Brano: [...]si e femminili. Berlin [...] è come una sintesi [...] dagli echi sferraglianti ed espressionisti della Berlin [...] di Alfred Doblin alle [...] Love [...] e videogame di [...] Potente in Lola corre, [...] Tom [...]. A dispetto della [...] importanza Berlino negli ultimi decenni [...] ha una [...] letteratura, una [...] voce, come accade invece a Parigi, Roma, New York, Londra, Napoli, Belgrado. Berlino resta ancora una metropoli [...] raccontata, quasi come se la troppa storia avesse un [...] gelato i suoi possibili scrittori. [...] ci prova da alcuni [...] la [...] commissaria Karin [...] ora con questi sette [...] fine si può forse parlare di un[...]
[...] con questi sette [...] fine si può forse parlare di un [...] scritti tra il 1991 e il 1997 [...] avute da antologie femministe e finendo un [...] in là. [...] cominciamo dalla fine. Chiude il libro una [...] cinque pagine, riflessioni e aforismi su Berlino [...]. [...] una sorta di mappa [...] «È una buona cosa cominciare dalla fine, soprattutto [...] perché questa specie di postfazione è nata [...] che di questi racconti si poteva fare [...]. Visto che tutti i [...] titolo un numero diverso che si ri[...]
[...] È nata cosi [...] di un breve viaggio [...] della tolleranza, [...] che intorno [...] Mille produsse convivenza, civiltà e [...] numeri. [...] al meglio che forse [...] in questi tempi». Una di queste affermazioni, del [...] di Karl [...] dice che «Berlino è dannata: [...] divenire e mai essere». Anche stando agli eterni [...] secolare essere capitale ora di un piccolo [...] un grande impero, poi di nuovo piccola [...] ancora capitale, sembra proprio una metropoli dal [...] via di definizione. Poi la [...]
[...]de impero, poi di nuovo piccola [...] ancora capitale, sembra proprio una metropoli dal [...] via di definizione. Poi la divisione, quel [...] simbolo incredibile che è stato il muro, [...] speranze [...]. [...] sempre una promessa in una [...] come Berlino, a volte si avvera a volte trionfa [...] il suo contrario. Il mio sogno, ma [...] mio per fortuna, è che adesso Berlino [...] di un multiculturalismo attivo e non delle [...]. In tutti i racconti [...] non lontano dalla caduta del muro, di [...] quindici anni il 9 novembre, [...] sembra essere molto più [...] reale. Perché? «Io credo che dalla [...] non si sfugge mai[...]
[...] di un multiculturalismo attivo e non delle [...]. In tutti i racconti [...] non lontano dalla caduta del muro, di [...] quindici anni il 9 novembre, [...] sembra essere molto più [...] reale. Perché? «Io credo che dalla [...] non si sfugge mai, e a Berlino questo è [...] più vero che in altre città, così [...] distanza da [...] è solo un effetto psicologico [...] tempo interiore alle [...] eroine dei racconti. Passando dal tempo mentale [...] quotidiano, il muro, gli anni della vita [...] e al di là d[...]
[...] psicologico [...] tempo interiore alle [...] eroine dei racconti. Passando dal tempo mentale [...] quotidiano, il muro, gli anni della vita [...] e al di là di quel cemento [...]. In un racconto la [...] essersi sempre sentita quella che incarna la Berlino [...] che la mattina occupa le case e [...] di ultra sinistra e poi la sera [...] con i clienti, ma [...] anche la donna [...] con ben altri stili [...] tutto questo avveniva nello stesso luogo, [...] separato, ecco perché a [...] del muro sembra lo[...]
[...].] erano quelli filonazisti degli anni Trenta. Insomma volevo fare un [...] donna così tipicamente berlinese; ho solo cambiato [...] che in realtà era Hilde mentre Eddy [...] fidanzata storica». Tutte queste donne: detective, [...] fine lavorano per Berlino, perché possa emergere [...] la voce della città, questo mi sembra [...] di [...] «È cosi, io mi [...] filtro, un catalizzatore di quello che vedo [...] spugna che assorbe per poi stillare nella [...] questa città. Spesso tutto questo è [...] incons[...]
[...]lo che vedo [...] spugna che assorbe per poi stillare nella [...] questa città. Spesso tutto questo è [...] inconsapevole, almeno [...] poi [...] la consapevolezza e la [...] mesi e mesi. Parlo di filtro perché [...] non solo i miei sensi rispetto a Berlino, [...] tanti rumori, odori, luci ma anche perché [...] è frutto di un dialogo con autori [...] James Joyce e Bob Dylan. E pensare che tutto [...] in mano ai miei lettori, primi fra [...]. Lo sa che sono [...] commentata dalla polizia di Berlino?» Cosa dice [...] Nobel alla scrittrice Elfride [...] «Con [...] non puoi dire [...] piace o non mi [...] è [...] fortissima e [...]. Radicale e comica, come Kafka. Puoi anche [...] non fa niente perché [...] talmente forte da essere comunque spiazz[...]
[...]iano delle protagoniste dei [...] anni della vita al di qua e [...] di quel cemento sono molto presenti Doveva [...] del marxismo e lo fu invece del [...] trauma della divisione, poi le speranze Quindici [...] 9 novembre, veniva abbattuto il muro di Berlino. Il muro fa parte [...] del mondo dei ricordi, ma, ci dice [...] nel suo libro, continua [...] involontari atteggiamenti mentali (comportarsi da berlinese [...] o pensare da berlinese [...]. Questo è ciò che [...] traduttrice ed editorialista tedesc[...]
[...] [...] molti premi (tra i quali [...] e il German [...] in Italia è stata [...] Tropea e Fandango. Si intitola «Berlin [...]. Antologia di giovani scrittori [...] pubblicata negli Oscar Mondadori (pagine 280, euro [...]. Dagli anni Settanta in [...] Berlino Ovest è stata meta di quei giovani tedeschi [...] una vita alternativa al modello borghese della Germania [...] la parte orientale della città era il [...] culla di importanti movimenti [...]. Oggi la città rappresenta [...] di [...] movimenti music[...]