Brano: [...]il sindaco per 48 voti?». E certo son dolori, [...]. Alle nove di sera [...] Mancuso «La nostra base? Sa, dottore, la [...] non aritmetica. Pure perché non [...] in giro né una bancarella [...] uno stand con i panini né una mostra. Scarsi, eh? Mario Abruzzese, [...] diccì e un presente da capogruppo di Forza Italia [...] comune, non se la prende: «Ci vuole [...] a fare le feste come il Pds». Dunque, tutti via. Un [...] per la fame, un [...] perché dal palco parte una [...] terrificante, con un gruppo roc[...]
[...]parte una [...] terrificante, con un gruppo rock o quello che è [...] cantante urla e butta giù birra, e tutti insieme [...] di una preoccupante adunata di [...] capace di spaventare a morte le mitiche caprette della [...] di Macherio. /// [...] /// Abruzzese gira lo zucchero [...] prova a spiegare come può: «Berlusconi è [...]. È come quando a Verona [...] imbrattiamo i muri. Voleva dire: portiamo il nostro [...] sui marciapiedi delle città. Intorno al tavolino si [...] militanti, Giovanni Valente e Giu[...]
[...].] portavoce del Cavaliere a Palazzo [...] ora eurodeputato, che per [...] della festa ha deportato in [...] allegra famigliola. Valente: «Quello del presidente [...] provocatorio che serve a svegliare le classi [...] per [...] a fare la loro [...]. Abruzzese: «Sono contento di [...] così i ruoli sono chiari. Facciamo volare le teste, [...] quando diciamo i comunisti [...] Rifondazione. Vede, questa Finanziaria. La fanno i comunisti [...] mercati? «I mercati non hanno nulla a [...] questo tipo di cose. L[...]
[...]ta Finanziaria. La fanno i comunisti [...] mercati? «I mercati non hanno nulla a [...] questo tipo di cose. La Borsa italiana mica [...] è una borsetta di Cuccia [...]. Sebastianelli: «E sappiamo bene [...] militano. Torniamo alle teste pericolanti. Abruzzese butta giù il [...] «Ah, tagliere le teste. Quando diciamo di andare [...] solo un confronto pubblico leale. E poi, quanti rimpianti [...] parole rassicuranti! O la fesseria di [...] Dini [...] porta. Bando alle nostalgie. Dunque, si diceva: i [...].[...]