Brano: [...]ttore alla [...] parallelamente, il racconto digredisce per tutta una [...] paralleli e simultanei: altre storie, altri interessi, [...] fine inghiottite, come il protagonista, [...] silenzio di quello stadio [...]. [...] avvelenata dalla mediocrità Cecchi [...] del caffè ANTONIO FAETI Alla fine di [...] hanno brevemente commentato la notizia [...] nella [...] di dieci fiabe scelte [...] salvate da un possibile oblio. Come [...] scorso, anche [...] tengo nel comune di San Lazzaro di Savena, da ottobre[...]
[...]junker prussiano, severo [...] dei suoi beni. Ma si pensa sempre [...] che non [...] più, si vede la [...] fiaba, quella che sola può farla davvero [...] diventata sistema, dominio, orizzonte, totalità. FRANCO RELLA Ogni volta [...] libro di Ottavio Cecchi, uno degli scrittori [...] più appartati nel paesaggio letterario italiano, mi [...] ad un paradosso. Cerco di chiarire la [...] fronte al suo ultimo libro, Il caffè [...] Kant (Il Saggiatore, Milano 1997). Non esistono più personaggi, [...] Cecchi. Ma noi stessi, ogni [...] grumo di problemi. Il primo atto della [...] scrittura è dunque quello di [...] in un personaggio storico Gramsci, Dora [...] in passato; [...] Renato Serra che diventa [...] di una ricerca, di una [...] che lo trasforma i[...]
[...]una ricerca, di una [...] che lo trasforma in un personaggio di una storia, [...] al contempo mette in luce il groviglio di istanze [...] di contraddizioni che lo costituiscono. Noi possiamo raccontare una [...] ne conosciamo la fine, scrive Ottavio Cecchi. Questo, forse, è uno [...] scelta, perché noi sappiamo [...] Renato Serra, di [...] di Kafka o di Benjamin, [...] nel suo racconto. È come se Cecchi [...] carte scoperte con il suo lettore riducendo [...] spessore [...] finzione che accompagna ogni [...]. Il suo ruolo è [...] che compare nel secondo [...] A pranzo con [...]. Conrad ha dato a [...] il ruolo del testimone [...]. Ma quello che [...[...]
[...]ruolo del testimone [...]. Ma quello che [...] ci racconta è che [...] a fondo nella ricerca del bene, più [...] nel male, più si cerca di oltrepassare [...] mistero, più ci si inoltra nel buio». Il buio che sta [...] ricerca di [...] e in quella di Cecchi, [...] terribile paradosso. [...] per vivere è costretto [...] ad affidarsi a una idea, [...] una fede, a una ideologia. È costretto a persuadersi che [...] sia la [...] vita; è costretto a costruire [...] retorica perché la [...] persuasione regga.[...]
[...]cidio che dura [...] vita; sottrarsi [...] è [...] al di fuori [...] forse nella follia, o comunque [...] una solitudine che è così simile alla follia che [...] si confonde con essa. Il paradosso di una [...] è negoziabile è un paradosso tragico. Ma Cecchi va ancora [...]. De Quincey, che accompagna [...] Serra, ha mentito. Quando ha parlato di Williams, [...] conferenza [...] come la più bella delle [...] non ci ha mai fatto vedere il volto [...]. Ne ha avuto paura, [...] volto significa essere guard[...]