo <---favoritismi <---favoritismo <---imperialismo <---italiane <---italiani <---metereologiche <---nervosismo <---socialista <---stalinismo



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