Brano: Violenza sempre in agguato» Ciro [...] Una notte al Cotugno [...] Aids [...] NAPOLI. Sembra di entrare in una [...] non in un ospedale. La luce bianca dei [...] là del cancello [...] illumina uomini blu con [...] guardie giurate della «Metropoli») ed anche le [...] finanzieri. La portineria [...] «Ospedale per malattie[...]
[...] anni, paralizzato [...] e morto bruciato nel [...] 6 settembre. Vedrà, non sono diversi [...]. Solo che qualcosa è stato [...] quattro anni fa, quando si [...] di aprire, tutte in una volta, tre divisioni con [...] letti [...] e tutte per malati di Aids. Erano i tempi di De Lorenzo: [...] divisioni volevano dire tre primari, gli aiuti, [...]. Tre divisioni ospedaliere, e [...] casa alloggio, nessun posto dove un malato [...] bisogno davvero di cure ospedaliere possa stare. E così il Cotugno, [...] [...]
[...]gno, invece. Si parla sottovoce, perché [...] aperte. Le altre due sono [...] dai malati, per protesta». Una volta, quando un [...] domani vai a [...] nessuno di sognava di [...]. Adesso, invece, quello ti [...] sa dove andare, che da quando è [...] Aids la famiglia lo ha buttato fuori casa, [...] per quieto vivere scrivono che ha bisogno [...] giorni di ricovero». E voglio il metadone, [...]. E se tu, infermiere, [...] ti prendono a schiaffi, o ti minacciano [...] o si buttano contro la vetrata e [[...]
[...]// Mario è un tossicodipendente [...] spacciare, o a comprare. Mario è un transessuale [...] battere, ed alle quattro di notte ha [...] lavoro di prostituta. Mario è un omosessuale [...] andare a trovare [...]. Possono tornare quando vogliono: [...] Aids conclamato, come si può rifiutare loro [...] se sai che sono tornati perché hanno [...] e soprattutto perchè non hanno un altro [...] Domattina, se vogliono uscire ancora, basta [...] firma. Ecco, lo vede quello [...] corridoio? Negli ultimi dieci g[...]
[...]sessuale [...] reparto, vuole andare da [...]. Se gli dici che [...] perché questo non è un hotel ma [...] e minaccia, così devi chiamare non solo [...] ce [...] una anche davanti al [...] anche polizia o carabinieri». Torna il linoleum, nella [...] Aids. Statue di Madonne, e [...] Pio. [...] un silenzio quasi assoluto. Un cartello con un [...] «O [...] che soffri, asciuga le [...] lacrime, mostra un volto [...]. Anche [...] ragazzi che di vivo [...] occhi camminano lentamente in corridoio. Due port[...]
[...]cuta della malattia. Con duecentomila lire al giorno, [...] malato potrebbe vivere bene in una comunità alloggio, ed [...] deve venire [...] a vivere male, ed alla [...] costa un milione al giorno». Costa di più anche morire, [...] giovani con [...] Aids. Ci sono precise norme [...] in casse piombate, e solo un paio [...] «fare il servizio». Inutile chiedere ad altre. La famiglia riceverà il [...]. Gli occhi dei ragazzi stesi [...] letti o fermi nei corridoi raccontano come questo e [...] altri luog[...]
[...] ragazzi stesi [...] letti o fermi nei corridoi raccontano come questo e [...] altri luoghi simili in altre città italiane sia [...] disperazione». Giovani sono anche gran [...] assunti in tutta fretta con la legge [...] ed impegnati nelle divisioni Aids con incentivi [...] di salario in più, [...]. Ma i soldi non [...] la tensione della disperazione quotidiana. Bisognerebbe fare dei gruppi [...] insegnino ad affrontare i malati difficili, come [...] debbono comunque morire e che mettono anche [...][...]
[...] contro un [...]. Quando sono andato a [...] presumendo un ambiente ostile, ho chiesto [...] dei carabinieri. Ma stavolta dovranno spiegare [...] è morto bruciato, e per almeno dieci [...] intervenuto». [...] (oltre ai sessanta posti [...] malati di Aids, ci sono [...] letti per le altre [...] visto come un lazzaretto. I motivi sono due: [...] più chiuso degli altri, non accetta volentieri [...] da fuori; ma non siamo presenti anche [...] rifiutano di lavorare fra gli infettivi. [...] paura, perché [...]