Per la maggior parte [...] siamo soltanto due strumenti diversi per lo [...] solito prima usano te, poi vengono da [...]. Anche se oggi nessuno [...] senza il mio aiuto. P: Questo non cambia [...] noi siamo due archetipi di due epoche [...] modi di scrivere che cambiano il modo [...]. Per questo ho una [...] lui, che si irretisca e si perda [...] sentieri senza fine della [...] boscaglia di segni. C: Ma tu chi [...] per [...] Spero, una penna del [...]. C: Tu non gli [...] sei muta. Invece io, in un [...] parlo mentre lavora, lo consiglio, lo correggo [...] icone e lampeggiamenti. C: Con me la [...]. P: Non mi stupirei [...] mi sbaglio, Lei è un Mefìstofele moderno [...] Suoi [...] segugi, più di tutti il Multi-mediale. C: Oggi la cultura [...] sempre più multimediale, sinergia di mezzi espressivi. P: Invece lui crede [...] in uno solo di quelli [...] mettiamo, nella scrittura [...] gli altri siano in [...] e operanti come nella luce i colori [...] si può godere la musica di un [...] figura, si possa, viceversa, nella musica cogliere [...] paesaggio. ///
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C: Non è da [...]. Non tutti sono di [...] immaginoso come il tuo Leopardi. Lo sapeva bene quando [...] «Trista [...] vita (ed è pur tale la vita [...] vede, non ode, non sente se non [...] quelli soli di cui gli occhi, gli [...] altri sentimenti ricevono la sensazione». E arrivato il tempo, [...] anche a quelle persone, di scomporre la [...] testo nei suoi più semplici colori perché [...] loro. ///
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P: Credo di avere [...]. Lei vuole [...] che sarebbe capace coi Suoi [...] segugi di sottoporre una poesia come «A Silvia» a [...] multimediale. Mettiamo, di far sentire la [...] di Albertazzi che recita i versi via via che [...] sul monitor dove a una «finestra» si affaccia pensoso [...] Leopardi, ovvero il [...] a [...] Silvia, ovvero Ambra, che canta [...] telaio il suo «perpetuo canto», e a [...] ancora sempre lei, [...] che passeggia per Recanati con [...] squadra delle sue amiche e poi accenna la [...] tomba ignuda nel camposanto. ///
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Mettiamo, di far sentire la [...] di Albertazzi che recita i versi via via che [...] sul monitor dove a una «finestra» si affaccia pensoso [...] Leopardi, ovvero il [...] a [...] Silvia, ovvero Ambra, che canta [...] telaio il suo «perpetuo canto», e a [...] ancora sempre lei, [...] che passeggia per Recanati con [...] squadra delle sue amiche e poi accenna la [...] tomba ignuda nel camposanto.