Brano: [...]esto suo nuovo libro [...] Israele un anno fa e ora tradotto in [...] Einaudi. Una «Passione in tre [...] definisce, dove protagonista è la salma di [...]. [...] a cui tende la [...] sepoltura a questa immigrata, Julia [...] morta a causa di [...] a Gerusalemme. Yehoshua ci spiega che [...] lato spaventoso e recente della vita in Medio Oriente, [...] andato due volte in un obitorio: a [...] suscitava in lui la vista dei corpi. Il romanzo è dedicato a [...] morta [...] sul Monte [...] la cronaca ordinaria d[...]
[...]o paese natale, oltreché [...]. Ma questa è anche [...] innescare il viaggio interiore del personaggio centrale, [...] lui scioglierà il proprio senso di alienazione [...] indifferenza. Insomma, per provocare un [...]. La donna, scoprirà nel [...] a Gerusalemme non solo per trovare un [...] una sorta di ispirazione religiosa. E lui, prima attonito, [...] nonostante il lungo viaggio merita di essere [...] sepolta proprio lì: Gerusalemme non è solo [...] dei musulmani e non è solo un [...] è anche di Julia, cristiana. Ora, se vuole, le [...] altro scenario interpretativo. Oggi, con la globalizzazione, [...] Italia [...] sono lavoratori thailandesi, filippini, singalesi. Se uno di lo[...]
[...]...] innovativo? Non di soli [...] né di sole «chicche» vive [...]. /// [...] /// Non sappiamo gestire questo [...] Israeliani [...] palestinesi vogliono ripulire i luoghi dal sangue, [...] vita normale. È un modo di difendersi [...] ex libris [...] Gerusalemme è anche di Julia [...] Maria Serena [...] Julia [...] è [...] dalle fattezze tartare o mongole [...] non è ebrea: è una cristiana arrivata a Gerusalemme, [...] per [...] ondata di immigrati, laicamente in [...] di [...]. Eppure rivendica che quella [...]. E [...] sarà, alla fine, da morta, [...] lì troverà sepoltura, dopo un periplo da Israele [...] e di nuovo a Israele. Julia, per formazione ingegn[...]
[...]rigente perché usi tutti i quattrini [...] vuole ma, insomma, faccia quello che la [...] qualifica in fondo comprende: trovi [...] soluzione umanamente [...]. E così si parte, [...] delle risorse umane da solo, [...] verso casa della donna, [...] di Gerusalemme, per trovare qualche traccia di [...] un piccolo gruppo eterogeneo, col corpo di Julia [...] nella bara, verso la [...] aereo e poi su un cingolato [...] con rimorchio, sulle montagne, [...] villaggio dove li conduce il figlio adolescente [...] cui [...]
[...]a ricorso alle [...] un coro, a tratti, commenta gli avvenimenti. E dove, accanto al [...] nella scrittura di Yehoshua, quello tra veglia [...] accampa una presenza che arriva ancora da [...] di Julia, spettro e angelo. Che, né araba né ebrea, [...] Gerusalemme. E nella città contesa, [...] a tornare. E questo, in una [...] può sembrare un paradossale segno di speranza. /// [...] /// E questo, in una [...] può sembrare un paradossale segno di speranza.