Brano: [...]ie e dai problemi provocati dalla crisi nelle esportazioni.
I programmi d’industrializzazione, il rafforzamento del potere economico dello Stato, le rivendicazioni nazionali di fronte agli interessi imperialistici, la partecipazione politica delle masse popolari (sostenuta dal dispiegamento demagogico di un efficiente apparato ideologico), furono alcuni degli elementi caratterizzanti il populismo rivoluzionario « aprista ». Per lunghi anni, l’A.P.R.A. fu l’unica organizzazione di massa nel Perù, la sola in grado di agire a livello nazionale, locale, professionale, di quartiere e persino all’interno del movimento operaio, in concorrenza col Partito comunista. Questo era sorto nel 1930 per trasformazione del Partito socialista che aveva avuto tra i suoi fondatori e come primo segretario José Carlos Mariategui, un intellettuale di grande prestigio.
Durante una prima fase, Haya proclamò i principi « socialisti » del suo partito, dichiarando essere compito fondamentale della sua azione « l'adattare gli insegnamenti di Marx alla realtà latino[...]
[...]o la
necessità di modernizzare il paese col contributo del capitale nordamericano. Tuttavia
il suo « programma minimo » conteneva ancora certe rivendicazioni democratiche, cioè una legislazione sociale moderna, alcuni principi di protezionismo economico, una politica di difesa degli indios e una linea di protezione del potere economico delio Stato.
Secondo dopoguerra
Nel 1944 si costituì il Fronte democratico nazionale, formato dall’ A.P.R.A. e da tutte le forze politiche che auspicavano la formazione di un governo costituzionale. Le elezioni del 1945 furono vinte da Bustamante, candidato del Fronte, che governò fino al 1948 con l'appoggio e il condizionamento degli apristi, le cui richieste programmatiche si erano nel frattempo ulteriormente limitate rispetto al 1931. Nel 1948 il Fronte venne rovesciato e l’A.P.R.A. perseguitata. Si iniziò così una nuova fase di dittatura militare. Le persecuzioni indussero il P.A.P. (nuova denominazione del Partito aprista) ad annacquare ancor più il proprio programma e gli anni della guerra fredda videro in Haya de la Torre un campione dell’anticomunismo.
I militari e l'apertura a sinistra
Nel 1956, dopo la caduta della sanguinosa dittatura di Odrìa, si ebbe in Perù una parentesi di governi costituzionali. In questo periodo il paese entrò a far parte del Mercado Andino (mercato comune dei paesi del versante pacifico sudamericano) ed esperimento un timido processo[...]
[...]o periodo il paese entrò a far parte del Mercado Andino (mercato comune dei paesi del versante pacifico sudamericano) ed esperimento un timido processo di riforme agrarie e industriali.
Gli anni Sessanta segnarono invece l’inizio di una nuova crisi politica e di mobilitazioni sociali.
Mentre importanti settori della media borghesia si organizzavano nel Partito di azione popolare guidato da Balaunde Terry, e nella Democrazia cristiana, dall’A.P.R.A. e da altre formazioni politiche si staccarono gruppi radicali di sinistra che costituirono il M.I.R. (Movimento della sinistra rivoluzionaria) e proclamarono la necessità di organizzare la lotta armata. Nella sierra ebbe così inizio un'attività di guerriglia che, in alcune regioni, riuscì a crearsi una base di appoggio popolare, soprattutto tra i braccianti agricoli. L’attività di questi gruppi durò tuttavia solo il tempo richiesto dalle forze militari per organizzare la repressione: tra il 1966 e
il 1967 i principali capi guerriglieri furono uccisi, eccettuati Luis de la
Puente (leader[...]