Brano: Niccolò moriva men! Tornare a Roma [...] me voleva dire anche « [...] » Niccolò. Può [...] ferrare il significato di [...]. Ma come dice Pietro Citati [...] Giorno, . Per me [...] era ed è un [...] va oltre la [...]. Rimasi [...] l [...] muto c non riuscii a [...] al coro degli amici che [...] di lui, per lui. Anche ora, quando[...]
[...]...] in una specie di [...] risvegliasse e, puntando [...] gomito, la tempia sorretta [...] sorridesse. Certo non pensava a [...] Capitini, che avrebbe voluto, per ansia di [...]. Neppure io, come gli [...] tentato di [...] riuscirò mai a dire [...] Niccolò, e forse non riuscirò neppure a [...] e i pensieri che suscitò in me [...]. [...] stato come se fossi rimasto [...] per la seconda volta. Era più giovane di [...] anno, ma lui aveva la saggezza. La [...] casa fu il solo [...] mia vita di nomade, per[...]
[...]...] a ciascuno di noi di [...] da [...] diversa, dalla nostra angolatura. Quella [...] partecipazione discreta ma calda, [...] sempre al centro, era [...] di essere, di sentire, un modo che [...] in stile, leggibile, [...] in questi « Scritti [...] Niccolò Gallo appena usciti nelle edizioni II [...]. /// [...] /// Perché [...] che scriveva cosi poco [...] vi era costretto, era un vero scrittore. Solo uno che gli è [...] vicino senza « [...] » e senza capire può [...] a un Gallo « irretito in una immag[...]
[...]...] sapeva cogliere con acutezza rara: « . E questo, « il testimone [...] che [...] tacque », lo scriveva il [...] aprile 1971, pochi mesi prima di morire. La leggerezza o il [...] hanno inventato questo titolo messo II a [...] somiglia cosi poco a Niccolò Gallo. Niccolò era uno scrittore [...] rivelava sopratutto nel suo modo di leggere, [...] ricomporre i frammenti, ritrovando in essi [...] dello scrivere. La lettura rimaneva per [...] mentale molto vicina allo scrivere. Non si poteva pretendere [...] de [...] » c[...]
[...] uno scrittore [...] rivelava sopratutto nel suo modo di leggere, [...] ricomporre i frammenti, ritrovando in essi [...] dello scrivere. La lettura rimaneva per [...] mentale molto vicina allo scrivere. Non si poteva pretendere [...] de [...] » come Niccolò, fosse [...] terza pagina. Lo fu saltuariamente perché [...] costretto. E non « tacque » [...] molti di noi lo sanno bene. Piuttosto, come dice Citati [...] intuito («Il Giorno»), « non ha scritto [...] quel poco [...] commenti a classici, sempre [.[...]
[...]tinuo a farla [...] voce di mio padre ». I frammenti che lo [...] da [...] erano come quei reperti [...] i veri grandi archeologi possono ripristinare [...] statua, o come quei [...] cui un paleontologo può ricostruire [...] di una succio scomparsa. Niccolò era anche questo. Ottavio Cecchi che ci [...] lui uno dei « [...]. Al dì là del [...] critico [...] sempre in lui un [...] che si accendeva nel rapporto e lo [...]. Questo libro, da meditare [...] è quello che di concreto lascia a [...]. [...] 11 li[...]