Brano: A.P.E.F.
« Sport e Proletariato », n. 21 del l’1.12.1923
rati (socialisti cosiddetti « terzinternazionalisti », che passeranno poi al Partito comunista) vide la luce, a Milano, Sport e Proletariato, settimanale di cronaca e critica, al quale fecero capo le associazioni sportive proletarie. Il periodico fu regolarmente pubblicato, in una caratteristica veste verdognola, durante tutto il 1924, per essere successivamente soppresso dal regime, come tutti gli altri giornali antifascisti. Quantunque i suoi scritti trattassero esclusivamente argomenti di carattere sportivo, esprimevano un orientament[...]
[...]port e Proletariato, settimanale di cronaca e critica, al quale fecero capo le associazioni sportive proletarie. Il periodico fu regolarmente pubblicato, in una caratteristica veste verdognola, durante tutto il 1924, per essere successivamente soppresso dal regime, come tutti gli altri giornali antifascisti. Quantunque i suoi scritti trattassero esclusivamente argomenti di carattere sportivo, esprimevano un orientamento di sinistra e sostenevano apertamente di « dare allo sport la fisionomia di classe ».
Ancora nel 1927, a Milano e in alcune altre città esistevano circoli dell’A.P.E. divenuti, per ristretti gruppi di antifascisti, una forma « semilegale » per incontrarsi. Se ne ha notizia dalle cronache del Tribunale speciale che, il 9.10.1928, condannò 8 giovani comunisti milanesi a pene varianti da 2 a 7 anni di reclusione.
Gli imputati erano stati arrestati, nel giugno 1927, assieme a una cinquantina di altri giovani escursionisti (uomini e donne) rientranti da una gita alla Grigna, sotto l’accusa di essere tutti membri dell’A.P.E. e di tenerla in vita, nonostante lo scipglimento imposto dalle leggi eccezionali fasciste del 1926. Si trattava di una montatura polizie[...]
[...]ti, per ristretti gruppi di antifascisti, una forma « semilegale » per incontrarsi. Se ne ha notizia dalle cronache del Tribunale speciale che, il 9.10.1928, condannò 8 giovani comunisti milanesi a pene varianti da 2 a 7 anni di reclusione.
Gli imputati erano stati arrestati, nel giugno 1927, assieme a una cinquantina di altri giovani escursionisti (uomini e donne) rientranti da una gita alla Grigna, sotto l’accusa di essere tutti membri dell’A.P.E. e di tenerla in vita, nonostante lo scipglimento imposto dalle leggi eccezionali fasciste del 1926. Si trattava di una montatura poliziesca destinata a sgonfiarsi: la maggior parte degli arrestati venne prosciolta dopo qualche mese di carcere,
ad eccezione degli 8, da tempo noti e schedati come comunisti, che finirono davanti al Tribunale speciale.
Riguardo all’orientamento del settimanale « Sport e Proletariato » si veda, nel n. 3 del luglio 1923, uno scritto di Paul Vaillant Couturier, riportato come articolo di fondo. Il noto giornalista e dirigente comunista francese diceva, tra l'a[...]