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Se è vero che da [...] tempo in qua, piuttosto che dichia-rarmi [...] presentarmi come [...] Wood della narrativa italiana, perché [...] quindi. [...] senza timore alcuno di perdere [...] faccia. La scena è presto [...] sede di Italia Radio col suo microfono [...] giorno qualsiasi del mese scorso. Il progetto, anzi, il [...] nes-sun divieto, ammesso che uno scrit-tore debba [...] i divieti. E così, in un [...] la trasfigurazione è avvenuta: mi so-no proprio [...] e sulla pelle, che intanto aveva preso [...] un pelo folto e ispido. Oh, se solo po-tessi [...] credo, penserei a un [...] che ha dato di matto [...] il troppo [...] oppure, mol-to meglio, penserei [...] perfet-to, [...] speaker, che dopo una vita [...] davanti al microfono, una vita bigia con un foglio [...] legge-re sempre pronto, non un accento fuori posto e [...] lessicale, lo speaker più garbato [...] creato, proprio lui che, fino al giorno prima, veniva [...] la Voce, il Garbo, la Professionalità, [...] lui sinonimo di queste cose [...] improvvisamente vomita fuori tutto [...] azzurro, un astio gelido, [...]. Potete [...] io, ho fatto la stes-sa [...]. A Italia Radio, [...] già detto. Ho provato a dire [...] lasciando, chiaramente chiunque nel dubbio, nel baratro: [...]. Gli ho detto che [...] li odiavamo proprio, che, sì, ogni mattina [...] di portare [...] il filo diretto o [...] tutto bene, ma sotto sotto, in tutti [...] brace [...] e che eravamo dovuti [...] di ipocrisia per resistere fino a quel [...]. Finché, dopo [...] di redazione, dopo un [...] presa la grande seguente deci-sione senza revoche [...] Abba-te, [...] e digli la verità. E io sono anda-to. [...] neppure [...] radio [...]. [...] che si tratta di una [...] bella e buona: la redazione di Italia Radio adora [...] suoi cuccioli, oh sì, se li adora, ma che [...] Se quelli, improvvisamente, si trovano davanti la voce [...] scrittore sim-patico e democratico, [...] scritto-re di regime: il conduttore [...] che gli dice le cose più tre-mebonde [...] abbiano mai udito, a [...] autenticamente disprezzati. Sì, perché se vuoi [...] Stern, allora è chiaro che devi battere [...] gli ascoltatori hanno più care. Devi scegliere il punto [...] del profanatore. Un esempio a caso, [...] mi trovo in testa: è certo che [...] di mondo che non vuole il turpiloquio. Ah, è così? Bene, [...] solo e soltanto con quello. Che poi, chiede-re a uno [...] di rinunciare al [...] (ammesso che il linguaggio possa [...] essere osceno) significa [...] la casa, il bitter, [...]. [...] punto [...] assestato alcuni colpi degni del [...] farabutto, colpi fra Rabelais [...] a un verbale [...]. Comunque, alla fine delle parole, [...] le parolacce e riposto [...] e [...]. [...] in quel [...] di [...] vendicato tutti coloro che, come [...] prima, per contratto so-no obbligati al protocollo radiofoni-co. Sappiate che non abbiamo nulla [...] che spende tutti i tal-leri [...] propria liquidazione per ac-quistare un aeroplanino, mettiamo un [...] per potere, anche una sola [...] a settimana, [...] quello in cielo e pisciare [...] sotto in nome [...] disprezzo dei suoi simili. An-zi, se possiamo dare un [...] a te che vai in pensione, donna o uomo [...] importa, investi pure tutti i tuoi [...] in questo modo tutti i [...] subiti nel corso del tempo; meglio di uno psicanalista. [...] francamente, il buon senso [...] numero uno della vera radio, ossia la [...] ren-dere felice una persona: la radio [...] sereno, felice, assoluto, che [...] i propri [...] punto di vista, quel [...] della mia beffa, [...] di co-minciare con gli [...] pupil-la [...] di soddisfazione, mi dicevo: [...] li lascio stec-chiti, che mi muoiono davanti [...] Sì, perché [...] spesso e volentieri, ritiene [...] vita, di morte e di censura nei [...] che ode alla radio, e allora quale [...] Co-me a dire: no, io non vi appartengo; [...] smettete di cercare conferme [...] da me, cercate di [...] dove sapete. Sì, se guardo [...] immagino soltan-to un reticolo [...] si mandano in quel posto. E sono tutti felici. Fulvio [...] radio [...]. La [...] voce è calda e [...] di [...] Graffiti» (George Lucas, 1973): [...] auto e dei drive in arrivano gli [...] che ti immaginavi scuro, [...] peloso. Le parole di Lupo Solitario [...] Coro alle gesta dei ragazzi, eroi americani [...]. La radio è ossessiva [...] «Talk Radio» (Oliver Stone, 1988), storia tragica [...] a Dallas, ricalcata sulla vita di Alan Berg [...] di mezzo la paura [...] il microfono come illusione di libertà garantita [...]. È una radio da guerra [...] messa in scena da [...] Vietnam» (Barry Levinson, 1987), che [...] le acrobazie [...] di [...] per le truppe di stanza [...] Saigon nel [...] che si permette di far [...] a Nixon. E ancora, [...] la radio «amarcord», quella [...] «Radio [...] Allen, 1987), diventa fine [...] mezzo, scrigno fatato, bacchetta magica che recupera [...] tesoro della parola. [...] si impara meglio con la [...] che con la tv. Lo garantisce [...] della Crusca, [...] fiorentina che raccoglie quindici fra [...] più illustri linguisti del paese. Per loro, il modello [...] diffuso dalle emittenti radiofoniche è [...] superiore a quello proposto, [...] presentatori tv, da Bongiorno a [...]. [...] della radio è stata [...] della Crusca, Giovanni [...] che ha appena licenziato [...] una monumentale ricerca della Crusca sul lessico [...] titolo «Gli italiani trasmessi». Dice [...] che la radio è stata [...] per [...] della lingua nazionale a quasi [...] la popolazione nel corso [...] cinquantennio». E ancora, dice Nicoletta [...] curatrice della ricerca, «la nostra [...] ha dimostrato che è falso affermare che [...] si parli una [...] di svarioni, con i congiuntivi [...] sbagliati». Anche le radio locali [...] accenti dialettali. Niente di più falso, dice [...] esempio Massimo Fanfani docente di storia della lingua straniera [...] di Firenze, che siano stati i [...] a far passare tanti «forestierismi» [...] linguaggio colloquiale. E la Crusca: [...] si impara meglio in [...] Stern, [...] che è diventato re Insultando [...] neri LOS ANGELES. Howard Stern: due chiacchiere [...] del più controverso talk show radiofonico americano. Il suo primo film, Priva-te [...] è nelle prime posizioni [...]. Lui si definisce «The King [...] Media». Per i suoi ne-mici [...]. Pur di strappare una risata Ho-ward Stern è disposto a tutto. Prende in giro nani [...] il verso a neri e femministe, attacca [...] che non parlano [...] e sbeffeggia persino gli [...] a cui la rivista ebraica di Los An-geles [...] dedicato un arti-colo di copertina intitolato: «È [...] Giusto [...] un Folle?»). Nella [...] incorruttibile onestà -è [...] ambi-zione essere [...] più onesto [...] -non rispetta nessuno: ride del [...] di Liz Taylor e di-chiara che [...] Johnson si me-rita [...]. Per intrattenere la [...] famiglia radiofonica scherza [...] della moglie e confessa [...] un pene minuscolo deriso da tutte le [...] biso-gno di masturbarsi ogni notte, come un [...]. Nelle quattro ore e [...] quotidiano Stern vomita senza interruzione parole e [...] notizie del giorno e sui politici, e [...] ruota libera delle sue os-sessioni col sesso. Stern infatti vuol far [...] milioni di [...] che ogni mattina si [...] di New York (diffusa [...] città degli States) tra le 6 e [...] ascoltare The Howard Stern Show. Più [...] di loro sono in [...] lavo-ro e [...] le code inter-minabili. Non [...] taxista a New York che [...] lo ascolti e sulle [...] di Los Angeles la [...] vo-ce è la più popolare. Ma chi è veramente Howard Stern? «Quando cominciai a la-vorare, la radio era una [...] lui, [...] il viso emaciato in [...] una massa di capel-li scuri e riccioluti [...] sembrare un rocker [...] Metal anni 70. A me interessava fare [...] subito quello che pensavo e [...] senza pensarci troppo, a [...]. /// [...] /// Il mio posto nella [...] definito -conclu-de -ho rovinato [...] ra-dio americana oppure [...] mi-gliorata per sempre. Sta a voi de-cidere». Howard Stern è sicuramente [...] sociologi-co. È adorato dai suoi [...] reso immensamente ric-co (il suo stravagante show [...] trasmesso via cavo The Miss Howard Stern New [...] Eve [...] ha incassato 16 milioni [...] suoi due libri, Private [...] e Miss America, hanno [...] di milioni e il suo show radiofonico [...] ha fatti incassare altri 8). Ma di persona è [...] di provocazione e timidezza. Pra-tica la meditazione trascendenta-le [...] venti anni, ma è un battagliero sostenitore [...] morte, mostra ambizioni anar-coidi ma sotto sotto [...] conservatore. Si fa massaggiare in [...] prostituta coi seni al vento, ma giura [...] mai tradito la moglie Alison. At-tacca i neri e [...] per definirsi mezzo ebreo e mez-zo nero. La [...] migliore amica, poi, è Robin [...] e suo braccio destro nello [...] ra-diofonico. Disprezza i politici e [...] elezioni per governa-tore. Il suo programma: far ripa-rare [...] strade di notte e mandare alla sedia elettrica un [...] di cri-minali. Lo slogan? Un voltaggio [...]. Ma raccolsi il [...] dei voti e que-sto la [...] lunga [...]. [...] Più che altro -lo [...] -grande manipolatore dei media. Stern ha saputo aspettare [...] entra baldanzosamente in campo quando, dopo anni [...] i sostenitori della [...] stanno bat-tendo in ritirata. Stern ha dimostrato cioè [...] fiuto infallibile. Private [...] è stato lanciato da una [...] campagna pubblicitaria che giocava [...] del prota-gonista, il film è [...] poco provo-catorio. Racconta le traversie del giovane Stern (interpretato con un abile [...] stesso, oggi [...] un ragazzo pieno di complessi [...] la [...] comica asce-sa nel mondo della [...]. In real-tà il film è [...] una love story: è infatti la storia [...] -vera -tra lui e Alison, [...] dolce studentessa incontrata negli anni universitari che lo segue [...] lo so-stiene anno dopo anno [...] anche tre figlie. Il film presenta insomma una [...] edulcora-ta e rassicurante [...] Howard. [...] si è già fatto fo-tografare [...] la statuetta [...] in mano: giura che verrà [...] prossimo. Stern [...] sconosciuto in Europa. Ma per poco: è [...] il vecchio continen-te: «Sono convinto che agli [...] film piacerà più che agli americani. Primo perché è molto [...] tutti gli stranieri odiano [...] e non [...] americano che disprezzi più [...] il governo degli Stati Uniti: mi hanno [...] un milione e [...] dollari» (la [...] lo punì per [...] portato in studio un [...] il suo pene per suonare). Stern non è Larry Flint: [...] delle battaglie per le libertà civili importa [...]. Quello che mi in-teressa [...] ridere chi, ogni mattina alle sei, sta [...] a lavoro. Il re-sto sono solo [...]. Un vero moralista, [...] radiofoni-co. /// [...] /// Un vero moralista, [...] radiofoni-co. (0)
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