Brano: [...]ure, [...] di non [...] sul quadrante della storia, [...] tutte le conseguenze, anzitutto culturali? A questa [...] dare molte e diverse risposte. /// [...] /// La trovo In un [...] di Hans . Jonas, ebreo tedesco, filosofo [...] concetto di Dio dopo Auschwitz. Il pensiero religioso si [...] intorno [...] se Dio è buono, [...] Lo scandalo per la sofferenza di un [...] rifiutare Dio a un celebre personaggio di Dostoevskij, Ivan [...]. La «soluzione finale» perseguita [...] gli ebrei fece soffrire e morire [...]
[...] Dostoevskij, Ivan [...]. La «soluzione finale» perseguita [...] gli ebrei fece soffrire e morire milioni [...] nemmeno una motivazione di guerra come per Hiroshima [...] Carlo Angelino nella prefazione, scindendo [...] abbinamento). Secondo Jonas a Auschwitz Dio [...] non impedì lo sterminio, non perché non [...] perché non era in condizioni di [...]. Dopo Auschwitz, ecco la tesi, [...] da parte [...] tradizionale della assoluta e illimitata [...] divina: «Concedendo [...] la libertà, Dio ha rinunciato [...] potenza». [...] nasce da un atto di [...] di Dio. La responsabilità di Auschwitz [...] soltanto [...] come furono unicamente opera [...] miracoli che vi accaddero: «Le azioni di [...] in modo isolato e sovente sconosciuti, accettarono [...] salvare, alleviare, condividere, se non potevano altro, [...] Israele». Non so se e [...][...]
[...]e di Dio, come vuole Jonas, [...] in lui, non può [...] grande della giustizia. Del resto, la possibilità dell'inferno [...] rappresenta una specie di garanzia della libertà [...] in grado di contrapporsi a Dio in modo estremo? E [...] nella storia, Auschwitz non è [...] inferno? Una teologa di mia conoscenza, citata spesso [...] dice che «nel mondo che [...] Hitler è condannato ad avere [...] a sé i bambini sterminati [...] che fanno il girotondo, giocano [...] cantano: una realtà rovesciata che lo [...[...]
[...] suo [...]. Una seconda prospettiva concerne [...] come crisi del sacro e assunzione radicale [...] storia da Carte [...] jonas publicò nel 1979 [...] tradotta) proprio sul principio di responsabilità; sottotitolo, [...] civiltà tecnologica. Se dopo Auschwitz [...] di Dio non ha [...] ricorso a Dio prima di avere adempiuto, [...] delle nostre possibilità, ai compiti e ai [...] di nostra esclusiva competenza è vano, anzi [...]. Dio non vuole sostituirsi [...]. Si ricordi la critica [...] martire anche per[...]
[...]partito, di corporazione [...] verità, non si grida a viso aperto [...] ci si rassegna a [...] complici. Penso alla solidarietà distorta [...] da delegare al volontariato, non più line [...] la società di tutti. C'è allora un nesso [...] di Dio dopo Auschwitz e il rapporto [...]. Che vuol dire, per [...] vita se non «creazione di condizioni, anche [...] rapporto diverso [...] con sé stesso. Prendo queste citazioni (rispettivamente [...] Giannino Piana e dì Luigi [...] intervistato in questa stessa [...] [...]