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Vallegrande, i «miracoli» di Ernesto [...] sindaco che non vuole ricordare porto nei [...]. No, lui alla festa [...] Che [...] ci andrà. Nonostante i cinquemila [...] e i premi Nobel e [...] tv di mezzo mondo che arri-veranno [...] Latina, per cele-brare i [...] dal marti-rio. Nonostante il tempo ab-bia [...] e an-che la magnifica avventura di Guevara [...] or-mai in un vocabolario isteri-co fatto di [...] editing e via prosan-do. Lo amano come un [...] co-me un calciatore. E allora, perché il Che [...] Tanto sono argentini [...] due. Non scherza, il signor [...]. In Bolivia non scherza [...] Che Guevara. Il senso di colpa [...] nessuno, né i suoi as-sassini né i [...] lo abbandonarono al Forestino e nemmeno i [...] co-lonna dopo undici mesi [...]. È un mi-scuglio di [...] di confessioni disperate ed inestricabili bugie: il [...] di chi continua a leg-gere la storia [...] pro-sa sapendo che quel ragazzo argentino con [...] il ba-sco nero venne a farsi am-mazzare [...] spazio anche per la [...] anche la storia può es-sere un gioco [...] ingenui, perfino gentili. Per questo sono venuto [...] Vallegrande. Per misurare questo senso [...] i travestimenti, dalla cupa [...] democristiano, suddito disci-plinato del generale [...] al vecchio prete Anastasio, [...] fa per curare i malanni delle anime. Finché, di tutte le [...] Anastasio si dedicò alla più devastante: [...]. Puoi [...] in Svizzera, dove sono nato [...]. /// [...] /// [...] il passato porta il nome [...] Che, cioè la sfida per forgiare [...] nuovo, il sogno di una [...] dello spiri-to. Cosa dovrei fare io? Inse-gnare [...] ai bambi-ni e lasciare che i loro [...] storia?». No, non è lecito [...]. La memoria a Vallegrande è [...] preghiera di gesti quo-tidiani. La croce di legno [...] la fossa del Che, sul ciglio della [...] Vallegrande, [...] co-struita padre Anastasio. Pra-gmatico e devoto al [...]. E intanto di quelle [...] rimasta nemmeno una traccia». È un luogo ma-linconico, [...] di Val-legrande. Anzitutto perché non conosce [...] anni. E poi quella pista [...] così dritta ed inutile, così attenta a [...] oggi il segreto del Che. Un segreto di paese. Solo che non era anco-ra [...] per [...] ad alta voce. La più vecchia di Vallegrande. Metà non la ri-corda [...]. Er-nesto Guevara, invece, se [...]. Una sera vennero loro». /// [...] /// Gli occhi impastati di [...]. Li feci mangiare, li [...]. Se ne andarono [...]. Un mese dopo li [...]. Un giorno e una [...] incrocia-to, la colonna del Che rimase spezzata. Guevara, ferito, fu catturato [...] al-la [...] un villaggio di poche [...] ore da Val-legrande. Ricorda Margherita: «Lo rinchiusero [...] paese». Un quadrato di legni marci, [...] lavagna, [...] dipinto dai bambini sulle assi [...]. E a mezzogiorno telegrafarono da La Paz [...] di [...]. Un sergente gli sparò [...]. Poi ar-rivò [...] per portarsi via il corpo. /// [...] /// Fu al-lora che la [...] a vivere e si prese subito il [...] i pensieri per sempre. La ma-ledizione del Che, [...]. A bassa voce, perché è [...] perfino far finta di [...]. Doña Margherita, per esempio, alla [...] non ci ha mai creduto. Mi mostra il suo altarino, [...] candele, [...] del Che deposto dopo il [...] sul marmo di una lavanderia. Accende le candele, piagnu-cola un [...] tira su col naso. Avevo dieci anni si-gnora Margherita. Il Che vive nel [...] che lo hanno conosciuto. Per questo gli faccio [...] una novena ogni settima-na». Per devozione? «Per i [...]. Io prego il Che [...] accontenta». Per esem-pio? «I miei [...]. Come avrei fatto a [...] tempo senza i miracoli del Che?». Bisogna passare attraverso le [...] doña Margherita. Bisogna bersi [...] fiato [...] del signor sindaco che finge [...] non rammentare. Bisogna cercare tra le [...] nella bava di cera delle can-dele accese [...] ai santini del Che, bisogna frugare fra [...] al rimpianto. Il rimpianto per [...] perduto Ernesto. E per [...] venduto. Dice Maria del Carmen [...] la storio-grafa di Guevara, [...] nuovo che abiterà in un [...]. Paco [...] che in ognuno [...] un potenziale [...] di essere uomini possiamo essere [...] e strateghi, eroi corag-giosi che pagano con la vita [...] pro-prie idee e romantici cavalieri che [...]. Per anni Taibo si è [...] alla [...]. Ha parlato con chiunque [...] conosciuto, ritro-vando diari e mettendo [...] pez-zi di storia (è [...] assieme a due gior-nalisti cubani, [...] cura del diario afri-cano che ricostruisce [...] della [...]. Portare una maglietta del Che, [...] una bandiera, per lui costituisce [...] tribale, di appar-tenenza, segna un [...]. Se gli fai notare [...] caso è «traffico di icone» in un [...] miti, ti risponde che non importa, che [...] il rischio maggiore. Il pericolo del [...] decaffeina-to, senza la radioattività [...] risplendere in tutta la [...] non lo spaventa per niente. Più che «Che vive» sulla [...]. /// [...] /// Paco Taibo, quale capitolo sulla [...] del Che [...] alla [...] biografia? «Un capitolo che sto [...]. Lo aggiungerò in una nuova [...]. Qual è la novità [...] «La conferma che il Che nella Sierra Maestra [...] co-struire un teatro. Anche in Bolivia, quando [...] entrò [...]. /// [...] /// Raccontano che il Che [...] tagliare molti alberi. Lo-ro non sapevano perché. A un certo punto [...] per la costru-zione di un teatro. Così loro gli chie-devano: un [...] e per [...] Come [...] film dove il [...] fiumi impetuosi, affronta gli [...] per costruire un teatro lirico [...] jungla e portarci a cantare Caruso. I [...] raccontano che [...]. E loro, anche in [...] sentivano trascinati in qualche cosa [...]. Che cosa voleva rappresentare? [...]. [...] una famosa foto proprio nel [...] della Sierra Maestra con il Che che sta leggendo [...] Faust di Goethe. Purtroppo, in Bolivia, il [...]. Non [...] nessuna testimonianza [...]. Si può definire la [...] «Il mio [...] aperto, non a tesi. A questo punto però [...] mettere a posto dei dettagli. Penso che con la [...] di Anderson e Casta-ñeda, la ricerca sulla [...] Che [...]. In che modo [...] del Che è mutata dopo [...] scoperte [...] «In [...]. Il Che è sempre [...] combattuto genero-samente, coraggiosamente, in pri-ma persona per [...] di li-bertà nel quale si sono riconosciute [...] in America Lati-na». Uno dei punti più [...] vita è il rapporto con Fi-del. Il Che abbandonò Cuba [...] politica di Ca-stro? «Nel 68-69 Fidel ha [...] politica praticata sino a quel momento. Prima non [...] una pole-mica. Posso pensare che Guevara [...] con nessu-no. Ma è un dibattito [...]. In questo anno ha [...] lettori in tutto il mon-do. Quali sono oggi i temi [...] in ogni discussione è il [...]. [...] considerata la cifra [...]. Una cosa importantissima: che [...] direzione non è ge-rarchico. /// [...] /// Le strutture [...]. Il Che era sempre il [...] a dare [...]. /// [...] /// Qualcuno ha detto che è [...] del socialismo irreale. /// [...] /// Ha cercato di [...] sue idee nel quotidiano. [...] per lui fa parte [...] del pre-sente». In tutta la [...] vita, ritorna il te-ma [...] messa in scena del proprio perso-naggio. Con una piccola differenza. Il Che era il Che [...] alla sera. Mentre noi, iniziamo la [...] di essere Dustin Hof-fmann e Robert Redford [...] Tutti [...] uomini del presidente e finiamo la sera [...] Boris [...] ne Il gobbo di [...]. Libri, cassette, articoli, fascico-li. A che punto siamo con [...] satu-razione? « Al [...] il Che è ridotto a [...]. /// [...] /// A che punto siamo con [...] satu-razione? « Al [...] il Che è ridotto a [...]. (0)
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