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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 960975816.

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ALLA CALATA DEL SOLE UNA PECORA Alla calata del sole una pecora ha fatto [...]. È uscito tutto di [...] il cuore la voce. Gli uomini sbucano fuori [...] vanno via, gli alberi aspettano il buio [...] erbe odorose si mettono in cammino. Le civette gridano, tutto si [...] e [...] riempie [...] di inquietudine. SCIPIONE (da Carte segrete, Einaudi) Orizzonti [...] banalità GIOVANNA ZUCCONI [...] dentro» e i [...] fuori»: è stato, credo, Francis Scott Fitzgerald a dividere gli scrittori in queste due [...] in apparenza. Da una parte quelli [...] accumulazione, aggiungendo dettaglio a dettaglio, abbandonandosi alla [...] come un fiume così maestoso da accogliere [...] affluen-ti, e trascinare a valle anche i [...]. [...] quelli che tolgo-no, denudano, [...] la vita è piuttosto un fiume carsi-co, [...] nella sparizione, nelle zone [...]. Raymond Carver, maestro del [...] sbrigativamente come padre del mi-nimalismo, ha lavorato [...] sottrarre tutto il superfluo, o forse tut-to [...] sue lancinanti sto-rie di vita quotidiana. Perfino a quel-le già [...] raccol-to in Di cosa parliamo quando par-liamo [...] già apparsi altrove, erano ormai così ridotti [...] stile da risultare irriconoscibili. [...] e [...] Il marketing della critica, [...] e parentele letterarie per vende-re meglio, sotto [...] diversi, ha inserito in passato anche Richard Ford [...] dei figli e nipoti di Carver, come [...] comune ambientazione nella provincia americana. Ford, che di Raymond Carver [...] amico, in [...] a [...] ha però detto. Mi influenzava, ma non [...]. ///
[...] ///
Se Car-ver è un [...] fuori», nel suo ulti-mo romanzo Richard Ford è un [...] dentro». Il giorno [...] tradotto da Feltrinelli, ha [...] e ha fatto scrive-re [...] che «se fos-se possibile [...] Grande Romanzo Americano sulla nostra vita in [...] dovrebbe pro-prio assomigliare a [...]. Que-sto è indubbiamente un [...] come mole e pro-getto: Ford scommette sulla [...] materiali «medi» per disegnare [...] morale della classe media, [...]. E corre tutti i [...]. La [...] è una vasta pia-nura ugualitaria, [...] baratri né impennate. Allo stesso modo, la [...] Richard Ford è [...] pa-ziente e fluviale, tutta [...] continuo: è ricca di hu-mour, ma [...] dalle ac-censioni liriche degli [...] Rock Spring e del romanzo Incendi (che [...] letteralmente «vita selvaggia»). Nel Giorno [...] niente è selvaggio, tutto [...] gli argini, il paesaggio è quello civilizzato [...] una cittadina del New Jersey. [...] torna a vivere pro-tagonista di [...] in quel romanzo aveva [...] anni, fa-ceva il giornalista sportivo, [...] era appena separato dalla moglie; in questo, che ne [...] il seguito, ha [...] anni e ha cambiato mestiere, [...] immobiliare. Siamo nel 1988 [...] della mor-te di Carver. Ma non [...] nien-te di spettacolare, né fuochi [...] né [...] nella vita di Frank [...]. Lui cerca di ven-dere agli [...] proprio quello che gli manca: una casa, [...] una vita dai confini sicuri [...] non vendi una casa a qualcuno, vendi una vita»). Dopo [...] conquistato la propria indipendenza [...] responsabilità co-me padre), [...] non è né felice [...] è un [...] depresso. La [...] è una vita media, senza [...] eventi, senza controllo su quello che accade: in quel [...] estivo aveva pro-grammato di vendere [...] una casa a una coppia di confusi clienti del Vermont, di incontrare la [...] nuova fidanzata, di [...] vici-no [...] figlio adolescente. Fallimenti Fallisce in tutto, eppure [...] tra-gedia. Nel finale, si mescola [...] festa («sento le spinte e gli stratto-ni, [...] gli ondeggia-menti degli altri»). Lo inghiottono le sabbie mobili [...] banalità di mas-sa e forse in questo sta infine [...] rassegnata «indipendenza»: [...] la prosaica quotidianità del mondo, [...] di un orizzonte piatto e moderato [...] quello al quale anche Richard Ford aderisce. Giocare col fuoco STEFANO VE LOTTI «Certe sere, quando la madre piange nella [...] stanza e sulle scale [...] sconosciuti, [...] inventa un gioco cui [...] di piangere». È [...] del racconto I giochi [...] Stig Dagerman, lo straordinario scrittore svedese la [...] edizioni Iperborea stanno via via mettendo a [...] italiani. Dieci anni fa ci [...] timida-mente, Guida e il Quadrante, ma evidentemente [...]. Questa raccolta di racconti [...] titolo del primo e che, pur-troppo, è [...] originale) segue, nelle stesse edi-zioni, a Il [...] conso-lazione, Il viaggiatore, e allo stu-pendo Il [...]. Chi già conosce Dagerman, [...] frase citata il suo accento inconfondibile, e [...] parole sempli-ci, spoglie, le sue ossessioni, che [...] incaricherà ancora una volta di scongelare: «La [...] senza nome, come poi anche «il padre», [...] ri-volgerà al bambino [...] «ragazzo». Nessuna intimità tra i [...] figure di un universo in cui [...] che ha un nome, [...] dovrà inventare i giochi [...]. Analogamente alla madre del Bambino [...] la «madre» senza nome [...] questa fosse la norma e [...] cosa da fare, la [...] cui bisogna cominciare lo scongelamento. Tra i singhiozzi, sulle [...] casa, «passi sconosciuti». È un pal-coscenico [...] ogni volta ricca di suspense, [...] tutta [...] che Dagerman si appresta a [...] su questi pochi elementi. Ho scelto questo racconto [...] il più bello, ma perchè dà [...] uno dei suoi nomi [...] inventa un gioco cui [...] di piangere». Piangere significhereb-be replicare il [...] lasciare la vita nel [...] sempre: persone sigillate nei nomi comuni dei [...] nella loro solitudine casuale, sen-timenti spazzati via [...] giorno. Inventare un gioco nottur-no è [...] saggiare ancora una volta gli elementi della vita, [...] per vedere se cambiano colore, [...] volare per vedere che pieghe prendono. Nel caso speci-fico, i [...] sono le trame che [...] tesse nella [...] fan-tasia per giustificare [...] del padre, il suo [...] a casa. Arriva anche ad assumersi la [...] del ritardo: sarà che la [...] fantasia non [...] seguito fino al portone, dice, [...] che lui ha ab-bandonato suo padre proprio nel momento [...]. Ma finalmente il padre [...] i mobili cercando [...] della luce, si mette [...]. E [...] comincia un silenzio che è [...] il presagio di un grido e di una scenata: [...]. È [...] che gli brucia dentro». [...] ha preso questa piega, e [...] questa piega corrisponde [...] di [...] «. Tutto, sempre, fluisce verso [...] «la pace definiti-va». Ma [...] che essa assume-rà, dipende dalla [...] tra [...] e [...]. Ora [...] ricercato, fantasticato, atteso con [...] nega fino alla fine, e gli elementi [...] si tra-mutano in odio: la «pace definiti-va» [...] fratello della morte. Nel Bambino bruciato la [...] in un capi-tolo in cui «il deserto [...]. La voce narrante ragiona [...] giovane protagonista, che aveva tentato il suicidio: «Non [...] morire che lo si è fatto, né [...] ma per raggiun-gere la pace. La pace con tutto [...] di noi vuole co-stringerci a vivere (. Bruciarsi è inevitabile, e [...] si è bruciato» non per questo sta [...] «sa che se si avvicinerà si brucerà [...]. E ciononostante si avvi-cina». La pace resta lo [...] la bruciatura è il mezzo per [...] «perchè solo i bambini [...] gli altri». La pace non è [...] il sonno, la morte che si porta [...] tutto il resto, ma il precipi-tato [...] la trasmutazione [...] in calore umano, in [...] riconciliazione. Si tratta di scegliere: [...] siderali della norma e le ustioni, ricercando [...] di pace» che verranno vissuti «co-me se [...] quelli»; oppure farsi sopraffare [...] seguire [...] di conservazione della propria [...] come suggeriscono le ragioni del corpo: «Il [...] amico pietoso che ci difende dalla spietatezza [...] lo salvò, anche se per poco. Improvvisamente si sen-tì stanco, [...] e cad-de in una specie di torpore». È questa seconda strada che [...] Dagerman ha infine imboccato, suicidandosi [...] anni, fedele [...] che voleva scolpire sulla [...] tom-ba: [...] giace uno scrittore svede-se caduto [...] nulla. Il suo crimine: [...]. Ma è possibile [...] a una condizione. Come il guardiano del [...] di questi racconti -martire della pu-rezza di [...] Pubblico vol-gare e profanatore -anche Dager-man deve [...] sé, a torto o a ragione, che [...] scopre che a ben guarda-re non merita [...] di marti-re, a quel punto comincia a [...]. In un testo su [...] in terza persona, Stig invoca la for-za [...] necessarie affinché Dagerman possa «divenire ciò che [...] stimano che egli sia già». Scrittore dal successo precoce, [...] di purezza e intransigenza, es-sendo davvero intransigente [...] Dagerman doveva odiarsi, fino a scoprire di non [...] ab-bastanza saldi «per [...] sop-portare». Ma a questo Dagerman ha [...] già replicato, con una di quelle frasi taglienti di [...] è fatta la [...] prosa: «chi riesce a control-larsi [...] sempre di avere la ra-gione dalla [...]. Il più piccolo intero [...] parole GINO RUOZZI Della recensione di Pier Vincen-zo [...] degli Scrittori italiani di [...] cu-rati [...] 28. Il problema, di difficile [...] della definizione del genere. Scrive [...] «Dio sa che non [...] e, [...] parte, [...] ecc. Tuttavia agli estremi la [...] e diciamo pure intuitiva. [...] invece la nozione di [...] è estesa indebitamente. Co-me che si rigiri [...] pare che il concetto includa brevità e [...] gusto del paradosso, mentre in entrambi i [...] spesso e vo-lentieri [...] di ampio svilup-po, di [...] che [...] per natura rifiuta), di [...] (non dialetti-co. Nelle [...] introduzioni, specie in quella [...] quella del No-vecento, ho affrontato diverse volte [...] definizione del genere, sulla base non di [...] dei testi degli autori. Riporto un passaggio [...] al Novecento: gli aforismi e [...] libri di aforismi [...] presenti «ri-specchiano le due forme [...] del genere: [...] lapida-ria, brevissima, un rigo o [...] più; e [...] riflessione, più disteso, tendente alla [...]. Le due forme Nel [...] il consi-glio di Bacone, gli autori asciugano [...] a mantenere la sola idea essenziale e [...] gli autori generalmente esemplificano, tendendo alla di-scussione [...] allo svilup-po argomentativo del proprio pen-siero, e [...] necessità di appoggiarsi a fatti ed esempi: [...] soprattutto per [...] politico, che sui modelli [...] Guicciar-dini [...] di Campanella non può omet-tere i dati [...]. Ci sono autori come Papini, Soffi-ci, Cardarelli, Bacchelli e Ojetti in cui le due [...] se la seconda è prevalente, specie nella [...] Longanesi, Mac-cari e [...] in cui primeggiano la [...] definizione, il calembour. Autori come Rensi e Ser-gio Solmi [...] ri-flessione, il saggio ridotto [...] sul chiaro esempio di Leo-pardi. Queste due nature storiche [...] lungo tutto [...] del secolo, attingendo volta [...] grandi modelli di Guicciardini e La Rochefoucauld, [...] e La [...] Schopen-hauer e Nietzsche, Kraus [...] Renard, Chamfort e Oscar Wilde; cui segui-ranno, nel secondo Novecento, [...] Mi-nima [...] di Adorno e i [...] Canetti» (Il Novecento, p. ///
[...] ///
Ritengo che [...] non sia un oggetto [...] a se stesso, ma abbia alcu-ne caratteristiche [...] nel tempo e altre che cambia-no. [...] va quindi visto nel suo [...] storico. Sulla base di questo percorso [...] che [...] «per natura» rifiuta [...] è inesatto. A parte Guicciardini e Leopardi, [...] pare [...] stesso inse-risca nella tradizione [...] ormai universalmente ri-conosciuto), per rimanere nella tradizione [...] gli Aforismi politici di Tom-maso Campanella, gli Aforismi [...] di Raimondo Monte-cuccoli, i recenti Aforismi di [...] di Ferruccio Masini (scritto-re [...] è anche il nostro maggior traduttore di Nietzsche [...]. Ma per estendere il [...] di aforismi di Nie-tzsche (Umano, troppo umano, Al [...] del bene e del male ecc. I primi aforismi si concludono [...] in una, due righe; i secondi a volte impiegano [...] due pagine. È vero che la [...] La Ro-chefoucauld è breve e brevissima (ma alcune [...] an-che lì). Se questa è [...] ed è [...] storica felicissi-ma e importantissima, [...] forme brevi che vanno oggi sotto il [...] sono [...] alla massima classica, specie [...] frammentario Novecento. La misura della brevità [...] fissare. Possiamo uti-lizzare per questo [...] di Gesualdo Bufalino: «Un aforisma benfatto sta [...] parole». Questo è sicuramente un [...]. Ma illustra solo una parte [...] forme e delle esperienze aforisti-che. Molte altre ne resterebbero [...]. Di un libro quindi [...] Pro [...] et [...] di Kraus con-sideriamo aforismi [...] e sotto le otto parole? Ce ne [...] altri? Non sono aforismi? O non sono [...] Il concepimento Io penso piuttosto [...] di conce-pimento che sta [...] di aforismi, che contiene sia forme lunghe [...] altre lunghe una pagina. A meno che io [...] a Kraus, o a Nietzsche, o a Campanella, [...] Montecuccoli che cosa è aforisma e che [...] è. Posso consigliare una definizio-ne [...] certo: ma devo an-che tenere conto del [...] soprattutto dei loro testi, così come si [...]. Anche con le loro [...] di pensiero ma anche di forme (che [...] poi la stessa cosa). E credo che que-sta capacità [...] spiazzamento, anche formale, sia una delle ragioni che mantengono [...] e inquieto [...] odierno. Forse la misura della [...] nella defini-zione di Musil:« Il più piccolo [...]. Riporto anche un pensiero di Lui-gi Malerba che credo vada preso in considerazione per una [...] come questa: nel secondo Ottocen-to e nel Novecento [...] dilata la propria area e [...] per com-prendere anche [...] la satira, il paradosso, [...] il frammento, il motto di [...]. A questo punto non [...] az-zardo definire [...] come il ge-nere di [...] forme citate sa-rebbero la specie. Una tassonomia che può [...] che la consuetudine sta ormai confer-mando» (La Repubblica, [...]. ///
[...] ///
È vero che noi oggi [...] ci aspettiamo sempre il paradosso. Ma non è sempre [...]. Gli aforismi di Fioravanti, [...] Campanella, [...] San-toro, di Montecuccoli non parlano per paradossi. E in genere si [...] scientifico del Cinquecento e del Seicento: che [...] superato ma che è pur sempre [...] di cui tenere e [...] in Italia. Oggi il paradosso aforisti-co [...] quello di non coltivare il paradosso. Gli aforismi che stanno [...] parole» hanno un grande me-rito e vantaggio: [...] cita-re e possono allietare, o intristire, la [...]. Nei due volumi di Scrittori [...] aforismi ho cercato di presen-tare questo ampio [...] ventaglio di forme e di esperienze aforistiche. ///
[...] ///
Nei due volumi di Scrittori [...] aforismi ho cercato di presen-tare questo ampio [...] ventaglio di forme e di esperienze aforistiche.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .