Brano: [...]a. E [...] per fortuna, ancora la voglia [...]. Che non vuol dire, [...] ancora, oltre il gigantismo metropolitano, oltre quella [...] annullato qualsiasi misura. Che vuol dire, magari, [...] farla funzionare, [...] vivibile: in una parola [...]. La città degli urbanisti [...] delle leggi e delle norme che ne [...] vita; è la città di una buona [...] rinuncia a pensare in grande, ma che [...] decidere nel particolare, nel piccolo. A Napoli, ricordava Vezio De Lucia, [...] e assessore, ha fatto più bene una [...] Piazza Plebiscito) che qualsiasi [...]. La città degli architetti [...] delle case e delle pietre, è la [...] come quella degli urbanisti è la città [...] ovviamente in questo schema di comodo non [...] di valore). Una brutta architettura può [...] piano regolatore (è meno vero il contrario) [...] altro, è la qualità del costruito, la [...] che salta [...] che si prende la [...]. [...] dunque an[...]
[...]uito, la [...] che salta [...] che si prende la [...]. [...] dunque anche un problema, come [...] Leonardo Benevolo in un suo recente libro (ripreso dallo [...] De Lucia in un suo intervento su [...] del [...] della [...] di [...] della [...]. Ma le città, sono [...] È uno strano destino quello delle metropoli [...] Vittorio De Feo, architetto e ordinario di Architettura [...] Composizione Architettonica alla facoltà di Ingegneria di Tor Vergata [...] Roma [...]. Le metropoli, si dice, [...] avversar[...]
[...]; se ne parla, male, soltanto in [...] di inquinamento. Roma è esemplare in [...]. Di Roma ne parlano tutti [...] male, e invece sappiamo tutti che Roma è una [...] bellissima, non ce [...] nessuna così bella. Questo non significa però che [...] una città moderna. Io penso che le [...] quelle in cui è risolto, o perlomeno [...] il problema della mobilità. Perché Parigi prosegue Vittorio De Feo [...] essendo meno bella, alla fine appare più [...] Perché Parigi ha risolto il problema della mobilità con[...]
[...].] essendo meno bella, alla fine appare più [...] Perché Parigi ha risolto il problema della mobilità con [...] di metropolitane. Andare in giro per la [...] con il metrò e ogni tanto affiorare in superfice, [...] davanti ad una serie di epifanie di città diverse, [...] una meraviglia. Allora la città non [...] ma diventa gradevole, perché la puoi dominare, [...] comodo. Basta un Nanni Moretti, [...] Caro Diario, a farci vedere una Roma bellissima, in [...] periferie più estreme diventano bellissime: perché? Ma [...] comodamente dal sellino di un[...]
[...]re una Roma bellissima, in [...] periferie più estreme diventano bellissime: perché? Ma [...] comodamente dal sellino di una Vespa, tutto [...] in modo facile: anche questo, in fondo, [...] che la mobilità, la possibilità di accesso [...] vero della città. /// [...] /// Impossibile da vivere, impossibile [...] un centro affollato e soffocato, e periferie [...]. Meglio scappare? Tutti vogliono [...] in campagna risponde [...] De Feo , ma [...] fa veramente; solo nelle canzoni si va [...] campagna. Opp[...]
[...]rico [...] essere lasciato in pace, pulito; dovrebbe finire [...] trasformare il centro storico in giardinetti con [...] lampioni, piante, in una perenne nostalgia del [...] la maggior parte degli italiani viene. Le piazze di Roma, [...] tante altre città, sono piazze di pietra. Ma [...] un altro vizio aggiunge Vittorio De Feo , figlio di questa attenzione eccessiva al [...] è quello delle [...] la città del centro [...] vale, tutto è bello, interessante, degno di [...] dove tutto è [...] contrario. Ed è un vizio [...] parte della cultura architettonica italiana, quella che [...] quello che non è [...] magari quello costruito [...] in poi. E invece,[...]
[...]nvece una qualità diffusa che deve [...] nelle periferie soprattutto, più a Tor Vergata [...] Piazza del [...]. [...] una volta uno sciagurato slogan [...] diceva [...] metropolitane al di fuori del [...] che significa proprio negare una [...] della città, [...] quella mobilità di cui parlavo, [...] ricerca di [...]. Parigi è unica, ripeto, [...] unico territorio; con il suo sistema di [...] con la rete ferroviaria, con il [...] in una giornata arrivi [...] la Francia. Questa è una rete di [...]. Ecc[...]
[...]io Fiorentino al [...] criticato, detestato, portato ad esempio [...] di pessima architettura: un campione di bruttezza. Ma quando mai! [...] sul piano delle abitazioni, [...] storiche [...] austriache, che erano minuscole, [...] stavano vicino alla città. Voglio dire precisa De Feo [...] degrado di [...] è un degrado dovuto [...] comunicabilità con la città, ad una carenza [...] politica di assegnazioni, agli [...] hanno occupato una parte, ai nomadi confinati [...]. Insomma gli architetti non [...] colpe, né responsabilità? Diceva Galvano Della Volpe [...] è fare case belle per i più. [...] aggiungo, [...]
[...]ione di qualche polemica che va al di [...] e se parlano degli architetti, [...] solo delle grandi star, di quelli che finiscono sui [...]. Il Bel Paese, nonostante la [...] tradizione, nonostante la [...] cultura, non sembra dunque amare [...] e le città. O perlomeno non sembra [...] perché venga difeso un patrimonio esemplare e, [...] siano create le condizioni per vivere la [...]. Di più sembrano fare in [...] paesi, dalla Francia alla Germania, [...] alla Spagna? Non è poi [...] costruiscano dei [...]
[...]n [...] le imprese, le classi, i gruppi, tutti [...] individui? La qualità [...] nasce dagli individui che [...] non garantiscono. Una vera sinistra dovrebbe [...] individui, se vuole essere una sinistra, come [...] anche liberale. Quanto è bella la Città [...] 3. Prospettive ideali e utopie Città [...] città e idee, città e sogni. La storia [...] urbana è anche la [...] sulla città. Finiti i «secoli [...] Quattrocento e Cinquecento aprono una [...] era. Quella in cui i [...] banchieri, i signori principi. Dal Medioevo [...] e poi al Rinascimento il [...] sarà non da poco. E la città gli [...]. [...] in [...] tutto sarà misurabile [...] scambiabile, come la moneta. [...] la nascita del capitale moderno [...] su [...] la prospettiva detterà le sue [...]. Rappresentare, disegnare e costruire [...] stessa cosa. [...] al centro del [...]
[...].] al centro del mondo [...] con le braccia aperte che misura lo [...] immagine e somiglianza e che «sostituisce» il Cristo [...]. Alberti, Brunelleschi e Leonardo [...] artefici di questo spazio e di questo [...]. Nelle loro architetture e [...] di città che si [...] città ideale: dalla [...] di Filarete agli schizzi [...] una metropoli con strade a più livelli, [...] eleganti esercitazioni di Francesco di Giorgio Martini. Utopie geometriche ed utopie [...] Tommaso Moro, Spence, Bacone. /// [...] /// Dieci, cento, mil[...]
[...][...] /// Dieci, cento, mille punti [...] Ciò che non sta in nessun luogo [...] può stare in molti [...]. Il Barocco moltiplica luoghi [...] vista, rinunciando ad una visione prospettica privilegiata. Gli angoli retti si [...] diventano ellissi e la città è una [...] attraversare: grandi assi, piazze, obelischi. Papi e grandi sovrani [...] e gli architetti traducono i pensieri in [...]. Sisto V o il Re Sole, [...] Roma sistina o Versailles, è lì, tra Seicento [...] Settecento che si gettano le basi [[...]
[...]è lì, tra Seicento [...] Settecento che si gettano le basi [...] moderna. Luogo [...] privilegiato il giardino e [...] natura e cultura, regola ed invenzione, linea [...] alla francese, giardino [...]. Un circuito filosofico ed [...] riverserà nella città della borghesia ottocentesca. /// [...] /// Parigi val bene un [...] Alla città borghese serve [...] giardini e dei parchi, quanto la cultura [...] delle piazze; ci devono [...] camminare gli uomini, ma [...] viaggiare le carrozze (e poi le auto). Dalla Versailles di Le Notre [...] Parigi di Patte, a quella di [...] il prefetto[...]
[...]struendo [...]. Più che spianare la [...] (una certa mitologia vuole che la strade [...] meglio sparare su eventuali rivoltosi ed impedire [...] le barricate), facilitò la speculazione fondiaria delle [...] suoi interventi; ma, soprattutto, creò una città [...]. /// [...] /// La ragione della funzione Cresce [...] complica la città. E, quasi sempre, cresce [...]. Il disagio del moderno [...] spleen, quanto esercizi utopici con qualche spruzzata [...]. Ma la storia è ad [...] svolta e alle masse inurbate non bastano [...] o città giardino. [...] dalla pazza folla o [...] preparano gli architetti e gli urbanisti del Razionalismo. Servono quartieri [...] e [...] forme semplici e pure, funzionali, ripetibili, [...] e smontabili. [...] materiali, nuove tecnologie, [...] standard[...]
[...]torio De Feo [...] Parigi, si parla della [...] modernità; e si parla [...] costruire/ modificare. Nel brano di Le [...] che segue (tratto da [...] nella traduzione su [...] 531532, 1987), il grande [...] con una serie di schizzi, il suo [...] della città. VI PARLERÒ ORA del Piano [...] di Parigi, progetto per [...] una città degli affari nel cuore stesso [...]. Occupiamoci invece [...] bellezza di Parigi. Parliamo della bellezza della [...]. Rivolgendomi agli accademici pongo [...] «Che [...] Parigi? In cosa consiste la [...] bellezza?» Disegno la città [...] dentro la Cité che [...] Senna, e cioè ancora tutta circondata [...] con le abitazioni che [...] sopra i ponti, e le grandi strade [...] porte della città dirigendosi verso le varie [...] circostante, le abbazie che [...] questo primo periodo: [...] Prés, [...] ecc. /// [...] /// Esprimo subito dopo un [...] costruzione della Colonnata del [...] da parte del Re Sole. Che superbia, che disprezzo di [..[...]
[...]o dopo un [...] costruzione della Colonnata del [...] da parte del Re Sole. Che superbia, che disprezzo di [...] che già [...] che rottura [...] che insolente sacrilegio! Di fronte ai denti [...] casette gotiche, di fronte alla selva dei [...] della città medievale schiacciata su se stessa, [...] artificio intellettuale del Gran Secolo! Il Re continua! Ecco gli Invalidi e [...] sorge al posto delle guglie gotiche: vi [...] le tradizioni nazionali, violazione del sito, quasi [...] Stato! La fisionomia[...]
[...]! È ancora Parigi! /// [...] /// [...] collina è incoronata da una [...] il Sacro Cuore. Si vedono assieme [...] e [...]. La Torre [...] è divenuta nel mondo [...] di Parigi. E io scrivo: «È [...] Parigi». /// [...] /// E ora io disegno [...] la mia Città degli Affari di Parigi. Immensa e magnifica; scintillante [...]. Forte della storia della [...] potenza vitale, del suo [...] suo spirito vivo ed eternamente creatore ci [...] suo vivace e tradizionale spirito rivoluzionario forte [...] della fede c[...]