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Si tratta di fare [...] «Corto Circuito». Che trattino delia cultura [...] tra guerra e pace [...] e dei nazionalismi e conseguenze [...]. Ci penso su abbastanza. Mi domando e domando [...] meglio rimandare questa ricerca a tempi più [...]. Ma c'è stato [...] di Dayton; la pace [...]. Telefono a [...] corrispondente dai fronti di [...] dice che le strade sono aperte, che [...]. Ad Ancona chiamo [...] dice che c'è la [...] è buona, la situazione tranquilla, la gente [...] conclude con un «ti divertirai». In traghetto conosco Jean Marie, [...] cameraman e guida, che ha vissuto due [...] Sarajevo. Parla poco, è efficace, [...] sigarette da solo, ha la [...] telecamera privata, è stato [...] mondo, ria una moglie fotografa in Eritrea. /// [...] /// Spalato è assai tranquilla [...]. I croati sembrano piuttosto [...]. Il signor Angeli [...] ci fa l permessi [...] Nel suo ufficio una scritta: «Non fregatevi i giubbotti antiproiettile» In inglese. Molti pakistani, molti francesi [...] casco. Parlando della guerra Angeli [...]. La pace, dice, devono [...] il 15: bisogna vedere se [...] senza sparare. Ma la giornata è [...] Croazia [...] fascista, con le chiesine [...]. Procediamo dunque verso la Bosnia Erzegovina, [...] degli scontri cosiddetti etnici, e cominciamo a [...]. Boschi e montagne assai [...] che precisa che [...] ne ammazzarono cinquecento, laggiù [...]. Un posto di blocco, [...] Croazia: si entra in quel territorio misto, [...] e bosniaci si dividono i paesi e [...]. Tre guardie montanare, abbastanza simpatiche, [...] lingua incomprensibile, nessuno sa [...]. Ci fanno passare dopo [...] sigaretta con noi e commentato (e ruote [...] Range Rover, che gli piacevano assaì TE poi si [...] territorio, diciamo, complicato: saranno [...] e mezzo per Mostar, [...] per Sarajevo. Il problema è che comincia [...] crescere una strana tensione. Vari ne sono i [...]. Intanto che bisognerebbe arrivare [...] e sono già quasi le dodici: entrare [...] Sarajevo è sconsigliabile. Risposta vaga di Jean Marie, [...] però ci spiega che preferisce fare la [...] venti chilometri assai tortuosi [...] portano alla capitale: tutto ciò per evitare [...] blocco di filza, sulla comoda strada in [...] serbi. I quali serbi una [...] macchina al cameraman; ma lui che aveva [...] di soppiatto al posto di blocco e [...] esterrefatti, talché ali spararono [...]. E lui preferirebbe che [...]. Se ne deduce che [...] piuttosto severi, come minimo. E anche che ai [...] fregano le macchine, Così come si viene [...] sulla strada a nord di Mostar alcune [...] briganti fermano le macchine e rubano tutto. Lo aveva detto Angeli: «Attenti [...]. Finché uno domandò: «Ma [...] posteggiata?». /// [...] /// Ho molta fretta di [...] Sarajevo. Si procede oltre Mostar, [...] carbonizzate. Mezzi blindati, bandierine azzurre. I ponti bombardati impongono [...] strade sterrate, piene di buche. Sobbalzando si torna In [...] ancora devastati, e gruppi ai soldati a [...]. /// [...] /// Finché abbastanza al buio si [...] alla strada [...] Mondino. Accanto, abitanti di [...] aspettano [...] del primo [...]. [...] tra profughi musulmani [...] arata e lunga più [...] ora per trenta chilometri soltanto; [...] tra i boschi, Naturalmente scende la nebbia. Si procede tra camion [...] MARIE guida bene, veloce e sussulto-rio. A un certo punto [...] le luci fioche di Sarajevo. Che si apre sulla destra [...] strada senza guard [...]. Mi allontano dalla civiltà [...] Sarajevo in pace dopo Dayton. Curva dopo curva, nel [...] fredda, con la nebbia e i camion, [...]. Più [...] otto chilometri [...] tiro serbo. Ma non sparano, dice. Ma non si sa. Chi lo può dire. Si fa [...] la [...] accompagnerà da [...] in poi: che qualcuno [...] guardando, e sta a lui decidere se [...]. Si arriva a Sarajevo; [...] inoltrata, ci si vede poco. Strade tra le rovine [...]. Posti di blocco di [...]. Finalmente si arriva in [...]. /// [...] /// Ci aspetta un amico [...] assai bene italiano, ha venti anni. L'albergo enorme è poco illuminato, [...] una cattedrale vuota. Si entra dal garage [...] davanti dice che sparano, ci sono i [...]. [...] penso io. Ci sono, mi confermano. E tutto buio, scuro, poco [...] precario. Come un sogno inquietante. /// [...] /// La nostra guida ci [...] un pittore che fa una specie di [...] amici intellettuali. Daria intervista f [...] direttore di [...] giornale interetnico e liberal. La casa è piena [...] i [...] ocra e scuro delle [...] ponti distrutti, squarci, lacerazioni. Intorno a un tavolo [...] artisti conversano mangiando pollo e noci, bevendo [...]. Precipito in incontri analoghi [...] Settanta a Milano, simili case, lo stesso calore. C'è un senso di [...] orrore che diventa sempre più evidente e [...] confronto con questa strana riunione di europei [...] ma non capisco cosa sia che stona. Probabilmente li latto che [...] a questi atelier, a questi incontri associo [...] una civile sicurezza, sono segnali che associo [...] di intelligenza, protezione, quasi che [...] fosse una garanzia contro [...] fase superiore. E invece [...] stessi simboli e gli stessi [...] convivono con alcuni colpi di fucile ovattati che si [...] fuori nella città; e se appare inconcepibile il caos, [...] fuori, altrettanto improbabile [...] questa calma, [...] dentro. Lui conferma: c'è qualcosa in [...] che non una semplice solidarietà. [...] vissuto a lungo con questi [...] li ha fatti innamorare della resistenza, [...] dei [...]. Non dubita che anch'io [...]. La notte, in camera, [...] una raffica che viene dalla strada. Due, tre raffiche. Quattro, cinque, sei. Sparatorie di un quarto [...]. Mi addormento vestito. La vita corre [...]. Più volte sento ripetere [...] danno la misura di come si ragioni [...] e sembrano straordinarie a chi è abituato [...] progettare, immaginarsi nel tempo, crescere. Sembra insomma che questa [...] raccontiamo in immagini scorrere nella via affollata [...] in sé gli elementi per significare qualcosa [...] dalla morte matematica, astratta, che arriva dal [...]. E allora più che [...] animazione silenziosa mi viene uno sgomento e [...] per il fatto che [...] che viene dalla guerra [...] fascisti, che viene dai genocidi e dai [...] abbia permesso questo scandalo di [...] camminare sotto le bombe [...] in pura fisiologia, quasi automaticamente, e per [...] massimo con la constatazione assai banale Inizialmente [...] bene le televisioni, poi c'è stata una [...] ostile per le telecamere Trovo che questo [...] leggere come un segno di [...] normale; vetrine, gente in [...] di una delegazione [...]. La normalità quasi festosa [...] del quartiere, i negozi con abiti da [...] è sconcertante. Da una parte racconta [...] continua; [...] parte questa normalità non [...] e che altro deve fare la gente [...] incontrarsi, innamorarsi? Di cosa ci dobbiamo stupire? Casomai [...] che incontrarsi, passeggiare, innamorarsi non garantisce assolutamente [...] non gli spari addosso. Anche chi spara certamente [...] conversa. La gente cammina e [...] mentre sparano: bello. Ma come abbiamo noi potuto [...] che [...] gente cammini e si incontri [...] sparano, fino a [...] sembrare quasi bello?li privilegio internazionale [...] essere cittadini [...] a Sarajevo è fortunatamente in [...]. Mi dicono che inizialmente [...] bene le televisioni; anche a loro, difesi [...] essere una città sofisticata, telematica, appartenente per [...] popolazioni [...] sembrava impossibile che della [...] civiltà del video li bombardasse. E invece li hanno [...] e le telecamere continuavano a riprendere, ma [...] non era più un campanello [...] che scongiurava la morte, [...] attento soprattutto alla morte quando faceva notizia. Qualcuno dice [...] giornalisti si lamentavano se per [...] giorno non moriva nessuno: non [...] notizie. [...] insorge e ricorda che [...] giornalisti, che se hanno resistito e stato [...] della stampa. Nasce un dibattito che [...] non vuole continuare. Ma in giro, quando si [...] sentiamo una tolleranza alquanto ostile. Se tra me e [...] sono tre metri e qualcuno passa sul [...] tare come ovunque, girare intorno al cameraman, [...] e casomai da una spinta al cameraman [...] la strada. Trovo che questo, a [...] un segno di civiltà. Il francese no: protesta [...]. La discussione non ha [...] nel buio. Cerchiamo di capire qualcosa [...] è stata la resistenza culturale nella città [...] attori e registi, in un bellissimo teatro [...] che sotto le granate recitavano, era un [...] sentirsi vivi. Garantire il minimo possibile, [...] di continuare a pensare, esistere. Ma la gran parte [...] ne è andata; pochi hanno scritto sulla [...] pièce, Bunker, che a loro non convince [...] ha girato anche [...]. Gli studenti dicono che [...] più di parlare della guerra, che non [...] la pace, non si fidano; che recitare [...] a esprimere le emozioni, le tensioni di [...]. Sono sicuri che Sarajevo è [...] hanno qualche dubbio che dopo la guerra, se finisce, [...] sarà ancora. /// [...] /// Ovunque domandiamo, la sensazione [...] inizia non trova conferme; si registra invece Il [...] depressione, la desolazione della guerra che dura. La sera, a cena, [...] converso coi corrispondenti dei giornali. Fuori continuano a sparare. Sogghigno [...] morto durante un servizio [...] Canale [...] sulla «Pace che inizia a Sarajevo». Eppure in qualsiasi momento, [...] assurdo sia, può [...] il colpo. /// [...] /// Sto entrando nella logica [...]. [...] intervistiamo II direttore della [...] uomo colto, intelligente, liberal, che in uno [...] sacchetti di sabbia da tre anni [...] televisiva, e anche radio, [...] equivalenti dei nostri [...] la musica è la [...]. Daria domanda se crede [...] siano pronti per la pace, la [...] ne abbiamo ci dà [...] di porre certe domande in tempo di [...] «La [...] è una provocazione. NOI NON ABBIAMO mai voluto [...] guerra: noi siamo vittime di una aggressione nazista serba [...] da anni secondo piani precisi. I quali prevedono che [...] vista propagandistico si comunichi in Europa il [...] nostra è una guerra interetnica. Il che non è, [...] aggressione di un esercito nazista contro popolazioni [...] alcun [...] tra loro». Ed eccoci a ragionare [...] al soldo dei serbi; la qual cosa [...] capire come pensano i bosniaci fa anche [...] pace sia lontana. E il nostro interlocutore, [...] ha le sue gatte da pelare: il [...] essere allineato con le posizioni islamiche più [...] sì che gli integralisti gli facessero esplodere [...]. La situazione è assai [...]. Il problema di intellettualità [...] lo chiarisce ulteriormente il poeta [...] serbo, che è stato [...] a morte da [...] per [...] cercato di conversare coi [...]. Gli hanno spezzato una [...] liberato in uno scambio di prigionieri, ha [...] in carcere di isolamento che è uscito [...] foglio alla volta. È un eroe, quindi: [...] intelligente, comunicativo, provocatorio. Dice che molti intellettuali [...] tradito, se ne sono andati. Che sarà dura [...] quando torneranno. Che è facile dire [...] per la Bosnia da Parigi o da Roma. Che non è buon [...] è buon patriota. [...] i migliori letterati sono i [...]. /// [...] /// Il primo perché ha [...] come un conflitto con radici etniche, e [...] fianco [...] propaganda serba; il secondo [...] ha girato con i soldi di Belgrado [...] Underground. Mi domando cosa sarà [...] culturale di questo paese, se i migliori [...] combattenti e quindi [...] letterati sono affidati i [...] istituzioni culturali. E se non fossero i [...] intellettuali? Per dieci anni, [...] la classe dirigente sarà formata [...] migliori combattenti? Significa mettere una pietra sopra lo sviluppo [...] di una città ricca di passato e di contraddizioni [...] Sarajevo. Fatima, poetessa trentottenne, aspetta [...]. Ha scritto cose bellissime [...] su come il dolore e [...] avvicinassero alla conoscenza, [...]. Sorride se gliele leggo: [...] madre ormai pensa che [...] ai odiare, perché quattro anni di guerra [...]. E cerca [...] via, una via parallela: aspettare [...] figlio significa dimenticare la guerra, [...] un incidente rispetto a una [...] sana, che vale la pena fare: dare vita, preparare [...] spazio del figlio, fare progetti sui tempi di una [...]. Vuole fare una vita borghese, [...] semplice, lontana dalla politica, tranquilla. E forse [...] interessante segnale di inizio [...] la pace che trovo, in questa donna [...] intensa e concreta. Per il resto, alla stessa [...] sulla pace i bosniaci rispondono che rompere [...] accettando [...] è stata una buona trovata, [...] di acquistare cannoni, [...] dopo stanno più attenti. La sera, tiro le [...]. [...] concludiamo alcuni raccordi per [...] a un negozio di Benetton ricoperto di [...] che piacerebbe molto a Oliviero Toscani, che [...] la guerra è virtuale (ma non diciamo [...]. Le insegne che sono [...] moderno, e le vetrine, non salvano dalla [...]. I nostri simboli di [...] con [...] di massa. Nei bar di Sarajevo [...] ci sono [...] molti gruppi rock di [...]. Qualcuno si stupisce che [...] cosi alta cultura rock, dove camminano con [...] sia squassato da una [...]. Come se il rock e [...] con la civiltà. Ma se fosse necessario [...] che il rock né le [...] sono un correttivo alla [...] si può benissimo suonare rock Insieme e [...]. Arriviamo [...] guardando le colline; tutto [...] I [...] continuano a tenerci sotto tiro. Ci sediamo nella carlinga, [...]. Ci danno dei tappi [...] orecchi, evia. Dopo un po' di [...] Riva, a vedere il film di Kusturì-ca «Underground». Parliamo ancora di quello [...] lo lega alla città. /// [...] /// Mi dice che anche lui [...] e così credono ali [...] più significativi, [...] solo adesso si potrà capire [...] la batta-» glia per la [...] la difesa ai un valore [...] e civile che Sarajevo per loro ha rappresentato, sarà [...] battaglia vinta o persa. Ora che in questa [...] dà per scontato che le elezioni future [...] dei partiti nazionalisti. E può darsi che [...] che hanno combattuto per queste idee sotto [...] adesso, se la pace [...] una definizione in senso integralista della politica [...]. Difficile nella perdita di [...] la guerra significa trovare un senso. Difficile trovare quelli coi [...] matrimonio in amicizia, su un pezzo di [...] stacca e naviga nel fiume, unica isola [...] finale del film di Kustu-rica, [...] il traditore. Direttore: Walter [...] Condirettore: [...] editoria]?: Antonio Zollo Vicedirettore: [...] Redattore capo centrate: Luciano Fontana [...] Spiro i [...]. Presidente Antonio [...] e [...] Mattia Vicedirettore generale Nodo [...] Consiglio [...] Antonio [...] DI Nic», «mona [...] Amato Mattia, (tonnara Mola, Claudio Montata), Ignazio [...] Antonio Zollo Direzione, redoliate. Casati 32, lei, 02 [...]. /// [...] /// Casati 32, lei, 02 [...]. (0)
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