Brano: Alleanza Cooperativa Torinese
con le forze della A.G.O.. Il Tonelli stesso promosse le intese fra i consigli di amministrazione dei due enti e redasse un « patto di alleanza », in base al quale furono messe in comune le attrezzature commerciali, produttive e, in seguito, anche patrimoniali delle due organizzazioni. Sorse così l’Alleanza Cooperativa Torinese: le due società alleate, pur mantenendo strutture e organi direttivi autonomi, deliberarono di unire i rispettivi Consigli in seno alla nuova società. Il patto di alleanza, entrato in vigore l’1.5.1899 per la durata di 9 anni, IT1.5.1907 fu rinnovato per 99 anni.
Sotto il fascismo
La guer[...]
[...]ccisi dai fascisti delle squadre di Cesare Maria De Vecchi e Piero Brandimarte alcuni dei più noti dirigenti sindacali torinesi, tra
i quali l’amministratore dell’A.C.T. Carlo Berruti (v.)
Prendendo pretesto da quelle stesse violenze di cui le organizzazioni operaie erano state vittime, le autorità fasciste decretarono lo scioglimento degli organi dirigenti delle società alleate nell’A.C.T., ne abolirono le diverse istituzioni, sciolsero l’A.G.O. (23.1.1923) affinché venisse ricomposta su nuove basi dopo averne trasformato la sede in Casa del fascio e poi in sede dei sindacati fascisti. Il nuovo Consiglio di amministrazione, nominato con decreto prefettizio, fu poi indotto ad alienare il
palazzo di Corso Siccardi alle organizzazioni del regime.
Mentre l’A.G.O., smembrata nelle sue varie attività e largamente rimaneggiata nel suo insieme dai commissari fascisti, cessò praticamente di esistere, l’A.C.T. sopravvisse, sebbene svuotata delle caratteristiche originarie: dopo che il decreto reale del 29.6.1933 ebbe sanzionato la fine delle società alleate, fu aperta una nuova iscrizione di soci e vennero fissate le norme di un nuovo statuto che sarebbe rimasto invariato per 25 anni (dopo la Liberazione occorreranno ancora 13 anni di lotte per ottenerne l’annullamento).
Secondo dopoguerra
Con la seconda guerra mondiale andò distrutta gran parte degli[...]
[...]rgani governativi.
G.Cas.
Alleanza del lavoro
Coalizione di carattere intersindacale, sorta in un convegno tenutosi a Roma dal 18 al 20.2.1922 allo scopo di organizzare un fronte comune dei sindacati contro il fascismo; rappresentò il primo tentativo di creare un’ampia unità delle organizzazioni sindacali italiane. Alla A.
aderirono: la Confederazione generale del lavoro (rappresentata al convegno dal segretario generale Ludovico D'Aragona (v.) e da Azimonti)] l’Unione Sindacale Italiana, di orientamento anarchico e soreliano (Sacconi e Borghi); il Sindacato Ferrovieri Italiano [Mosca, Giusti); la Federazione Lavoratori dei Porti (Ciro Corradetti), con astensione della F.I.L.M. (Giul ietti); l’Unione Italiana del Lavoro (Teobaldo Schinetti). Non parteciparono al convegno né aderirono all’A. i sindacati bianchi e cattolici. Portarono l’adesione al convegno i rappresentanti del Partito socialista, del Partito repubblicano e dell’Unione anarchica. I comunisti aderirono all’Alleanza solo in quanto corrente della Confederazione ge[...]