Brano: [...]ge, si irrigidisce, [...]. Si progetta, si spera. Si apre il metrò [...] il muro. Ma il terreno, invece, spetta [...] una scuola araba. Non [...] niente da fare: la [...] non si insedia senza [...]. E la scuola araba [...] fare senza [...]. Questa è Gerusalemme». Il Parlamento palestinese è [...] muro. Le case di fronte [...] israeliano. Qualche volta il muro [...] verde degli accordi internazionali. Nel campus di El [...] araba, il muro sarebbe [...] mezzo, dividendo il campus in due. La logica è: da [...[...]
[...], quello della scuola, che [...] chiama «Argentina». Quasi tutti sono immigrati [...] spaesati e senza lavoro. Il quartiere è fatto [...] segnati dai graffiti e percorsi da piccole [...] di droghe. [...] il rischio continuo della [...] urbana. È una Gerusalemme sconosciuta [...] mondo, in apparenza una qualunque periferia urbana [...] (spesso, purtroppo) si incrocia tragicamente con [...] violenza, quella che vediamo [...] telegiornali del mondo. Un kamikaze, quasi sempre [...] sale su un autobus e si fa [[...]
[...]l [...]. Battono le mani a [...] movimenti perfetti senza mai commettere errori. Danzano disco, [...] fra Brazil e Mexico. Di giorno ho assistito [...] riunioni pubbliche, quelle tradotte e quelle in [...]. Erano parte del programma [...] Fondazione Gerusalemme. Ho capito che la [...] non è quella di Sharon e non [...] antagonisti di Sharon, sopratutto quelli che giudicano [...] lontano. Il modello temuto è [...] della forza che ha [...] fretta tiene inchiodato e assediato il conquistatore. Viene colpito o[...]
[...]che occupano uno spazio, o [...] il tuo. I bambini palestinesi scivolano [...] di cemento che bloccano il passaggio nel [...] alla strada. È il paradosso del [...] spinato, della cancellata, poi della rete, più [...] simbolica che dividono strade di Gerusalemme in [...] può essere il nemico. Ti dicono che non devi [...] parlare di muro. In inglese si dice [...] non deve avere niente di definitivo. Si fa per difesa, [...] per decisione politica. Noi, il resto del [...] di fronte allo strano spettacolo, e ci[...]
[...]ma non riesce a prendere una decisione [...]. Questo non ci libera da [...] dovere: prendere una decisione unilaterale, una nostra decisione per [...] adesso, subito». Ma è Dan [...] già ministro di Sharon, [...] il presidente [...] della Fondazione Gerusalemme, a [...] del momento drammatico. Dice: «Siamo stretti fra [...] di noi le armi non convenzionali, per [...] nucleare [...]. Sotto di noi, la [...] terrorismo suicida con tremendi ordigni fatti in [...]. Sharon non è Israele. Ma Sharon potrebbe ancor[...]
[...][...] Fares, deputato e leader [...] in Cisgiordania; [...] Abdel [...] già ministro nel governo [...] Mahmoud [...] gli intellettuali Sari [...] e Hanna [...] Muhammad [...] e Hatem Abdel [...] deputati al Consiglio legislativo [...] Parlamento). A Gerusalemme, divisa tra [...] Muro [...] la speranza Reti, filo spinato e paura. /// [...] /// A Gerusalemme, divisa tra [...] Muro [...] la speranza Reti, filo spinato e paura.