Brano: [...] i servizi pubblici ottenuti. A questa presunzione egli aggiunge l'altra: che la ripartizione del carico fiscale avvenga in modo da arrecare il minimo sacrificio e la massima utilità alla collettività, sulla base del principio dell'uguaglianza.
[...]
Ma chi seguiva la vita politica e i dibattiti parlamentari nei quali cozzavano gli interessi contrastanti concreti della società italiana, ricordava le lotte sul macinato e vedeva la lotta intrapresa dalle masse popolari contro i ceti dirigenti e contro il fisco, non poteva nascondersi il fatto che nella determinazione delle spese pubbliche e nella distribuzione del carico fiscale entravano permanentemente come termini di giudizio elementi ben diversi dall'astratto calcolo economico di un buon pater familias, come pretendeva la idealizzazione della società fatta [...] dall'Einaudi. [...] Lo Stato non è e non appariva un buon pater fami lias quando scioglieva i.fasci siciliani e sparava a Milano, non appariva cioè un puro ente economico al disopra delle classi ». (A.P., Lezioni di scienza delle finanze e diritto finanziario, Roma, 1961).
Molto più duro il giudizio di Antonio Gramsci, che nel carcere di .Turi scriveva: « Gli articoli del!’Einaudi sulla crisi, ma specialmente quelli pubblicati nella " Riforma Sociale ” del gennaiofebbraio 1932, sono spesso delle arguzie da rammollito. Einaudi ristampa brani di economisti di un secolo fa e non si accorge che il mercato è cambiato, che i ” supposto che " non sono più quelli. La produzione internazionale si è sviluppata su tale scala e il mercato è talmente divenuto complesso, che certi ragionamenti appaiono [...]
[...]Turi scriveva: « Gli articoli del!’Einaudi sulla crisi, ma specialmente quelli pubblicati nella " Riforma Sociale ” del gennaiofebbraio 1932, sono spesso delle arguzie da rammollito. Einaudi ristampa brani di economisti di un secolo fa e non si accorge che il mercato è cambiato, che i ” supposto che " non sono più quelli. La produzione internazionale si è sviluppata su tale scala e il mercato è talmente divenuto complesso, che certi ragionamenti appaiono infantili, letteralmente. Forse che in questi anni non sono nate nuove industrie? Basta citare quella della seta artificiale e quella deM'alluminio. Ciò che dice Einaudi è genericamente giusto, perché significa che le crisi passate sono state superate: 1) allargando il circolo mondiale della produzione capitalistica: 2) elevando il
tenore di vita di determinati strati della popolazione o relativamente di tutti gli strati. Ma Einaudi non tiene conto che sempre più la vita economica si è venuta incardinando su una serie di produzioni di grande massa e queste sono in crisi: controllare questa crisi è impossibile appunto per la sua ampiezza e profondità, giunte a tale misura che la quantità diviene qualità, cioè crisi organica e non più di congiuntura. Einaudi fa ragionamenti appropriati per le crisi di congiuntura, perché vuol negare che esista una crisi organica, ma questa è " politica immediata ”, non analisi scientifica, è " volontà di credere ”, " medicina per le anime " e ancora esercitata in modo puerile e comico ». [Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce, Torino, 1949).
Opere principali di Luigi Einaudi: La Rendita mineraria, Torino, 1900; Studi sugli effetti delle imposte, ivi, 1902: La finanza sabauda all'aprirsi del secolo XVIII, ivi, 1908; Intorno al concetto di reddito imponibile e di un sistema di imposte sul reddito consumato, ivi[...]
[...]risi di congiuntura, perché vuol negare che esista una crisi organica, ma questa è " politica immediata ”, non analisi scientifica, è " volontà di credere ”, " medicina per le anime " e ancora esercitata in modo puerile e comico ». [Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce, Torino, 1949).
Opere principali di Luigi Einaudi: La Rendita mineraria, Torino, 1900; Studi sugli effetti delle imposte, ivi, 1902: La finanza sabauda all'aprirsi del secolo XVIII, ivi, 1908; Intorno al concetto di reddito imponibile e di un sistema di imposte sul reddito consumato, ivi, 1912; Osservazioni critiche intorno alla teoria dell’ammortamento delle imposte, ivi, 1919; Le lotte del lavoro, ivi, 1924; La terra e l’imposta, Milano, 1924; La guerra e il sistema tributario italiano, Bari, 1927; Contributo alla ricerca dell’ottima imposta, Milano, 1929; La condotta economica e gli effetti sociali della guerra italiana, Bari, 1933; Miti e paradossi della giustizia tributaria, 2a ed. Torino, 1940; Saggi sul risparmio e l’imposta, Torino, 1941; P[...]
[...]a edizione dei corsi delle lezioni universitarie con la completa bibliografia; Il sistema tributario italiano, 4a ed. Torino, 1939; Saggi, Torino, 1933; Nuovi saggi, Torino, 1937; Prediche inutili, Torino, 195659; Lo scrittoio del Presidente, Torino, 1959; Cronache economiche e politiche di un trentennio, Torino, 1959.
Einsatzgruppe
Gruppo d'azione. Durante la seconda guerra mondiale, speciale reparto militare tedesco composto di individui appositamente scelti e addestrati per portare a termine nel modo più rapido e con vari mezzi l'eliminazione fisica di migliaia di persone (uomini, donne e bambini). Ogni gruppo comprendeva circa 800 elementi inquadrati in commandos (Einsatzkommandos) e squadre [Teilkomrrjandos).
Origine
La creazione di unità specializzate composte esclusivamente di uccisori di esseri inermi, donne, bambini, fu uno dei frutti della mentalità nazista. Prima dell’invasione tedesca della Polonia (settembre 1939) si ebbe la riorganizzazione di tutte le forze di polizia del Reich: la polizia segreta di Stato (Gestapo), la polizia criminale e i servizi di sicurezza delle S.S. furon[...]
[...] bambini). Ogni gruppo comprendeva circa 800 elementi inquadrati in commandos (Einsatzkommandos) e squadre [Teilkomrrjandos).
Origine
La creazione di unità specializzate composte esclusivamente di uccisori di esseri inermi, donne, bambini, fu uno dei frutti della mentalità nazista. Prima dell’invasione tedesca della Polonia (settembre 1939) si ebbe la riorganizzazione di tutte le forze di polizia del Reich: la polizia segreta di Stato (Gestapo), la polizia criminale e i servizi di sicurezza delle S.S. furono messi
alle dipendenze di un unico Ufficio centrale di sicurezza del Reich (Reichs Sicherheits Hauptamt o R.S.H.A.) diretto da Reinhard Heydrich (v.), dipendente a sua volta dal capo della polizia del Reich Heinrich Himmler. Al R.S.H.A. vennero affidati, tra gli altri compiti, la « soluzione del problema ebraico » e quello più immediato di « bonificare » i territori della Polonia e in genere del fronte orientale destinati ad accogliere soltanto gente di «pura razza tedesca». L’esecuzione materiale di tale specifico compito fu affidata appunto agli Einsatzgruppen.
I gruppi furono costituiti con elementi scelti nelle file delle S.S., della Gestapo e degli altri servizi di sicurezza germanici. Ogni unità, forte di 800 uomini, comprendeva diversi Sonderkommandos (commandos speciali) divisi a loro volta in reparti minori (Teilkommandos), secondo un criterio di divisione delle diverse fasi di lavoro (rastrellamento delle vittime, spoliazione, uccisione, distruzione dei cadaveri ecc.). Potevano essere chiamati a far parte degli Einsatzgruppen anche collaboratori tratti dalle polizie locali, interpreti e criminali comuni, ai quali veniva promessa l’impunità in cambio dei servizi resi. Posti al seguito delle forze armate tedesche, ma operati[...]