Brano: [...]e, costituisce il fine ultimo della [...] per continuare a sopravvivere a se stessa, [...] costretta a [...] ogni qualvolta si trova [...] e oggi, purtroppo, la [...] esistenza è seriamente minacciata. Un incontro alla Fondazione Basso [...] Georges Adda, tunisino ed ebreo Un arabo israelita [...] il sionismo Mentre si riparla di una [...] Medio Oriente, ma anche della probabile emigrazione [...] di ebrei sovietici in Cisgiordania, evento che [...] del problema palestinese, un «cavaliere solitario» [...]
[...]ento che [...] del problema palestinese, un «cavaliere solitario» che [...] israelita» viene dalla Tunisia in Italia per [...] tornata, secondo lui, di [...]. /// [...] /// [...] ancora attuale il dibattito [...] il sionismo ? La risposta di Georges Adda, [...] di origine cultuale (cioè religiosa) ebraica», o [...] «arabo israelita», come ama [...] «si» risoluto e appassionato. Superfluo dire da che [...] egli si collochi: ovviamente da quella «contro». Sul delicato argomento ( [...] per un [...] se[...]
[...]iosa) ebraica», o [...] «arabo israelita», come ama [...] «si» risoluto e appassionato. Superfluo dire da che [...] egli si collochi: ovviamente da quella «contro». Sul delicato argomento ( [...] per un [...] sentirsi tacciare di antisemitismo [...] Adda ha intrattenuto un intenso carteggio con [...] di vari paesi, europei e americani. Ora è in Italia con [...] speranza di raccogliere [...]. [...] so è «la degenerazione [...] una grande religione universale». Ha provocato, fra [...] la sparizione de[...]
[...]ale». Ha provocato, fra [...] la sparizione delle comunità [...] fiorenti nei paesi arabi. Rischia di [...] tutti gli ebrei in [...] patria», [...] a praticare [...] «doppia lealtà»: verso il [...] sono nati, in cui vivono, di cui [...] Israele. Per Adda, il sionismo [...] miglior alleato [...]. Per meglio esemplificare le [...] corso di un incontro alla Fondazione Basso, [...] uno scritto dovuto alla penna di un [...] di origine italiana in cui [...] e influenza degli ebrei [...] è dilatata in modo[...]
[...]ificare le [...] corso di un incontro alla Fondazione Basso, [...] uno scritto dovuto alla penna di un [...] di origine italiana in cui [...] e influenza degli ebrei [...] è dilatata in modo cosi esagerato da [...]. Aderire al sionismo, o [...] dice Adda ad accettare [...] che «gli ebrei formino, [...] senza eccezione, un corpo estraneo, e quindi [...] esclusione e discriminazione». Contrariamente a quello che sostengono, [...] sionisti e antisemiti, gli ebrei non sono un [...] «nazione» o una «razz[...]
[...]va o tedesca ai neri [...] etiopici). Non è quindi neanche [...] criticare Israele in quanto ebrei: se vogliono [...] per perorare la causa dei diritti degli [...] facciano semplicemente «come esseri umani». Con queste premesse non [...] negativo di Adda sulle misure di liberalizzazione [...] sovietici verso Israele. Dove altri salutano una vittoria [...] movimenti per i diritti civili. Adda vede il riaffacciarsi [...] forma di discriminazione, solo in apparenza «alla [...] la trasformazione in «norma» [...] che in URSS gli [...] qualcosa di completamente diverso dagli altri cittadini». Fino agli anni Trenta, si [...] essere [...] senza[...]
[...]alcosa di completamente diverso dagli altri cittadini». Fino agli anni Trenta, si [...] essere [...] senza scandalo. I tragici avvenimenti successivi, [...] hanno imposto il silenzio [...] contro la creazione di un . [...] venuto ora il tempo, [...] Adda, [...] ri: prendere un dibattito [...]. [...] su tutti i piani: politico, [...]. E [...] separato [...] dibattito, che con esso tende [...] inevitabilmente ad intrecciarsi: quello [...] da dare alla Palestina e [...] sulla soluzione del più vasto e [...]