Brano: [...]ora [...] terrorista a Mosca. [...] un legame tra questi devastanti [...] islamico, un integralismo globalizzato e [...] ha fatto [...] pianeta un potenziale campo di [...]. [...] terroristica avviata [...] settembre 2001, ha trasformato la [...] in Cecenia da un conflitto interno alla Federazione Russa [...] una delle trincee più avanzate, e sanguinose, della guerra [...] generalizzata». A [...] è uno dei più [...] «pianeta russo»: Vittorio Strada. [...] al teatro di Mosca [...] di centinaia di person[...]
[...] avanzate, e sanguinose, della guerra [...] generalizzata». A [...] è uno dei più [...] «pianeta russo»: Vittorio Strada. [...] al teatro di Mosca [...] di centinaia di persone da parte di [...] ceceno, riaccende i riflettori su una «guerra [...] in Cecenia. Perché, professor Strada, i [...] colpito proprio ora? «Probabilmente perché la situazione [...] complicata, anche se va ricordato che [...] della guerriglia indipendentista era [...] tempo con uno stillicidio di sanguinosi attentati. [...] al teat[...]
[...]che non accetta alcun [...] governo federale [...] e che per questo [...] la [...] attenzione, e i suoi [...] governo moderato di [...]. Va ricordato in proposito [...] attentato a [...] ha avuto come obiettivo [...] polizia cecena». Il conflitto in Cecenia [...] anni. Cosa è cambiato, professor Strada, [...] guerra cecena ad oggi. [...] il conflitto [...] si configurò nei termini, tradizionali, [...] un conflitto [...] di natura laica. [...] religioso entra in gioco e [...] determinante in una fase su[...]
[...]dita, il cui sostegno finanziario [...] guerriglia islamica cecena è stato decisivo per il suo [...]. A prendere corpo è [...] radicale, con la [...] componente [...] e la dimensione integralista fa [...] che il conflitto non investa più soltanto la Cecenia [...] si estenda [...] Caucaso». È [...] ipotizzare un qualche legame o [...] una convergenza di interessi, tra gli oltranzisti [...] e la rete terroristica di Al [...] «No, non è [...] ma una ipotesi realistica, verosimile. E questo perché la [...][...]
[...]..] ai servizi di sicurezza. Per [...] uno smacco nello smacco». Il nostro colloquio avviene [...] teatro di Mosca è ancora in corso. Cosa rischia Vladimir [...] «Il tracollo. Se [...] finisse per accettare le [...] finirebbe non solo per perdere la Cecenia [...] cedimento provocherebbe un [...] Caucaso, determinando un cambiamento [...] Federazione Russa e nei rapporti con le [...]. Qual è il messaggio [...] Comunità internazionale che emerge dal dramma in corso [...] Mosca? «Nella guerra terroristica[...]
[...]che emerge dal dramma in corso [...] Mosca? «Nella guerra terroristica il fronte scompare [...] i luoghi della normalità come un teatro, [...]. È una lotta senza quartiere [...] senza regole. Tutto può accadere, anche [...] possa diventare [...]. La Cecenia, ovvero una «guerra [...]. Nonostante le decine di [...]. Da cosa nasce questa [...] «Nella disattenzione generale è caduta la Russia [...] e questo anche in [...] atteggiamento dei media occidentali di mancanza di [...] capacità analitica nei confr[...]
[...] di [...]. Da cosa nasce questa [...] «Nella disattenzione generale è caduta la Russia [...] e questo anche in [...] atteggiamento dei media occidentali di mancanza di [...] capacità analitica nei confronti della realtà [...]. Per quanto riguarda la Cecenia, [...] stata una condanna generica della violenza ma [...] radici e [...] del conflitto. Altri conflitti, come quello [...] avvertiti [...] come [...] dimenticando che in un [...] interdipendente anche il conflitto ceceno, con la [...] molto più [..[...]
[...]o che in un [...] interdipendente anche il conflitto ceceno, con la [...] molto più [...] di quanto si pensi». [...] al teatro di Mosca rappresenta [...] una sfida al prestigio di [...] che si era guadagnato la [...] in Russia promettendo la pace in Cecenia [...] Lo storico analizza il salto [...] qualità del terrorismo dopo [...] settembre: anche la strage di Bali è un capitolo di questa strategia [...] «Da guerra dimenticata a guerra [...] Vittorio Strada: [...] islamico vuole trasformare [...] in un[...]
[...]mico vuole trasformare [...] in una trincea internazionale Se [...] presidente russo cede [...] investirà [...] area caucasica e sarà devastante In una prima fase si è trattato di un conflitto [...] Ma poi il fondamentalismo ha prevalso Più che alla Cecenia negli ultimi tempi [...] sembra interessato a imporre il [...] di Mosca alla Georgia La religione non è affatto [...] collettiva primaria della regione nemmeno per la maggioranza musulmana [...] Una polveriera chiamata Caucaso Tra Islam e petrolio, [...]
[...] e le principali rotte [...] specialisti [...] ne hanno prodotte di [...] dettagliate, con le più sofisticate tecniche di [...] condizioni geofisiche), si vede che, qualunque sia [...] o attraverso [...] devono passare per forza [...] dintorni della Cecenia e della Georgia. Che non per niente sono [...] punti più caldi, i potenziali detonatori [...] e [...] polveriera. Islam, religione, etnie, nazionalismi [...]. Ma forse meno di [...]. [...] non è affatto [...] collettiva primaria del Caucaso, [...] m[...]
[...]lizioni tra Stato [...] Stato, [...] tra ciascuno di questi e le influenze [...] genere poco o nulla a che fare [...] religiose, spesso nemmeno con quelle etniche. Vale anche per la [...] quartiere, a colpi proibiti, che dura ormai [...] decennio in Cecenia. Era cominciata quando, crollata [...] divisione amministrativa che i capricci del caso [...] pieno titolo nella Federazione russa, aveva reclamato [...]. Mosca di tanto in [...] guerra per vinta, come di tanto in [...] Washington, [...] un quarto d[...]
[...] [...] non incoraggiati, li avrebbe bollati come seguaci [...] Osama Bin [...]. Hanno corso, o apparentemente, almeno [...] fazione, ha corso il rischio. Facendo probabilmente il gioco, [...] la vicenda, dei duri al Cremlino. Ma più ancora che [...] Cecenia, [...] ultimi tempi Vladimir [...] sembra a interessato ad [...] di Mosca sulla Georgia, la terra natale [...] detto Stalin, divenuta indipendente [...] da allora una spina nel fianco, tanto [...] gli oleodotti, che possono anche permettersi di [...[...]
[...][...] ultimi tempi Vladimir [...] sembra a interessato ad [...] di Mosca sulla Georgia, la terra natale [...] detto Stalin, divenuta indipendente [...] da allora una spina nel fianco, tanto [...] gli oleodotti, che possono anche permettersi di [...] Cecenia, dalla Georgia devono passare per forza. E governata da Eduard [...] che il mondo ricorda [...] degli Esteri di Michail [...] ma è tutt'altro che [...] democrazia. [...] armata rossa prepara da [...] che dichiaratamente avrebbe di mira la gola [...][...]