Brano: La gente gira in [...] agli alberi di Natale addobbati a festa. Normale per un paese [...] emisfero, dove il cielo è [...] (al contrario), come suonava Piazzolla [...] drammatica poesia del «ritorno a [...] al sur. Non c'è nulla che [...] Buenos Aires: è come [...] che si riflette fosca [...] mangiato dal tempo. I palazzi ottocenteschi, le [...] le piazze con le aiuole ordinate profumano [...] Europa, [...] basta guardare oltre [...] del proprio naso per [...] la solita aria di decadenza fi[...]
[...][...] nel quartiere bene della città, [...] vanno in tanti, anche se la birra costa un [...] più che altrove, anche se è diffuso un sentimento [...] per i [...] «quei bastardi che cercano di [...]. Nella cittadina universitaria a [...] chilometri da Buenos Aires il giorno prima [...] in Plaza de [...] la vita sembra solo [...] sempre, con i libri sotto il braccio [...] che potrebbero sembrare londinesi, o francesi, tanto [...] globalizzato. Il concerto dello storico [...] David [...] nel quartiere di [...]
[...] no, che ci [...] in compagnia. Di musica internazionale [...] fame, la si ascolta [...] Rock [...] ad esempio, dove la [...] ai grandi successi americani dagli anni Sessanta [...] da un anno a questa parte ce [...] in giro. I grandi gruppi snobbano Buenos Aires, [...] rischioso, difficile fare il tutto esaurito con [...]. Solo i [...] il gruppo argentino di [...] al mondo, lo scorso settembre hanno ottenuto [...] per le due date che festeggiavano i [...] di vita. Per forza, [...] sono [...]. [...] ch[...]
[...]de case, che [...] attorno è ancora disseminato di favelas, le [...] mondo, un interminabile e basso mosaico da [...] migliaia le parabole che si sperticano al [...] i campionati di calcio europei, o Rai [...] che «tanto [...] siamo tutti italiani». Buenos Aires di notte [...] non è la zona portuale della Boca [...] accesi, non è il [...] restaurato a festa con [...] tango per gli stranieri. Casomai è quel campetto [...] di calcinacci, proprio a due passi dalla [...] (lo stadio più prestigioso), [...][...]
[...]) [...] Internet [...] lento come una lumaca, altro che connessioni [...] di [...] come nel resto del [...]. [...] solo per scaricare la [...] mette mezz'ora, e in pochi hanno Internet. Questa, stanotte, è [...] per gli Argentini. Loro, i ragazzi di Buenos Aires, cercano una difficile normalità. Qualcuno preferisce [...] a casa in [...] elettrica di fine anno, e [...] ingegna a [...] le carte delle tv satellitari. Intanto, quei ragazzi, ascoltano [...] si appassionano di [...] e molti di loro [...] ca[...]
[...]late, che [...] costa pochissimo, soprattutto quando non [...] far di meglio. Hanno bisogno di dimostrare [...] possono essere totalmente [...] liberati, che hanno dato [...] quei decenni di dittatura nera come la [...]. I ragazzi della classe [...] Buenos Aires sono quelli che stanotte ai concerti [...] teatrali non possono andare (per i teatri [...] da concerto è stato un anno di [...] difficoltà di invitare compagnie straniere per mancanza [...] quelli statali), perchè 12 o 15 pesos [...] per uno s[...]
[...]a, [...] non per problemi di censura, ma per [...] distribuzione ampie. [...] a pochi minuti dallo [...] mentre agli angoli delle strade, per terra, [...] odorose di [...] e scoppiano petardi devastanti [...] a Napoli intera, dalle case accaldate di Buenos Aires [...] alzano in cielo fino a sparire migliaia [...] carta illuminati, con dentro una candela. Non ho mai capito [...] a levitare con quella grazia, ma in [...] il «cielo è al contrario» forse, tutto [...]. Anche dopo [...] Plaza de [...]. Lo s[...]