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In futuro poi verrà ricostituito [...] piano di legno [...]. La previsione è [...] Giangiacomo Martines, direttore dei [...] il quale ha aggiunto che i visitatori [...] agli ipogei [...] (che nascondevano tutti gli [...] potranno vedere parte [...] materiale epigrafico, attualmente abbandonato, [...] avviata la catalogazione. Non sarà più visitabile, [...] il 15 per cento del Colosseo: a [...] un cantiere, che occuperà un quarto della [...] nord-occidentale, ma si tratterà di interventi di [...] restauro conservativo. [...] di garantire la sicurezza [...] Colosseo [...] il terzo millennio, anche nel caso di [...] quelli che, nel corso della storia, [...] privato di due corridoi [...] e di 80 pilastri) non è ancora [...] ragionevolmente avvenire solo intorno al 2004. Martines sottolinea come tutta [...] «una grossa novità» non solo per le [...] finanziamento continuativo nel tempo, per complessivi 40 [...] disposizione da un privato, ma anche per [...] intervento prevista dalla Legge Merloni. Quattro miliardi sono per [...] scientifico e la ricerca: [...] del [...] è stata firmata infatti una [...] con tre università romane, che hanno messo a disposizione [...] in varie aree di conoscenza. Come sarà il Colosseo [...] Giubileo In un libro raccolti i sette numeri [...] underground italiana Il «Mondo Beat» perduto Quando [...] Il movimento che tra il 1966 e il [...] scandalizzò) Milano: dalle manifestazioni Il saggio «Scrivere [...] Giovani critici [...] dove state andando? Goldin [...] contro [...] Milano, 31 luglio 1967. Grazie [...] di un editore giovane ed [...] Giangiacomo Feltri-nelli, esce [...] numero di «Mondo Beat», la [...] rivista underground italiana. Rivista espressione di quel [...] additato come pe-ricoloso «focolaio [...] morale» da una campagna [...] e duramente represso da parte di polizia [...]. Durante il mese di [...] i «capello-ni» erano stati sgomberati dal campeggio [...] Ripamonti (al-lestito su un terreno regolarmen-te affittato), si [...] la redazione del giornale ed erano stati [...] da Milano a centinaia. [...] nu-mero della rivista usciva [...] articolo in copertina, a firma Gianni Ohm [...] «Milano [...] stato [...] -che si nutriva di [...] dai lacci della punteggiatura e delle costrizioni [...] «Voglio [...] nella tenda senza che [...] di mila-nesi si ammassino alle sponde del [...] guardarci eccitati per una [...] capisco perché ha tanto impressionato la più [...] moderna città [...] (. Poiché la socie-tà non teme [...] un rivale: [...] raro che fa solo ciò [...] vuole e [...] che preferisce, [...] libero, [...] che vuole restare al di [...]. [...] si chiamava Gianni De Martino. Colpito anche lui da un [...] di espulsione, aveva lavorato [...] del settimo numero della rivista [...] si era ri-messo in viaggio, per far ritorno in Italia solo dopo un decennio. Oggi, a [...] di distanza, De Martino ha [...] in mano i set-te numeri di Mondo Beat e [...] di Marco [...] e [...] di Castelvecchi editore, li ha [...] alle stampe. Ne è nato un [...] del movimento milanese [...] ben fotografa [...] di nuove aspirazioni e [...] settori margina-li della gioventù di allora. Il beat in Italia [...] come fenomeno musicale di massa già da [...] con la tradizione melodica della can-zone italiana. [...] 84, i [...] Patty Pravo, la Caselli, i Ca-maleonti, i Giganti e altri espri-mevano nei loro testi e [...] il lo-ro mondo di vestire e di portare i [...] una sensibilità nuova. Ma rimanevano pur sempre una [...] un prodotto di consumo. I capelloni che tra [...] il 1967 animano il movimento mi-lanese invece, [...] modello consumista e familista [...] delle Cinque-cento e dei [...]. Assu-mendo in prima persona [...] i rischi di una radicale rottura generazionale, [...] di vita [...] errante, che si rifà [...] musica, quan-to alla letteratura dei vari Ke-rouac, Corso, Ginsberg, Ferlin-ghetti e [...] dei beat-nik americani. Puntano inoltre alla costruzione di [...] fon-date sulla solidarietà e [...] in cui [...] del vecchio mondo e dei [...] falsi valori rappresenta una condizio-ne indispensabile per costruire una [...] civiltà e nuove dina-miche di scambio». Se la passione per il [...] è influenzata dal mito americano della strada e di [...] «nuova frontiera» tutta da scoprire, [...] comunitario pesa inve-ce [...] eco-pacifista dei [...] olandesi. Dal movimento Provo di Amsterdam [...] lo scul-tore Vittorio Di Rus-so, che dopo [...] dalle autorità olandesi aveva strappato il passaporto [...] dichiaran-dosi «cittadino del mondo». Accompa-gnato [...] di Milano il 12 [...] Di Rus-so si stanzia subito in piazza Duomo, [...] personalità carismati-ca attrae decine [...]. Entra così in contatto [...] Umberto Tiboni (un perito indu-striale che aveva messo a [...] un appartamen-to, ribattezzato la Casa del Beat-nik) [...] viaggiatori di lun-go corso come Melchiorre Gerbi-no, Renzo Freschi [...] Gennaro De Miranda. Dopo alcune riunioni i [...] fondare «un movimento pacifista globale che porti [...] in Eu-ropa» e di adottare i metodi [...] dei [...] olandesi. Mentre esce il pri-mo numero [...] rivista (ciclosti-lato in ottocento copie nella se-zione anarchica Sacco [...] Vanzetti, con [...] di Giuseppe Pinelli), il Movimento Mondo Beat pro-muove una serie di manifestazio-ni contro il militarismo, [...] in piazza San Babila, [...] a braccia alzate nella Questura [...] via [...]. La risposta delle for-ze [...] fermi e arresti è durissima, ma il [...] con gruppi affini come [...] Verde (che si ispira [...] Green [...] il movimento pacifi-sta americano [...] Joan Baez), gli anarchici e i provo milanesi. Nel gennaio del [...] la re-dazione di Mondo Beat [...] in via Montenero, vicino piazza Cinque Gior-nate, [...] del terzo nume-ro sale a 4. Un numero che pe-raltro [...] Procura della Repubblica di Mila-no «per contenuto [...] costume». Tutti i giornali riportano [...] le cro-nache allarmate sulle fughe di casa [...] conducono una campagna denigratoria con-tro «capelloni e [...] arbitrariamente epi-sodi di violenza e di cronaca [...]. [...] atto di un conflitto [...] a placarsi, ini-zia il Primo maggio. Mentre in città si [...] della Festa dei Lavoratori, i ragaz-zi di Mondo Beat [...] sulle rive della [...] il cam-peggio di via Ripamonti, [...] dal Corriere della Se-ra, «Nuova [...]. Si torna così [...] della nostra storia e [...] che questa «stonata e pacifica isola giovanile» [...] «medio» milanese e negli organi [...]. Una curiosità e [...] dovute -osserva oggi De Martino [...] che quel campo innescasse a Milano la [...] radica-le, inaccettabile». E così la matti-na [...] un centinaio di agenti fa irruzione nel [...] di igiene lo «sterilizza», [...] di disinfettante. Ma di fronte al [...] gruppo dirigente del Mo-vimento opta per [...] delegando a De Martino [...] completare il setti-mo numero. E sceglie soprattutto di riprendere [...] viaggiare, consi-derando [...] sociale co-me una fase, una [...] di un percorso di ricerca [...] che rimaneva, in ultima analisi, individuale. Una scelta che molti [...] non compresero e non accettaro-no. Ma di lì a [...] sareb-bero cambiate per tutti, in Euro-pa come [...] America: [...] 1968 avrebbe aperto una nuova fase in [...] si sarebbe tra-sformata in «contestazione», [...] in «controcultu-ra», con una [...] dei motivi conflittuali e di tematiche più [...] materiali, che ai beatnik, in fondo, interessavano [...]. Marco De [...] Qualche tempo fa ho visitato [...] mostra a Treviso dove [...] tre artisti tra i più [...] della giovane pittura italia-na: Giuseppe Modica, Franco Po-lizzi e Giovanni Frangi. Una mo-stra tutta [...] di «una pit-tura come pittura»: [...] con le parole del suo [...] Marco Goldin, [...] al titolo del saggio che [...] rappresentare il cuore del suo ultimo libro «Scri-vere di [...]. Artisti italiani del Novecento». Un saggio, [...] il più lungo e [...] dieci pittori molto diversi ma di sicuro [...] Ferroni a Guccione, appunto, da Ruggero Savinio a [...] e [...]. E proprio di Marco Goldin [...] direttore della Gal-leria comunale di Conegliano, organizzatore [...] im-portanti esposizioni [...] con-temporanea, saggista politico) [...] vorrei parlare, ma dentro [...] dove sta an-dando la giovane critica [...] italia-na? Perché questo è [...] la giovane critica lette-raria nazionale ha goduto [...] anni di una cer-ta attenzione, non importa [...] partecipe, polemi-ca o simpatetica, non si può [...] per la critica [...]. Non credo vi sia [...] in tale ambito, alla ricca antolo-gia, «La [...] contemporanea» (1996), che Arnaldo Colasanti [...] per [...] Guaraldi. Non sarebbe male, allora, [...] a capire quale strada abbiano percorso in [...] come -cito i primi che mi vengono [...] -Marco [...] Marco Di Capua, il [...] Carlo Alberto Bucci: soprattutto in considerazione della tremen-da sofferenza [...] disciplina nella recente sta-gione del nichilismo post-mo-derno, [...]. Ma torniamo a Goldin, [...] quegli «Appunti sul finire» che chiudono questo [...] un intenso omag-gio a Roberto Tassi) ed [...] valore di una di-chiarazione [...] e di poetica. Goldin comincia [...] con [...] delle crona-che americane di Vittorio Zucco-ni [...] soprattutto, degli articoli sportivi di Gianni Mura, [...] questa prima conclusione: «Avevo sempre desiderato che [...] sport mi portasse a pensare alla vita, [...] quan-to la compone. Come può inte-ressarmi sapere [...] aveva usato il corridore per vincere in [...]. Goldin la prende alla larga, [...] solo del movente interiore da cui muove [...] saggistica: i suoi obiettivi polemici [...] pole-mico è aggettivo eccessivo in un critico di cui [...] il garbo) sono [...] della critica», [...] tecnicismo, [...] metodologico, [...] a giocare con la morte [...] in virtù di un [...] odio per la vita. La [...] pagi-na cerca sempre un [...] affida alla sola garanzia [...] ed ora: «Intanto è [...] otto-bre, onomastico di mio fratel-lo»): «Ma poi [...] di chi conosco; non mi viene la [...] freddo anche su un grande pittore. Ho dovuto prima percorrere [...] conoscere il pittore, parlare con lui molte [...] studio, la casa, amare i luoghi nei [...] la famiglia, infi-ne diventare amico. Solo dopo posso cominciare [...]. Lo avrete capito: Goldin [...] sulla vita, ne scru-ta il riverbero, ne [...] in termini di valore [...]. Il suo rapporto con [...] è riassumibile con le parole [...] Ruggero Savinio riportate in epi-grafe ad uno dei suoi [...] il quadro non è «lo spazio di un re-ferto, [...] se [...] «è ciò che conserva la [...]. A [...] caratterizzare il senso del [...] Goldin, [...] a quel-lo di suoi [...] di un ritorno ad atteg-giamenti che, ad [...] meglio di tutti Rena-to Serra: critica come [...] del-la soggettività di chi scrive, deli-mitazione quasi [...] autobiografismo latente, dif-fidenza per la teoresi, vocazione [...] complici-tà generazionale. Ma attenzione: il [...] di Goldin non ha [...] ha orrore delle responsabilità, non indulge a [...] come intrat-tenimento morale sui grandi te-mi così [...] giovani oggi. È un [...] minoritario che ri-corda piuttosto [...] ele-gante letterato come Silvio Per-rella il quale [...] il pretesto biografico a un ro-busto senso [...] un gusto ogni volta sul punto di [...]. E per ca-pire quale [...] immaginazione storiogra-fica ispirino Goldin, basterà leg-gersi lo [...] la raccol-ta: «Da [...] a Morandi. Pae-saggi dello spirito». Mi si conceda in coda [...] preoccupazione: questa disposi-zione fervorosa alla pagina, que-sta sottolineatura emozionale, [...] idea della critica come corrispondenza [...] sensi, questo appello ad una [...] co-munanza spirituale può [...] talvolta in una forma di [...] ecumenismo. È un rischio da [...] Goldin [...] guardarsi e che gli detta un troppo [...] («Il sentimento e la forma») sugli artisti italiani [...] e [...]. Un saggio troppo generoso [...] sfoltito di non pochi nomi ci avrebbe [...] sicuro vademecum sul-la pittura dei nostri anni. Massimo Onofri Scrivere di [...] Marco Goldin Marsilio [...]. De Martino e [...]. [...] Castelvecchi [...]. A Camille [...] Ferrara dedica dal 15 febbraio [...] 10 maggio, una grande [...] in Italia, riunisce [...] sele-zione di sue opere provenienti [...] numerosi musei e collezioni france-si ma anche da altri [...] paesi [...]. Trai musei che hanno concesso [...] opere per questa [...] «pri-ma» italiana di uno dei [...] pa-dri [...] il [...] di Art Moderne di Liegi, [...] di Parigi, il [...] des [...] di Reims, il [...] de la Chartreuse di [...] il [...]. Altri quadri vengono dalle [...] degli Stati Uniti. Olii tra i più celebri [...] «La sente du Chou», [...] du [...] «Le Pont de [...] si potranno ammirare accanto ad [...] selezione di disegni realizzati con tecniche [...] tra le sue [...] de France [...]. Prima o poi, bisognava [...] con [...] scultorea di Fulvio Ligi. Un artista che quando uscì [...] sco-perto, negli anni [...] in pieno clima [...] agli scultori dei primi del Novecento, assemblando, fra [...] art e fare [...] lastre di materiali equi-voci e [...] come [...] e lami-nati plastici. [...] più [...] tra il sacro e il [...] tra [...] sapienza del fare e il [...]. In quegli anni Ligi [...] essere [...] dei tempi: quando gli [...] la fabbrica e lo studio, tra il [...] multipli e seriali e il pezzo unico, Ligi [...] tem-po, lavorava sodo, in piena coscienza artistica [...] tondo lontane dalle mode tecnologiche, ar-tigianalmente di [...]. Al-lora, [...] il fascino della moda [...] della [...]. [...] il confine [...] del fare, diluendo [...] del bello nel confuso rincorrere [...] mercan-tili da prodotto massificato per giun-ta senza qualità. [...] fluore-scenti, spazi di polistirolo [...] tubolari e giardini colorati di plastica trasparente [...] poltroncine ricolme di brecciolino poliuretanico. Questi ricordi «tragici» -rimossi [...] vengono suggeriti in occasio-ne di quattro apparizioni [...] Ligi: a Roma con la mostra titolata «Bronzetti» [...] nella Galleria Spazio [...] Vicolo del [...] con la scultura monumentale [...] «Me-ridiana» [...] acciaio [...] alta 7 metri installata [...] del [...] piazza -vale ricordare -è [...] Mauro Panunti [...] del Comune di Roma [...] finanziato con il recupero delle tangenti [...]. [...] poi una scultura monumentale in-stallata [...] Chiaravalle, delizioso Co-mune in terra marchigiana, e una scultura [...] di prossima [...]. Ligi è scultore vero: [...] nel [...] sempre un prodotto tridimensionale [...] materia quale essa sia. Il suo progetto scultoreo [...] ma mentale: nella convin-zione suprema che quel [...]. La [...] soprattutto giocata [...] di concavità e convessità, di [...] e di pieni. Nel piccolo come nel [...] per lui è tragica esposi-zione [...] la materia e non [...]. Ligi rincorre [...] del cippo mar-moreo, della [...] Colosso di Ro-di, Scilla e Cariddi, della piazza [...] frammenti poetici che svelano intimamente il movi-mento [...]. Una scultura, dunque, che [...] lavorio della mente che costruisce idee, che [...] beffarda [...] corrive che nuocciono allo [...]. [...] Ligi è costruzione fattuale, [...] forma che di lì a poco apparirà [...] pras-si e teoria; irrazionale e razionale si [...]. La poetica implicita nelle [...] Ligi non è [...] ma problema-tica. Il contrario di ogni virtù [...] è [...] virtù scultorea; [...] ve-ro, imperdonabile vizio è [...] nei confronti della «perfezio-ne» stilistica. Quello che Ligi [...] materia «raccontata». È [...] che proprio in [...] «Meridiana» egli si sia [...] il suo radicamento nella scultura di Arturo Martini, [...] di affrontare sem-pre nuove problematiche etiche di [...] abban-donare peraltro le proprie [...] nella [...] Boccioni, [...]. /// [...] /// È [...] che proprio in [...] «Meridiana» egli si sia [...] il suo radicamento nella scultura di Arturo Martini, [...] di affrontare sem-pre nuove problematiche etiche di [...] abban-donare peraltro le proprie [...] nella [...] Boccioni, [...]. (0)
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