Brano: [...] [...] guida di Michael, perché gli piaceva, pensate [...] guidato. Sarà perché non aveva [...] del mille registi che [...] lasciare andare a ruota [...]. Alberto [...] stato a lungo incerto [...] a scrivere le [...] impressioni sul libro di Gaetano Afeltra «Corriere primo amore» (Bompiani [...]. Non capivo bene perché. Il libro è un [...] stimola, coinvolge, commuove. Ma [...] quel titolo, così perentorio [...] esclusivo ed assoluto: il Corriere; un titolo [...] dietro le aspettative del lettore, che [...]
[...]ove. Ma [...] quel titolo, così perentorio [...] esclusivo ed assoluto: il Corriere; un titolo [...] dietro le aspettative del lettore, che impone [...] quale avvicinarsi alle pagine. E poi [...] le tante, affettuose e [...] più illustri colleghi di Afeltra, che hanno [...] seguite alla comparsa del volume in libreria. Recensioni tutte rivolte anch'esse [...] Corriere, [...] suoi personaggi, ai suoi aneddoti, alle sue [...] sue ignominie: cariche di simpatia per l'autore, [...]. Ma di una [...] come si[...]
[...]censioni tutte rivolte anch'esse [...] Corriere, [...] suoi personaggi, ai suoi aneddoti, alle sue [...] sue ignominie: cariche di simpatia per l'autore, [...]. Ma di una [...] come si può dire [...] corporativa, di carta o di categoria, quasi [...] Afeltra fosse un libro di un giornalista per [...] dei libri degli alpinisti, dei subacquei, dei [...] si possono davvero gustare se non si [...] esperienze, passioni e amori. Fino a quando sono [...] questo schema non mi è mai venuto [...] nulla che non si[...]
[...]ornalista per [...] dei libri degli alpinisti, dei subacquei, dei [...] si possono davvero gustare se non si [...] esperienze, passioni e amori. Fino a quando sono [...] questo schema non mi è mai venuto [...] nulla che non sia già detto nelle [...] Afeltra o nei commenti che le hanno accolte. Alla fine, però, lo [...] e la mia incertezza si è dileguata: [...] fuorviare è proprio quel titolo. Questa ai Afeltra non [...] del Corriere, ma la storia di un [...] il racconto che un italiano fa delle [...] e anche di qualche suo mito, dei [...]. E, così letto, il [...] bello, [...] cosa che le memorie [...] che solo altri giornalisti possono gustare fino [...].[...]
[...].] del Corriere, ma la storia di un [...] il racconto che un italiano fa delle [...] e anche di qualche suo mito, dei [...]. E, così letto, il [...] bello, [...] cosa che le memorie [...] che solo altri giornalisti possono gustare fino [...]. Certo, Afeltra non è [...] le vicende storiche delle [...] e partecipe, dalla fine degli anni Trenta [...] e informatissimo il luogo nel quale lavora [...] guarda il mondo, la redazione, appunto, del [...] prestigioso giornale italiano. E tutto questo conta. Ma ch[...]
[...]ipe, dalla fine degli anni Trenta [...] e informatissimo il luogo nel quale lavora [...] guarda il mondo, la redazione, appunto, del [...] prestigioso giornale italiano. E tutto questo conta. Ma che vuol dire [...] Se lo chiederebbe e lo chiederebbe Afeltra che [...] e più ancora di [...] corso di tutta la [...] attività) dimostra che essere [...] tutto vedere, scoprire le cose che contano [...] proprio dentro il comune, [...] il qualsiasi, che non [...] tali. Il protagonista, dunque, non [...] Corrier[...]
[...]to vedere, scoprire le cose che contano [...] proprio dentro il comune, [...] il qualsiasi, che non [...] tali. Il protagonista, dunque, non [...] Corriere, i protagonisti sono altri. Prima di tutto, certo, [...] quello di giornalista è il lavoro di Afeltra, [...] perseguito, infine raggiunto. Afeltra è un lavoratore [...] che ha sempre desiderato fare, non si [...]. Lavorare per lui è [...] sognare, discorrere. Condizione ideale, e non [...]. Ma, quando si realizza, [...] studiato, seguito in tutti i . [...] è il [...] Corriere, la [...] redazio[...]
[...]rare per lui è [...] sognare, discorrere. Condizione ideale, e non [...]. Ma, quando si realizza, [...] studiato, seguito in tutti i . [...] è il [...] Corriere, la [...] redazione, la [...] tipografia, i suoi stenografi, i [...] fattorini. Ma [...] Afeltra stesso ci fornisce [...] episodi che danno la chiave di lettura [...]. Quel luogo di lavoro [...] Solferino è il centro [...] della memoria; e però [...] tanto vengono a galla altre redazioni, altre [...] e prestigiose (del Giornale d'Italia o del R[...]
[...]endum sulla capacità [...] credo che il primo posto non glielo [...]. È un atteggiamento di [...] persone, un abito intellettuale e [...] luglio 1943: il «Corriere [...] Sera» [...] la notizia delle dimissioni di Mussolini In «Corriere [...] Gaetano Afeltra [...] affetto il suo lavoro [...] rapporto con la Resistenza e con la Milano [...]. E alla fine, visti [...] amicizia si rivelano inesorabilmente per quel che [...] graduatoria di fatto, che, bisogna dire, non [...] grandi, i più famosi così carichi[...]
[...]graduatoria di fatto, che, bisogna dire, non [...] grandi, i più famosi così carichi di [...] di insicurezze, di avidità. Prezioso quanto si vuole, essenziale [...] si vuole, ma del tutto refrattario [...] sensibile solo [...] propria e degli altri. Afeltra lo studia e [...] paziente speranza di trovare anche in lui [...]. Ma la ricerca è [...] il bilancio, alla fine, non può che [...] sotto [...] professionale: [...] esagero se dico che [...] senza [...] una delle prime pietre [...] campo giornalistic[...]
[...]] più belle, raccontate come furono le cose, [...] della quotidianità, senza [...] ma con un senso [...] e del dovere, che fu quello di [...]. Viene da pensare alle [...] un secolo prima; perché il palcoscenico è Milano. E Milano è il [...] libro di Afeltra. Sfilano dei bombardamenti, [...] del 25 aprile, di [...] Loreto, [...] ricostruzione e del boom economico. Soprattutto, però, Milano come [...] chi viene da fuori, da lontano; come [...] si lascia scoprire, come assimila e come [...] severa, città [...]
[...] di [...] Loreto, [...] ricostruzione e del boom economico. Soprattutto, però, Milano come [...] chi viene da fuori, da lontano; come [...] si lascia scoprire, come assimila e come [...] severa, città orgogliosa della [...] particolarità e, insieme. Afeltra è uno dei [...] da lontano, che ha seguito con più [...] successo [...] di avvicinamento e di [...] Milano, che mostra di considerare ciò un fattore [...] coscienza civile e culturale della pròpria identità. Lo si capisce quando, [...] della decenna[...]
[...]coscienza civile e culturale della pròpria identità. Lo si capisce quando, [...] della decennale direzione di Missiroli, annota seccamente: La Fiera [...] non la vide mai». Un grande? Forse. Ma lontano, chiuso, estraneo. Soprattutto, però, di Milano Afeltra [...] vive un aspetto che spesso sfugge. C'è una città [...] delle professioni, della cultura, [...] ce n'è [...]. Sono due città che [...] molto, che hanno poche occasioni di scambio [...]. Il Corriere è forse [...] luoghi dove, sia pure attraverso[...]
[...]a, pur essendo [...] assai raramente quelle due Milano, o almeno [...] migliori, si conoscono, hanno reciproca stima, sanno [...] cose essenziali e nei momenti cruciali della [...] e della nazione, possono contare [...] pur restando del tutto [...]. Afeltra, dentro il [...] scopre ambedue queste città; [...] poi, più ampiamente. Il libro di Afeltra [...] riservato a un solo amore. Il Corriere certo, è [...] è soprattutto il luogo dove Afeltra vive [...] vita: amore per il [...] lavoro di giornalista e il lavoro di [...]. Sono tutti [...] i suoi amori? Non [...] leggere qualche [...] do e affascinante abbozzo [...] Napoli [...] su Roma. Il che ci autorizza [...] ad auspicare un seguito di[...]