Brano: [...] dell'albero di [...] tempo fa, un certo Ciccio Maestà, [...] della maestà non aveva nulla, anzi era [...] con la faccia lunga e rognosa, con [...] forma di [...] pera, insomma brutto oltre [...] lasciato sempre in disparte e indicato ai [...] figlio del Mammone e alle fanciulle, se [...] retta s[...]
[...] lapidato sotto gli sguardi [...] degli adulti. Giacque nel letto solo [...] consumandosi lo spirito; e sarebbe morto [...] se donna Beatrice, fattucchiera [...] fiatare non si fosse [...] fosse entrata di prepotenza nella tana, che [...] del povero Ciccio Maestà. Donna Beatrice, dalle fattezze [...] dalla voce di fata, lo rincuorò, gli [...] con la speranza, ma gli disse anche [...] doveva curarsi. Gli preparò un brodo [...] delle polpette di rane appena nate e [...]. Il giorno seguente ci [...] di u[...]
[...]...] doveva curarsi. Gli preparò un brodo [...] delle polpette di rane appena nate e [...]. Il giorno seguente ci [...] di uccello mosca, una pastetta di orecchie [...] Sarno e certi impacchi di unguento ottenuto [...] un bimbo morto per cattiveria. Ciccio Maestà seguì la [...] punto perchè egli pensava solo di guarire [...] pensiero dell'albero che lo faceva smaniare [...]. Guarito che fu, per [...] ammalava di nuovo apprendendo che la guarigione [...]. E) lui ne aveva [...] per [...] appena quattro.[...]
[...]..]. E) lui ne aveva [...] per [...] appena quattro. Propose a donna Beatrice [...] pagamento rateale. Ma quella fattucchiera si [...] e minacciò di [...] gettare in prigione. Intanto il Natale, tra una [...] di ore, sarebbe passato. Che doveva fare Ciccio Maesta [...] Andò a curiosare al mercato dei giocattolai. Gli alberi più striminziti [...] ottocento grani. Gliene sarebbero restati altri [...] quali avrebbe dovuto acquistare le palle di [...] d'argento, le candeline, ecc. Pensò di andare alla [..[...]
[...]sa e [...] guardare dalla porta [...] che passava, trascinandosi gli [...]. Di lì a poco passò [...] serva, che era stata amica di una [...] ella morta e che era [...] ad acquistare appunto un grosso albero di Natale per [...] figli del suo padrone. Ciccio Maestà confidò alla [...] affanno e costei, [...] le propose di accettare [...] suo albero. Le avrebbe fatto un [...] casa del padrone era lontana e [...] assai pesante. Non ce la faceva [...]. A Ciccio non sembrò [...]. Con un coltellaccio ne [...] inferiore, sentendosi rinascere con tutti e sette [...] nel corpo. Era un tozzo avanzo [...] appena quattro rami, mezzi morti, ma in [...] potuto [...] di palle, di bottigliette, [...] uccelli, di anana[...]
[...] far questa operazione [...] il pino era cresciuto, che le radici [...] adunche come zampe di galli guerrieri. [...] dunque viveva, gli voleva far [...]. Lo annaffiò, lo curò, [...] sole della primavera e [...] seguenti. Le radici ben presto [...] e Ciccio Maestà gli dovette fare una [...]. Il Natale seguente, a [...] pino sarebbe costato un ducato e mezzo. Lo apparecchiò con un [...] doni ; e la gente provò rabbia, [...] gli stavano accanto per ascoltare la storia [...] di [...]. Passato il Natale e [...]