Brano: [...]cosa fonda questo [...] «Sulla scomparsa di una figura totalmente negativa come [...] Arafat ma anche su altre considerazioni che [...] Israele: mi riferisco in particolare alla coraggiosa decisione [...] Sharon di procedere, entro il 2005, al [...] Gaza. Sharon ha deciso di [...] strada anche pagando il prezzo di una [...] e di una spaccatura nel suo partito, [...]. Sharon aveva i numeri [...] Parlamento [...] governare con [...] ma lui non ha [...] non si è accontentato di mantenere lo [...]. La f[...]
[...]La formazione del nuovo [...] nazionale è [...] della volontà di due [...] israeliana, Ariel Sharon e [...] Peres, di anteporre agli [...] partiti quelli del Paese, e gli interessi [...] Israele [...] oggi alla dolorosa decisione di evacuare i [...] Gaza. Su questa assoluta priorità [...] governo [...] perché non è possibile [...] coloni a Gaza, occupare il [...] della Striscia quando nella [...] Striscia [...] Gaza vivono 1,5 milioni di palestinesi. Questo ritiro è per [...] se comporta gravi rischi, come dimostrano i [...] razzi [...] non solo contro insediamenti [...] città, come [...] che sono in territorio [...]. Questi rischi sono evidenti [...] suicidi d[...]
[...]ci sono i [...] combattere contro di loro. La soluzione non è [...] continuare, perché la tragedia non è solo [...] la continuazione del terrorismo è una grande [...] palestinese». Cosa può fare, invece, Israele [...] «Prima di tutto ritirarsi [...] Gaza, [...] la situazione economica, fare concessioni, permettere ai [...] non hanno le mani insanguinate, di [...] uscire in un futuro [...]. Israele ha fatto e farà [...] ma [...] che sempre Israele deve fare [...] dare e che i palestinesi, in quanto [[...]
[...].] città di [...] è stata ripetutamente colpita [...] colpi di mortaio e una ragazza di [...] perso la vita. Con Arafat, la reazione [...] stata molto più massiccia e pervasiva. Questo è il messaggio [...] israeliano non è, come [...] lecito, dentro Gaza per colpire tutti i [...] con i loro razzi [...]. Abbiamo dato tempo ad [...] decidendo anche di riallacciare [...] ma questo tempo non [...] essere, infinito. Per noi non è [...] il terrorismo». Spesso si parla di [...] Israele sarebbe pronto a far[...]
[...] Clinton, Arafat scelse la strada [...]. La tragedia è che [...] ha impedito che oggi fossimo a parlare [...] dello Stato palestinese indipendente». Ci può aiutare a [...] questione dei coloni e la portata [...] annunciata dal movimento dei [...] da Gaza? «Tutti noi israeliani comprendiamo il [...] cittadini che in passato sono stati chiamati [...] sia a guida [...] che laburista, a insediarsi [...] Territori. Per loro [...] rappresenta una tragedia. Ma Israele è una democrazia, [...] la maggioranza[...]
[...] [...] e non vorrei rubare [...] americano, ma credo in generale che il [...] del mondo arabo è la mancanza di [...] questo è molto facile per ogni regime [...] per [...] internamente e per non [...] dei propri fallimenti. È molto facile dire: [...] Gaza è terribile, solo due dollari al [...]. Lei pensa ad un [...] aiuti per Israele e i palestinesi? «Prima [...] importante che la comunità internazionale aiuti il [...] questo è anche interesse di Israele, perché [...] di vita più alto per loro, che [[...]
[...]ssi del Paese a quelli dei loro [...] La [...] internazionale deve aiutare il [...] palestinese, [...] le condizioni di vita [...] Israele [...] «Quella che si è [...] morte di Arafat è una fase ricca [...] Aiuteremo [...] con il nostro ritiro [...] Gaza» [...] dimostri coraggio e fermi [...] Israele» GERUSALEMME Il gabinetto di crisi israeliano, convocato [...] Sharon [...] sanguinoso attentato kamikaze di [...] ieri sera a [...] (un morto e sette [...] deciso ieri sera di dare carta bianca [...] p[...]