Brano: [...]o [...] postbellico in cui [...] sembrava [...] condannata a una divisione sempre [...] profonda e a una lacerante guerra fredda. Perchè questa fase nuova [...] e, più ancora, ritenuta necessaria dai rappresentanti [...] riuniti attorno al tavolo di Helsinki ? Per [...] essenzialmente. Per anni, in Europa [...] questa è stata [...] di una certa politica [...] ha [...] preso il nome, soprattutto, [...] Foster Dulles e di Konrad [...] e che si basava [...] fosse possibile rendere reversibile la opzione so[...]
[...] [...] ma è anche aspetto [...] contingente della linea di politica estera della [...]. Questo, del mutamento dei [...] e dei grandi orientamenti di fondo, è [...] motivi che rendono possibile, e necessaria, la [...] vita europea che prende avvio da Helsinki. Ma vi è anche [...] di non minore importanza: ed è la [...] va facendo largamente strada, [...] per [...] di continuare a vivere [...] o più tronconi, senza ricercare in tutti [...] nuove di convivenza, di cooperazione e, in [...] nel ì quadro di u[...]
[...]e a vivere [...] o più tronconi, senza ricercare in tutti [...] nuove di convivenza, di cooperazione e, in [...] nel ì quadro di una politica [...] superamento dei blocchi contrapposti e alla costruzione [...] di sicurezza. IL NEGOZIATO che sì [...] Helsinki, e che ha per oggetto la [...] si colloca oggettivamente, pur [...] autonomia, nel quadro di quel più vasto [...] per obiettivo una più completa ridefinizione dei [...]. Le trattative sulla riduzione [...] centrale, che inizieranno a [...] costituir[...]
[...]partire dal 1973 si [...] Europa occidentale e Stati Uniti con [...] anche [...] di una ridefinizione dei [...] a condizioni e a premesse ormai superate. La politica estera italiana [...] questo quadro, su posizioni anacronistiche e assurde. Oggi, a Helsinki, i [...] a fianco di quelli della Repubblica democratica [...] continua a non riconoscere la [...]. Tutti gli altri paesi [...] Scandinavia alla Francia, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, [...] preoccupati [...] dopo [...] intercorso tra Bonn e [...]
[...]come comunisti [...] un dialogo e di un confronto tra [...] di sinistra e realmente democratiche di questa [...] rispetto, ovviamente, [...] di ognuna e della [...]. Gli ultimi [...] avvenimenti in Europa [...] e anche l'incontro che si [...] oggi a Helsinki [...] hanno fatto nascere grandi speranze. La diplomazia, da sola, [...]. Occorre, per questo, [...] delle grandi forze popolari, [...] organizzazioni sindacali e politiche. Per quel che ci [...] ad andare [...] su questa strada con [...] e lo stess[...]