Quando Leopardi riferisce questa [...] fantasia, mossa da un [...] già avviarsi nella direzione [...]. Infatti, immediatamente, prosegue: « Sarà [...] molto piacevole [...] in questo nostro viaggiò qualche [...] celeste straordinario; o [...] a qualche stella in modo [...] essa divenga per noi almeno per qualche tempo un [...] sole; o [...] in qualche pianeta di un [...] sistema, che [...] del nostro globo sia costretto [...] come una nuova luna ». Ancora un passo, e [...] a Leopardi non resta che immaginare fino [...] piacevole viaggio della terra, accompagnata da tutto [...] coi pianeti, colle comete, con tutto in [...] solare »), fino alla costellazione di Ercole. Il viaggio si è [...] finalmente la tèrra, sorretta da Atlante, incontrarsi [...] Ercole: [...] precisamente, la situazione del dialogo. Il confronto fra Saggio [...] Operette, [...] questo punto, si impone [...]. Se il mondo è [...] leggero » nelle mani di Atlante, e [...] è « tanto alleggerita » come afferma Ercole, [...] « leggerezza » non sarà senza ragione, [...] Lucrezio, come riferisce Leopardi nel Saggio, ebbe [...] che la terra « [...] poi nella parte inferiore [...] materia meno spessa e più leggera ». Così, se agli occhi [...] la terra ha « mutato figura », [...] diventata a uso delle pagnotte, e non [...] », sarà perché, come spiega Leopardi: « [...] ha assomigliata la terra [...] Democrito a un disco; [...] a un semicircolo; [...] a una fionda; altri [...] altri [...] creduta quadrangolare; altri concava; [...] cubica ». E ancora, se Atlante [...] terra non balza più che un popone, [...] Persiani, per testimonianza di Chardin, autore di [...] en Perse, « credono [...] nuoti sopra [...] a guisa di un [...]. E veramente si potrebbe [...]. Ma a questo punto [...] interessante soffermarsi su un elemento [...] che non trova riscontro [...] Saggio. Nel dialogo con Atlante, Leopardi [...] ad Ercole che la terra assomiglia ad [...] che abbia rotta la molla ». La metafora può essere assunta [...] come allegoria delle intere Operette: in questa visione [...] della fine del mondo, la [...] come orologio frantumato è [...]. ///
[...] ///
La metafora può essere assunta [...] come allegoria delle intere Operette: in questa visione [...] della fine del mondo, la [...] come orologio frantumato è [...].