Brano: [...] che le fabbrica ha [...] dopo gli attentati di Washington e New York. Lo schianto di quegli [...] e lo sbriciolarsi di quelle torri imponenti, [...] centro nevralgico di quella grande e solida [...] forte potenza mondiale, ci hanno improvvisamente fatto [...] è così, che ciò che ritenevamo inviolabile [...] che [...] ormai una condivisione universale [...] una comunità di destino che lega [...] gli uomini. Ne sono morti a [...] e[...]
[...]mo. Ed è [...] che i paesi liberi [...] dimostrare la loro forza, è [...] che la democrazia non [...] suoi simboli e ai suoi valori, non [...] trappola di chi vuole trasformare tutto in [...] barbarie. Chi ha fatto quello [...] vuole la guerra: la grandezza della risposta [...] pace, è la pace. Le nostre democrazie devono [...] in grado di non farsi imporre la [...] linguaggio del terrorismo. Noi dovremo essere tutti [...] nostri pensieri, nei nostri gesti quotidiani, di [...] mondo in base alle rel[...]
[...]dialogo, per [...] convivenza tra i popoli. Se la politica si [...] sono le speranze di pace, e si [...] che torni a risuonare la parola [...] nel cui nome si [...] peggiori tragedie del Novecento di sangue. E se a ritrarsi, [...] politica del più grande paese del mondo, [...] possono non farsi sentire, in primo luogo [...] dello scacchiere internazionale. Non posso che ripetere [...] il momento della più piena solidarietà nei [...] Stati Uniti. Una grande democrazia, capace [...] quella compattezza simboleggiata dalle parole di Hillary Clinton, [...] ha avuto dubbi nel dire, immediatamente, [...] stringiamo attorno al nostro [...]. Ma forse anche [...] sta oggi pensando che [...] stato un eccesso di [...]
[...]o momento [...] sofferenza quanto è importante la solidarietà e [...] altri popoli. E vorremmo che i [...] responsabili politici avessero la saggezza di comprendere [...] costruita sulla forza economica e sulle armi, [...] con tutti alla pari è la grande [...] garantire la sicurezza mondiale e per rispondere [...] e del pianeta. Ogni risposta di ritorsione [...] trasversali difficilmente localizzabili e identificabili, senza una [...] il perseguimento dei responsabili, in questo momento [...] spiral[...]
[...] di associazione, di pensiero [...] a morte sono migliaia per [...]. Gli Stati Uniti, come [...] fanno i loro errori e le loro [...] tutto questo non [...] con il martedì più [...] Storia contemporanea. Non [...] con la Palestina e Israele, [...] le Ande di [...] e con Cuba e con [...] nè coi miti. Grazie invece a Piero Bernocchi, [...] Cobas, unico che ha rifiutato di unirsi [...] opinionisti di sinistra sui mezzi di informazione, [...] tra i fatti e qualsiasi mia opinione". /// [...] /// Tutti all[...]
[...]gton è [...] ed orrore, è difficile persino provare [...]. Si ha quasi [...] che si tratti di [...] apocalittico americano; dopo qualche minuto, però, le [...] alla ragione e tutto cambia davanti ai [...]. Si cerca in breve [...] è avvenuta la più grande tragedia della [...] in pochi minuti, insieme a migliaia di [...] ed ignari, muore la nostra illusione in [...] nei suoi "equilibri di pace" dopo anni [...] infine si prova ad immaginare il domani [...] in un mondo migliore lascia spazio al [...] mo[...]