Brano: [...]a, e non [...] delle condizioni politiche di [...]. In specie della Croazia, [...] sono [...]. Lo snodo di ogni [...] speculazione che sia, deve partire da un [...] inevitabile per ogni altro ragionamento, ed è [...] Croazia (come la Serbia, come la Bosnia) è [...] paese in guerra, una guerra sanguinosa e [...] modi in cui 6 condotta, forse al [...] ogni [...] e [...] immaginazione. E un po' il [...] straniero ha da eccepire, [...] che non gli è così chiara; «Sì, [...] muore». Un dato che dovrebbe [..[...]
[...] e quindi [...] come confinante. E allora [...] mi domanda secco: «Ma [...] che [...] è scoppiata la terza [...]. È vero, ma aggiungo: «Me [...] conto, anche se la terza guerra mondiale [...] in Palestina, quella che rischierà, anche in Serbia [...] Bosnia e in Croazia, di diventare la guerra [...]. Dunque, uno [...] bellico [...] cui corrisponde una [...] psicologica comprensibile. Per questo [...] di uno straniero, magari [...] cose specialistiche e letterarie, non pertinenti, può [...] la rottura [[...]
[...]bbero, comunque, essere [...] privilegiati. E a loro confesso [...] come una contraddizione tra una normalità esibita [...] di partecipazione al loro anormale stato di [...]. Perciò tento di fare [...] incominciando [...]. La Digiuno contro [...] in Bosnia per combattere [...] Giovedì 8 aprile. I giornali riportano i dati [...] di un rapporto [...] Solo a Sarajevo sono morti, [...] di questa guerra, 3. I bambini feriti sono [...] di 8. Ma non sono soltanto [...] corpi a segnare in maniera indelebile: [...]
[...] assistito a massacri, che non [...] familiare ucciso, che non abbiano dovuto appiattirsi [...] o contro il terreno per sfuggire al [...]. Ciò che è più [...] non si può neppure dire che i [...] costituiscano una dolorosa eccezione. Gli orrori della Bosnia, [...] che ne arrivano, fanno parte della quotidianità. Durano ormai esattamente da [...]. Da quegli orrori noi [...] a [...] con [...] e con la rimozione. Faccio parte di un [...] che trova ormai insopportabile questa rimozione e [...] impotenza ch[...]
[...]ale Cuore nel [...] al digiuno [...] di «Garrone». Ci sono fra noi [...] con [...] che non si debba [...] resistere al male. Ci sono «realisti» che [...] intervento esterno comporterebbe oggi rischi gravissimi di [...]. E ci sono invece [...] che la Bosnia abbia sancito la crisi [...] idea di [...] per [...] del prezzo che essa [...]. Ci sono fautori di un [...] armato che punisca gli aggressori e fautori di una [...] tra i contendenti. Siamo però tutti uniti [...] non sia più possibile lacere. Sappia[...]
[...]ere, e noi possiamo [...] influire, di premere su di loro con [...] nostra testimonianza. Ma [...] non è il nostro solo [...]. Da molto tempo, centinaia, [...] persone, anche in Italia, dedicano molte delle [...] capacità ad attività concrete per la Bosnia. Ci sono gruppi e [...] per [...] ogni possibilità di incontro [...] fra esponenti dei diversi gruppi linguistici e [...] Jugoslavia; che aiutano le voci sempre più [...] di pace a farsi sentire: che organizzano [...] di comunicazione, di soccorso, [...]
[...]di [...] per se stesso. Come è detto nel [...] siamo partiti, intendiamo esprimere «una solidarietà che [...] avvicinarsi, simbolicamente e praticamente, [...] della sofferenza umana e [...] che ci avvengono accanto». [...] sulla sorte attuale della Bosnia, [...] quella che potrebbe toccare alla Voivodina, al Kosovo, [...] Macedonia, è in primo luogo una ferita [...] alla nostra [...]. Ma è anche il [...] a trarre dalle vicende [...] Jugoslavia la terribile lezione che ne viene, e [...] tutti, sulla p[...]