Brano: [...]chezza che traspare dalla [...] voce accetta di ripercorrere i [...] più drammatici di una storia che, dice, «non potrò [...] mai». La cattura Era il [...] state le 88. Eravamo sulla strada tra [...] e [...] avevamo appena attraversato la [...] e la Cecenia. Portavamo con noi, sulla [...] scatoloni di materiale ospedaliero e attrezzature chirurgiche. Avevamo fretta di raggiungere [...] di [...] ogni minuto di ritardo poteva [...] una vita umana. Un attimo e dietro [...] lampeggiare i fari di una [...].[...]
[...]] a Mosca come a [...]. Con [...] e [...] fino a due mesi [...] dalla procura russa come «terroristi» e oggi [...] della repubblica cecena, si conoscono e si [...]. [...] lo sapeva fin da [...] per caso [...] che otto mesi fa [...] la prima volta in Cecenia. Ma non immaginava che un [...] avrebbe potuto [...] di usare la [...] influenza per liberare i tre [...] italiani. [...] con [...] ce lo aveva raccontato [...] a Mosca di ritorno da [...]. Il pilota, preso a [...] accomodare in un angoletto riserva[...]
[...]cura [...]. Immagina un grande orso [...] mi apparve [...]. Quando gli spiegai che [...] paese per raccontare quello che era avvenuto [...] dei russi, mi promise: mi occupo di [...] devi far altro che [...]. Chi è stato anche per [...] sola volta in Cecenia sa che questa gente, che [...] essere appena uscita dal secolo dei cavalieri, delle armi [...] non parla mai per parlare. Se un ceceno dice, [...] sicuro che lo farà. E chi non è [...] volta nel Caucaso non può capire il [...] parola «ospitalità». D[...]
[...]elle armi [...] non parla mai per parlare. Se un ceceno dice, [...] sicuro che lo farà. E chi non è [...] volta nel Caucaso non può capire il [...] parola «ospitalità». Da quel momento in [...] Adriano [...] un giornalista italiano sconosciuto [...] Cecenia), era diventato sacro, tutto quello che accadeva [...] a chi lo ospitava. [...] aiutò [...] a incontrare guerriglieri importanti [...] anziani, donne e bambini dei villaggi bombardati. Ne ero a tratti [...]. Trascorsero più di due [...] tornò prima [...]
[...]...] andò sul serio a trovare [...] in estate e [...] non solo fu ricambiata ma [...] trasformarsi in amicizia. E così quando alla [...] si diffonde la notizia che Sandro [...] Augusto Lombardo e Giuseppe Valenti, [...] di Inter Sos, sono spariti in Cecenia, [...] ottenere un riscatto, Adriano pensa subito al [...] «John Wayne». Ero quindi coinvolto anche [...]. Ma che fare? Devo [...] quando ho raccontato del mio contatto ceceno [...] ho visto che [...] che faceva il mio [...] perplessità se non addir[...]
[...]perplessità se non addirittura di diffidenza. Il solito mitomane, avranno [...] di uno. Eppure ero sicuro che [...] ci sarebbe riuscito. Ma come [...] E chi avrebbe dovuto [...] cercare? [...] cosa era andare di persona. E Adriano [...] è tornato in Cecenia. Confesso: munito di telecamera, [...] che vedevo io potesse essere visto poi [...] Italia». Trovare [...] ovviamente non era stato [...]. Con chi parli in [...] I [...] hanno già imparato? «No ride [...] Sono gli ultimi volontari [...] stanno rient[...]
[...]la [...] compagna Erminia. [...] prese la piccola foto, [...] la mise in tasca. [...] capì che aveva deciso di [...] in campo. Per trenta giorni («trentadue» [...] Valenti e Lombardo) [...] talvolta solo, talvolta con [...] ha girato per lungo [...] Cecenia. Nel frattempo anche la [...] dato pieno assenso al tentativo garantendo [...] necessario. Il gruppo di guerriglieri [...] ma anche potente. Avevano chiesto milioni di [...] volevano cedere. [...] si è rivolto ai suoi [...] il comandante delle trupp[...]
[...]re della notte, mitra piantato [...] occhi bendati, portati su [...] in piena campagna. Pensavano al peggio quando [...] era finita: i rapitori erano spariti e [...] un gruppo di italiani. Era la piccola foto [...] aveva dato prima di partire per la Cecenia». /// [...] /// Era la piccola foto [...] aveva dato prima di partire per la Cecenia».